Home Senza categoria Maurizio Sarri: “L’unico De Laurentiis a cui voglio bene è Edo”

Maurizio Sarri: “L’unico De Laurentiis a cui voglio bene è Edo”

Chelsea's Italian head coach Maurizio Sarri gestures from the touchline during the English FA Community Shield football match between Chelsea and Manchester City at Wembley Stadium in north London on August 5, 2018. / AFP PHOTO / Ian KINGTON / NOT FOR MARKETING OR ADVERTISING USE / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Il  tecnico del Chelsea Maurizio Sarri ex Napoli ha rilasciato un’intervista esclusiva al Mattino. Ecco le sue parole: “Mi capita di ripensare alla partita Fiorentina-Napoli, sarebbe stato il coronamento di una storia straordinaria, di un sogno mio personale, della squadra e della città. Qualcuno ha fatto ironia sulle mie parole, ma chi ha fatto sport sa che abbiamo perso lo scudetto veramente in albergo. Qui in Premier è una festa assoluta, è totalmente diverso. E’ un piacere vedere tifosi con maglia diverse che prendono una birra assieme. L’ Italia vista cosi offre parecchi problemi, però poi un poco di nostalgia c’è e ti manca. Soprattutto il cibo, anche se mi sto abituando alla carne e al salmone di Londra. La cosa che più mi manca è il caffè di Tommaso Starace. In questi primi tempi ho seguito poco la Serie A, solo le partite del Napoli, del Milan, dell’Inter e della Juventus. L’inglese l’ho imparato trent’anni fa quando ero in banca, ma poi per ventinove anni ho smesso di parlarlo. Spero che il Napoli riesca a vincere il tricolore. Per la città, per la squadra è un posto strepitoso che merita questo trofeo. Io da tifoso azzurro sono felice che ora Carlo sia diventato l’allenatore del Napoli, non solo perché dovunque è andato ha vinto , ma si è fatto voler bene da tutti. Vedendolo però arrivare nella squadra azzurra è stata una doccia gelata. Stavo parlando con GiuntoliPompilio per decidere se restare o meno. Ho acceso la Tv e abbiamo visto l’ ingresso in Filmauro di Ancelotti. C’erano delle perplessità nel voler rimanere a Napoli e altri motivi per il quale volevo restare. Il contratto che ha voluto fare il presidente prevedeva una clausola rescissoria ii scadenza il 31 maggio e invece il 21 maggio hanno fatto il contratto con Ancelotti. De Laurentiis me l’ha imposta lui era a conoscenza ed era inutile che insinuasse dei dubbi sulla mia permanenza a Napoli.

Sicuramente le cose con De Laurentiis non andavano benissimo, ma gli sono grato perché mi ha fatto allenare la squadra che ho nel cuore e se sono qui al Chelsea e perché ho allenato il Napoli. Per il resto il De Laurentiis a cui voglio bene è Edo. Forse manco ad Aurelio e preferisco rispondergli con ironia perché è meglio se non rispondo. Però non mi preoccupo, mi dispiacerebbe se si creasse astio con mio padre.  Higuaìn con me era un campione affermato, io arrivavo da Empoli ed ero un signor nessuno  si è messo senza alcuna esitazione con semplicità a disposizione. Non è vero che ha tradito Napoli, ha voluto lasciare il club perché il presidente era De Laurentiis.

Mio padre ha detto che la mia scelta di andare a Londra era giusta e mi ha chiesto di smettere di fumare. Però le sigarette le compro in Italia perché costano meno. In Inghilterra mi trovo bene, si sposano con la mia filosofia di gioco e  mi diverto pure. Mi è sempre piaciuto essere chiamato comandante perché mi sentivo come il primo rappresentante di Napoli.

Le avversarie principali per il titolo saranno il Manchester City di Guardiola e il Liverpool di Kloop. Il Napoli è stato molto sfortunato nel sorteggio pure quest’anno. La paura è per altre cose, però ad un certo punto ho avuto paura che venendo qua ci fosse accanimento nei miei confronti.

Vivo vicino al centro sportivo perché sono qua per lavorare e non posso perdere tempo negli sopostamenti. Con qualcuno del Napoli mi sento ancora, ma solo per parlare degli obiettivi personali. Non sarebbe rispettoso dialogare sul club azzurro. Dopo la partita contro l’ Arsenal, volevo farmi una passeggiata in centro ma i tifosi napoletani mi hanno subito fermato.

E’ il sistema Italia che rende difficile la vita in nazionale. E’ una questione di mentalità. Sicuramente gli stranieri sono meno rispetto a quelli che ci sono in Premier League. A tutti quanto noi piacerebbe vedere un Napoli pieno di napoletani, ma il calcio va in un’altra direzione. Quello che è successo tra me e Mancini è stata una litigata di campo, sono volate parole grosse per via della tensione. Ora è tutto chiarito e  messo da parte. Spero che riporti l’ Italia dove merita. Il mio cane Ciro si è ambientato bene. Adesso vive in un parco grande e non penso che nessuno si possa lamentare.

Il gruppo del Chelsea è disponibile ed eccezionale. Ho avuto i giocatori a rate dopo il Mondiale  e gli ultimi sono arrivati nella settimana dell’esordio contro l’ Huddersfield.

Il giorno più bello che ho passato è stato allo Juventus Stadium quando abbiamo vinto con la rete di Koulibaly. Una notte unica. A livello umano l’amore di ogni giorno dei napoletani nei miei confronti.

Quello più brutto la partita dopo Madrid del Santiago Bernabeu. Anche perché non ho snobbato nulla. L’unica partita che ho sbagliato è stata quella dell’andata contro il Lipsia che ci è costata la qualificazione. ma era obbligatorio fare quei cambi perché il sogno del gruppo e della città era lo scudetto. Però della mia esperienza in azzurro conservo il rapporto con il gruppo. Sono dei ragazzi straordinari, che devono continuare in questo modo per il sogno tricolore che abbiamo solo accarezzato. A livello teorico l’arrivo di Cristiano Ronaldo ha aumentato le distanze tra Juventus Napoli, ma bisognerà vedere come si adatterà in campionato.

Il mio obiettivo personale potrebbe essere chiudere la carriera tornando ad allenare a Napoli. Ma prima vorrei restare in questo splendido club come il Chelsea per tantissimo tempo. Qui è tutto stupendo, va tutto bene ed è un vero sogno poter allenare questo club”.

Proprio per il suo splendido campionato 2017-2018, Sarri nel 2019 riceverà il premio come miglior allenatore in Serie A al Garn Galà del calcio per la stagione 2017-2018 battendo Allegri dopo cinque anni.

Articolo precedenteChampions League: la Rai trasmetterà in chiaro Napoli-Liverpool
Articolo successivoRiccardo Ferri: Contro la Sampdoria, al Napoli sono mancate le coperture preventive in difesa”
Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24