Home Calcio Serie A Maurizio Sarri: “Insignè è il giocatore più forte d’Italia”

Maurizio Sarri: “Insignè è il giocatore più forte d’Italia”

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Il neo allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha rilasciato una lunghissima intervista esclusiva ai microfoni di Sportitalia ad Alfredo Pedullà. Ecco le sue dichiarazioni: “In quest’ultimo anno ho visto tanto calcio e tante corse ciclistiche. Al Napoli così come alla Fiorentina, non ho dato la disponibilità per gennaio, ma per il mese di giugno. Vengo da una famiglia di ciclisti. Mio nonno lo faceva e mio padre è stato corridore professionista. È una passione di famiglia. Poi mi facevo raccontare le corse da Davide Cassani.

Quanto calcio ha visto in questo periodo?
“Tanto, non tantissimo. È stato un anno particolare, stare fuori non mi è pesato molto. Che tristezza gli stadi vuoti, la situazione non mi faceva venire voglia di tornare particolarmente”.

Lo scudetto con la Juve è stato un po’ sottovalutato?
“Era dato per scontato. All’esterno, ma devo dire anche all’interno. Abbiamo vinto uno scudetto senza festeggiarlo, ognuno ha cenato per conto suo. Probabilmente l’anno giusto sarebbe stato questo, dopo un quarto posto e ho visto che hanno festeggiato, probabilmente ci sono le condizioni ideali”.

Il quarto posto non andava festeggiato. O è stato poco festeggiato il suo scudetto?
“Credo sia stato poco festeggiato il mio. Una squadra che viene da 8 anni di scudetti può dare tutto per scontato, ma nel calcio e nello sport non è mai così”.

Quindi conferma che il Napoli non l’ha cercata a luglio, ma a gennaio sì?
“Sì, non c’è stata una trattativa vera e propria, ma solo un’informazione sulla disponibilità”.

Ora Jorginho viene considerato un potenziale vincitore del Pallone d’Oro. È da Pallone d’Oro?
“Se vincesse anche l’Europeo, è chiaro che lo diventerebbe. È un giocatore raffinato, probabilmente non capibile da tutti. Devi mettergli gli occhi addosso e guardare solo lui in partita. È tanto bravo e intelligente che fa sembrare tutto facile, raramente ti rimane negli occhi qualcosa di spettacolare. Questa è la sua grandezza”. Per me lui è più un centrocampista adatto ad un centrocampo a 3 e non a 2.

Chi è il nuovo Maurizio Sarri?
“A me piace molto De Zerbi. Sono esterrefatto dal fatto che un ragazzo di quella età scelga un’esperienza all’estero e non ci sia una grande che abbia pensato a lui. Secondo me ha fatto bene ad andare allo Shakhtar, mi dispiace non vederlo nel nostro campionato. Poi ci sono altri ragazzi giovani bravi, come Italiano o altri, ma De Zerbi penso abbia dimostrato di poter allenare una grande”.

i è divertito più al Chelsea o alla Juve?
“Mi sono divertito di più al Napoli. E gli ultimi mesi al Chelsea”.

L’anno dei 91 punti, quella famosa storia dello scudetto perso in albergo. Cosa dice a riguardo?
“Resto di quell’idea, tutti quelli che fanno sport sanno a cosa mi riferivo. Poi ci si può costruire sopra qualsiasi sfottò, la realtà è che la squadra ha visto uno spiraglio aperto. Chi ha vissuto quella notte sa a cosa mi riferivo, quando sono salito in camera ho visto giocatori piangere per le scale: c’è stato un contraccolpo feroce, come se fosse finito un sogno dopo quegli episodi discutibili”.

Sono legato sia ad Higuaìn, che a Calllejòn e ad Insigne che è il giocatore più forte d’Italia e implicitamente per talento vorrei allenare lui. Se parlo di Lorenzo mi scappa da ridere: è da anni il miglior giocatore italiano. Non so come mai ma se sbaglia cinque minuti se ne parla tantissimo. Ho visto il gol al Belgio, se lo fa un altro se ne parla al TG per un mese di fila. Sono tre ragazzi a cui sono fortemente affezionato”. Alla Lazio non abbiamo gli sterni altri per fare il 4-3-3, ma io non farò mai la difesa a 3 . Mi hanno chiamato integralista, ma io ho cambiato spesso vari moduli. Mertens centravanti una genialata? Una botta di culo, a Bergamo rimanemmo in 10 avanti 1-2. C’erano spazi, mettemmo lui togliendo Higuain: in 15’ prese due rigori. Con Milik ko dissi a Dries che avrebbe fatto 18-20 gol, ne fece 28. Non ho visto parecchie partite , quelle dell’Italia quasi tutte ed è la squadra che gioca il miglior calcio. Penso che sia stato bravo Mancini nelle scelte tecniche. per Spalletti non l’ho sentito negli ultimi giorni, gli faccio un grosso in bocca al lupo, Luciano ha l’esperienza giusta per fare bene in una piazza dura come Napoli, non è un presidente semplice, ma alla fine i risultati li porta. Per come ho conosciuto Lotito, non è un presidente difficile”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24