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Massimo Galli: “Le riaperture sono avvenute in una situazione in cui molte infezioni erano in giro, non c’era un calo tale da stare tranquilli”

Il direttore del reparto malattie infettive Massimo Galli è intervenuto ai microfoni di L’Eco di Bergamo. Ecco cosa ha detto: “Le riaperture sono avvenute in una situazione in cui molte infezioni erano in giro, non c’era un calo tale da stare tranquilli. Bisogna vedere se l’incremento dei vaccini, di certo non ai livelli di quelli britannici, sarà in grado di compensare le riaperture troppo precoci, almeno ai fini epidemiologici e quindi evitare il colpo di coda che si rischia a giugno-luglio. Sono quattro  i momenti in cui la popolazione si muove e si mischia, con diversi livelli di contatto: quando si va al lavoro e a scuola; quando si sta al lavoro e a scuola; quando si torna e infine quando si esce la sera. È evidente che la limitazione degli orari serali, nel tentativo di diminuire la circolazione serale, diventa una scelta in qualche modo obbligata, quando si decide di aprire. Anche perché la sera ci si mischia in modi diversi, e s’incontra gente diversa, rispetto ad altri momenti della giornata. Se si ha la testa, non è difficile da capire. È evidente che in Italia è in atto un esperimento diverso da altri Paesi, dove si è optato per una campagna vaccinale di massa quando si era chiusi e si è vista subito una caduta di casi e morti. Noi, invece, abbiamo messo il carro davanti ai buoi, senza avere abbastanza vaccini sul carro“.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.