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Maurizio De Giovanni: “La squadra azzurra rispecchia l’animo di Napoli”

La Storia del Calcio Napoli che diventa un’opera d’Arte. “Il Napoli nel Mito” – Storie, Campioni e Trofei mai visti al Mann” è la prima Mostra che ha portato l’epopea azzurra nel prestigioso Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Novantunanni anni di una della squadre più amate e seguite del Mondo scanditi dal racconto simbiotico di un Club e una città unite da un legame eterno e indissolubile.

La Storia del Napoli – illustrata attraverso Trofei, campioni, immagini, momenti salienti ed emozionanti – narrata parallelamente al contesto e alla evoluzione della nostra terra.
Una iniziativa, quindi, sia di valenza  sportiva che sociale, declinata anche da un osservatorio speciale di natura scientifica, accademica e letteraria.
La SSC Napoli è lieta di ospitare quotidianamente gli interventi di

giornalisti e scrittori che hanno dedicato uno sguardo particolare ai singoli argomenti pregnanti che costituiscono i temi principali e i capitoli portanti ai quali è ispirata l’intera Mostra.
Un itinerario narrativo che arricchisce e impreziosice un evento unico e senza precedenti.
“Il Napoli Nel Mito”, perché solo la passione azzurra può trasformare la Storia in Leggenda.

Pubblichiamo il sesto capitolo della guida che scandisce la Mostra al Mann con il racconto dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni

Azzurro nell’azzurro
di Maurizio de Giovanni
C’è un motivo per cui questa è l’unica grande città che ha una squadra sola. C’è una precisa ragione per cui qui non esiste una stracittadina, per cui non ci sono due fazioni contrapposte che hanno colori diversi sullo stesso territorio. C’è un perché se qui la mattina, quando si entra in un bar o in un ufficio, non c’è alcun bisogno di capire prima di esprimersi quale sia il pensiero dominante, quali emozioni siano privilegiate e quali soppresse.
In questa città, e solo qui, non c’è da discutere e se si litiga è perché sono tante le maniere di amare; criticando e stigmatizzando o

giustificando e proteggendo, come si fa con i figli, come si fa con le sofferenze d’amore. Qui tutti i cuori battono all’unisono, e se le cose vanno bene ci si sorriderà senza apparente ragione incrociandosi negli ascensori o negli androni dei palazzi, alle casse dei supermercati o nella metropolitana; se invece vanno male ci si perdoneranno le scortesie e le eccessive reazioni, perché il malumore altrui si specchierà nel nostro senza differenze.
E non è solo una questione urbana. Se vi metterete in viaggio, in giro per il mondo, ci sarà sempre qualcuno nella massa che vi riconoscerà e che voi riconoscerete, con un consapevole mezzo sorriso, perché il tifo per l’unica squadra della città è una malattia genetica che si contrae al primo respiro e così si trasmette, e la seconda e la terza generazione delle famiglie che sono andate via, che pure non hanno mai visto e forse mai vedranno la montagna a due vette e il golfo davanti, avranno una sola domanda da fare ogni domenica sera e ogni volta che si giocherà, e chiederanno il risultato dell’unica squadra della città.
C’è un motivo per cui c’è una squadra sola, in questa città. Il motivo è che la squadra è azzurra, come la città. E che le assomiglia, nel bene e nel male, nelle vittorie e nelle sconfitte, nelle cadute e nelle risurrezioni. E un’altra squadra a questa città non serve, e non servirà mai.
 Riportato da:SSCNapoli.it
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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24