Home Calcio Serie A Luigi De Magistris: “Sono sbagliate le critiche dell’OMS verso Napoli”

Luigi De Magistris: “Sono sbagliate le critiche dell’OMS verso Napoli”

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rispsoto alla critiche dell’OMS per la festa post vittoria Coppa Italia ad Un Giorno Da Pecora su Rai 1 e ai microfonid i Radio Marte. Ecco le sue dichiarazioni: “Mi sembra un po’ esagerato criticare Napoli. La città non ha più contagiati praticamente da quando è finito il lockdown, in città sono sette giorni che c’è il contagio zero, e in piazza c’erano solo napoletani. Bisogna uscire fuori da questa ipocrisia. O non si fanno giocare i match, ma se vince il Napoli chi può pensare che i napoletani non scendano in strada a festeggiare? Non bisogna esser ipocriti. E poi evidentemente si è scaricato anche il lanciafiamme di De Luca… Questa è materia sua, si vede che ha messo il lanciafiamme a riposo, nello scantinato, si è messo paura del popolo”, ha scherzato De Magistris. “Ho visto la finale a Roma, da solo. Sarei voluto andare allo stadio, senza tifosi mi ha fatto una leggera tristezza. Ero molto ansioso, il cuore mi batteva forse ma alla fine è andata bene. Li ho visti tutti i rigori e quando abbiamo vinto ho urlato con le braccia al cielo,pure se ero in una stanza da solo.

Ieri ho festeggiato e gioito come tutti i tifosi del Napoli nel mondo, seppur in questo periodo di tempi complicati. Io non sono uscito per strada e non mi considero uno sciagurato come ci ha definito l’OMS. Solo un non napoletano o un ipocrita poteva pensare che dopo la vittoria della Coppa Italia contro la Juve di Sarri e Higuain i tifosi non sarebbero scesi per strada a festeggiare.

Noi dobbiamo abituarci a convivere con il virus. Una cosa è lockdown, rispettato in maniera esemplare dal popolo napoletano, e l’altra questa fase che stiamo vivendo in questo momento. Nessuno può escludere il COVID-19 ritorni ma allo stesso tempo ritenere che noi non riprendiamo a vivere. Pure perché rischiamo di avere molti più morti per cause economiche e sociali che per il coronavirus. Ora la situazione è diversa rispetto all’inizio, c’è una rete territoriale che ci permette di intervenire al primo allarme. Sono dell’avviso che si debba riprendere con più coraggio e più forza, senza essere superficiali.

Poi bisogna considerare che noi viviamo anche nella situazione in cui dopo le 22 non è possibile prendere un gelato all’aperto e non in un bar. Io credo che ogni virologo considera più rischioso consumare in gelato in un luogo chiuso che all’esterno, mentre le ordinanze regionali ci dicono il contrario. Questo non ci aiuta, la gente non è stupida. In altre regioni non è così, è una situazione paradossale.

In questo momento il Governo deve mettere a posto la democrazia. Nel periodo del lockdown la gestione sanitaria è stata divisa tra Governo e regioni. Adesso che la situazione è cambiata, forse è più complicata, i sindaci devono ritornare ad essere amministratori della città. Io sono davvero preoccupato, perché la città dà segnali di vita ma anche molte lacrime. Dobbiamo riprenderci con cautela ma anche dare una botta di energia per la ripresa della città.

La cassa integrazione ancora deve arrivare? Il tempo non è una variabile indipendente e lì dove non arriva lo Stato può giungere la criminalità. Noi abbiamo stanziato il fondo di solidarietà con cui siamo riusciti ad intervenire con rapidità e immediatezza alle persone e famiglie che più ne avevano bisogno. Ora l’emergenza economica-sociale rischia di diventare emergenza criminale”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24