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Marek Hamsik: “I miei piani sono quelli di finire la carriera a Napoli”

Il capitano del  Napoli Marek Hamsik ha rilasciato un’intervista ai microfoni della tv tedesca di Sport 1 alla vigilia di Napoli-Lipsia. Ecco le sue dichiarazioni: “Fin dal primo girono che sono arrivato, ho capito l’importanza del calcio per i napoletani. Per loro è come se fosse una religione, o una malattia. Sarri è bello da guardare, ma complicato da imparare. Ti fa correre tanto. Questo è un calcio duro. Ci divertiamo quando abbiamo noi il possesso palla e quando recuperiamo la sfera. Ci divertiamo quando attacchiamo, ma dobbiamo correre molto pure in fase passiva. Durante la settimana ci esercitiamo molto sul possesso palla, con solo due tocchi per muovere velocemente il gioco, ma quando gli attaccanti hanno la sfera  tra i piedi possono dribblare. naturalmente sappiamo che Diego Maradona è ancora un ricordo vivo per questa città, ma è arrivato il momento che pure noi vinciamo qualcosa d’importante, sarebbe bellissimo far rivivere alla città quei tempi. Per superare Diego c’è bisogno di altro. Noi due siamo due giocatori diversi. Lui era un attaccante con molta  fantasista, io sono diverso pure come uomo, ma sono felice del mio cammino intrapreso. Io ero piccolo quando Maradona giocava e ho altri idoli, ho visto i suoi match in seguito. I segnali di scudetto quest’anno sono positivi, stiamo facendo un testa a testa con la Juventus da inizio campionato e forse questa per noi è l’ultima possibilità. La vecchia signora è un club Mondiale con una squadra meravigliosa che vale 600 milioni di euro, non possiamo paragonarci a loro, ma siamo sul punto di compiere un’impresa incredibile e abbiamo voglia di sconfiggerla. Molti giocatori del Napoli non hanno vinto, ma questa è la nostra occasione e forse rispetto a loro abbiamo più fame per vincere il titolo. Non facciamo differenza tra campionato e Europa League. Pure in questa competizione vogliamo arrivare molto lontano. Sarri è un fumatore appassionato, è incredibile non ho mai visto nessuno che fumi così tanto. Grazie a Dio durante le partite si deve trattenersi. Sembra che vada a letto pure con una sigaretta. Lo caratterizza la richiesta di concentrazione che chiede in campo, mentre fuori dal rettangolo verde di gioco scherza tanto. La cresta è diventata il mio marchio di fabbrica. Fino a quando giocherò manterrò questo stile. Lo so che alcune madri non la vogliono vedere per i propri figli. ma ormai è parte di me. L’atmosfera dello spogliatoio è straordinaria, abbiamo ragazzi incredibili sempre il sorriso stampato in faccia, ma se dobbiamo lavorare lo facciamo pure noi. Non puoi escludere nulla nel calcio, ma in questo momento i miei pani sono quelli di chiudere la carriera qua a Napoli. Dopo molti anni ho sviluppato un ottimo rapporto con questa città e i fan, mi piace molto di come funziona questa relazione. C’è molto amore tra di noi. Napoli ha il mare, puoi mangiare bene e puoi persino sciare qua vicino”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24