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Mancini: ‘Riporterò l’Italia in alto. Parlerò con Balotelli’

Italy's soccer national team new head coach Roberto Mancini addresses the media during his first press conference at Coverciano Sports Center, Florence, 15 May 2018. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

“Voglio essere un ct perbene e riportare l’Italia sul tetto del mondo e d’Europa. Questo era il momento più adatto per questa scelta. Parlerò e chiamerò Balotelli. Ci sono tanti giocatori di qualità”. Così il nuovo ct azzurro Roberto Mancini durante la presentazione a Coverciano.

”Allenare la Nazionale è motivo di orgoglio per chiunque. penso sia il momento giusto per me. Il periodo è difficile e molto va fatto. Ho pensato che questo potesse essere il momento giusto”, ha aggiunto.

”Sarà una sfida difficile ma bella – le parole di Roberto Mancini – nella vita nulla è semplice. E’ difficile accontentare tutti i tifosi, vincendo un trofeo con l’Italia, però possiamo unire”. ”Buffon? Gli parlerò in vista dell’amichevole del prossimo 4 giugno”, ha aggiunto il neo commissario tecnico dell’Italia.

”Ai giocatori chiederò di tirare fuori i loro sogni – ha aggiunto il neo commissario tecnico – Qui ci sarà spazio per tutti. De Rossi? Chi è stato importante ed è ancora il migliore sarà chiamato. Parlerò anche con lui”. ”Voglio conoscere meglio tutti i giocatori prima di decidere come giocheremo – ha sottolineato – Il modulo lo deciderò in base alle caratteristiche”.

Scocca ora di Mancini ct, Fabbricini “voleva l’azzurro”
Roma, 14 maggio –  Si attendeva per domani, invece c’è già la firma di Roberto Mancini sul contratto che lo fa diventare il 52/o ct della nazionale azzurra di calcio. Nome e cognome l’allenatore marchigiano li ha vergati stasera, poco prima delle 21, nemmeno nove ore dopo il suo sbarco a Fiumicino da San Pietroburgo. Che le trattative finali fossero quasi chiuse lo aveva annunciato poco prima delle 18 il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, e le ore successive, col lavoro dei legali delle due parti in via Allegri, hanno permesso di ‘limare’ gli ultimi particolari del biennale che legherà il tecnico jesino all’azzurro fino al 2020. “Roberto Mancini aveva questo grande desiderio di sedere sulla panchina azzurra e lo ha dimostrato anche con fatti concreti. Speriamo adesso di lavorare bene e basta”, ha detto Fabbricini, dopo l’accordo. L’ex dello Zenit, sorridente, non ha rilasciato dichiarazioni lasciando lo studio del vice commissario federale Clarizia dove è stato messo nero su bianco l’ingaggio dell’allenatore. “La giornata si è conclusa come volevamo, siamo contenti e anche Roberto è contento. Domani ci sarà la presentazione ufficiale a Coverciano a mezzogiorno – ha aggiunto Fabbricini – È stata una formalizzazione di un discorso che era praticamente concluso. Il contratto? Ne parliamo domani, daremo i particolari e lui spiegherà tempi e convocazioni, non i nomi chiaramente ma come si organizzerà questa prima permanenza di tre partite”. Conclusa la sua avventura allo Zenit dopo la risoluzione consensuale ufficializzata ieri, l’ex tecnico di Lazio, Fiorentina e Inter non ha voluto aspettare oltre ed è volato subito a Roma. In poche ore tutto si è concluso, e da domani comincia la nuova avventura. A rendere tutto più facile, l’opera del dg della Federcalcio, Michele Uva, e del team manager della nazionale, Gabriele Oriali, che avevano lavorato con Mancini in passato e di cui lui si fidava nella trattativa, cui ha contribuito anche il vicecommissario Alessandro Costacurta. “Roberto Mancini ha dimostrato di volere moltissimo questo ruolo, facendo un gesto importante, apprezzato, di rinunciare a molti anni di contratto con lo Zenit e credo che questo, nel contesto storico che stiamo vivendo, un allenatore della Nazionale Italiana lo dovesse dare. Poi è sempre difficile parlare di scelta migliore, ma io penso questa di Mancini sia una scelta giusta”, il viatico del n.1 del Coni Giovanni Malagò. L’ex Zenit resterà sulla panchina azzurra fino all’Europeo 2020 con un ingaggio, si dice, di circa due milioni all’anno. Il suo compito sarà quello di risollevare le sorti del calcio italiano, uscito con le ossa rotte dall’eliminazione dal Mondiale di Russia. Sei mesi dopo l’esonero di Gian Piero Ventura e il breve interregno di Gigi Di Biagio, il ct dell’U21 ‘prestato’ alla nazionale maggiore per le amichevoli di marzo contro Argentina e Inghilterra, la panchina azzurra tornerà dunque ad avere il suo nuovo ‘padrone’ che dovrebbe debuttare il 28 maggio a San Gallo nell’amichevole contro l’Arabia Saudita e guidare l’Italia nella Nations League, che partirà il prossimo 6 settembre e che vede gli azzurri nel girone con Portogallo e Polonia e nelle qualificazioni per gli Europei 2020. Il 53enne tecnico jesino figurava de sempre nella ristretta rosa di nomi che il duo Fabbricini-Costacurta aveva in testa per il nuovo corso: tanti i nomi circolati, dall’ex Antonio Conte a Carlo Ancelotti, che ha poi declinato l’offerta. Via libera dunque a Mancini che da allenatore già vanta un curriculum di spessore fatto di tre scudetti (con l’Inter dal 2005 al 2008), 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, una Premier League (col Manchester City nel 2001-2012), una Coppa d’Inghilterra, una Community Shield, una Coppa di Turchia (col Galatasaray nel 2013-2014). Mancini ha anche vinto la ‘Panchina d’Oro’ nella stagione 2007-2008. Alla guida dello Zenit ha chiuso al quinto posto nel campionato russo, non riuscendo a qualificarsi per la Champions ma solo ai preliminari di Europa League.

Fonte: ansa.it

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