Home Europa league Ludogorets-Inter finisce 0-2: In gol Eriksen e Lukaku

Ludogorets-Inter finisce 0-2: In gol Eriksen e Lukaku

RAZGRAD (Bulgaria) – Con il classico colpetto di acceleratore, l’Inter porta a casa il risultato sul Ludogorets che l’ex Stankovic (un’esperienza da tecnico in Bulgaria) aveva definito squadra scomoda. A sbloccare il risultato, al 26′ della ripresa, è Eriksen, al primo gol in nerazzurro. Chiude i conti su rigore al 4′ di recupero Lukaku, entrato nel secondo tempo e decisivo già sull’1-0 con la sponda che ha permesso al danese di battere il portiere avversario con un destro a incrociare.

La partitella del giovedì

La formazione del ct della nazionale cena Vrba gioca un calcio secondo le attitudini fisiche. Piccoli e rapidi, i “verdi” restano molto compatti in difesa per provare a partire di slancio in contropiede con rapide folate orchestrate dai tanti brasiliani naturalizzati. Ma, intendiamoci: i dominatori del calcio bulgaro sono pronipoti alla lontana dei grandi del passato come Dermerjiev e Asparukhov e, in tempi più vicini a noi, Hristo Stoichkov. Il primo tempo somiglia più a una partitella del giovedì che a un match della fase a eliminazione diretta di una coppa europea. Questo per ritmo, per idee, per occasioni. La distanza tra il Ludogorets e una squadra che è ancora in lotta su tutti i fronti – come dice una canzone di Fossati – è atlantica.   

Primo tempo da sbadiglio

Conte fa riposare il suo totem di ebano, il grande Romelu Lukaku, e presenta Sanchez al fianco di Lautaro. Dopo pochi istanti, Biraghi, non un attaccante, avrebbe la palla buona, pescato sul secondo palo da un superbo cross di Moses, ma si addormenta. E la letargia domina una prima parte in cui Padelli non deve praticamente mai intervenire, dove i ritmi sono da slow, dove ancora Biraghi, sempre pescato da Moses, ci può riprovare sotto misura, colpendo al volo il cross ma trovando un reticolo di gambe di tanti piccoli avversari verdi davanti alla porta. Il Ludogorets infatti fa densità e la scarsa velocità di esecuzione dei nerazzurri glielo consente ampiamente. Gioca Eriksen insieme ai due attaccanti, per la seconda volta partendo da titolare, ma il danese si vede solo quando stoppa a seguire in area un buon pallone, allungandosi troppo la sfera e consentendo a Iliev di uscirgli sui piedi con ottima scelta di tempo. Poco d’altro da segnalare in un primo tempo consigliabile ai deboli di cuore. Certo, chi come noi ha visto l’approccio internazionale della squadra di Conte a Barcellona o a Dortmund si chiede se chi è sceso in campo sia una controfigura di quei meravigliosi interpreti di calcio.

Conte chiede concretezza

Inizia la ripresa. E qualcosa deve cambiare, almeno nella sostanza. Ma la manovra nerazzurra, fluida fino al limite dell’area, si arena nelle giocate sempre troppo complicate cercate nel traffico. Al 50′ Sanchez devia di tacco con scelta di tempo un traversone basso di un ottimo Moses, Iliev viene salvato dal palo. Poi ci prova Lautaro, ma la sua bordata dal limite rimane alta. Al 63′ si iscrive al tiro anche Eriksen, la sua conclusione al volo, in bello stile, trova Iliev pronto a distendersi e a mettere in angolo. Entra a questo punto Lukaku, il Ludogorets esce dal guscio e reclama per un mani di D’Ambrosio su traversone di Cicinho. Il Var, da quest’anno applicato alla Europa League fin dai sedicesimi giudica il braccio del difensore vicino al corpo. C’è poi il solo pericolo corso da un inoperoso Padelli, è un tiro su corta respinta in occasione di un calcio d’angolo, effettuato da Grigore. La palla sfiora il paletto opposto.

La prima volta di Eriksen

L’Inter a questo punto capisce che è ora di chiuderla. In due minuti Eriksen lascia la sua firma. Al 71′ Lukaku da pivot appoggia la palla sul destro al danese che non perdona con un secco diagonale radente. E’ il suo primo gol con la sua nuova maglia. Due minuti dopo, ancora Eriksen stampa sulla traversa un gran tiro dalla distanza. Vrba toglie l’evanescente Swierczok per Tchibota ma l’Inter chiude in affanno in una sola circostanza, su azione segnata da un fallito anticipo di Ranocchia, con lancio per Wanderson e chiusura provvidenziale di D’Ambrosio. 

Il Var dai sedicesimi 

Dopo un tiro fuori misura di Barella e un salvataggio in spaccata di Grigore, con Iliev il migliore dei suoi, su Lukaku, nel recupero arriva il rigore dello 0-2. Lo spagnolo del Cerro Grande viene invitato a investigare su un tocco di mano su azione d’angolo che di fatto toglie la palla dalla disponibilità aerea dello specialista Ranocchia. Il tocco di Anicet (salterà il ritorno come Lautaro) non è congruo, rigore che – manco a dirlo – lo specialista Romelu traduce in moneta pesante. Due a zero, per un Inter sul velluto. Passaggio del turno praticamente opzionato. 

Ludogorets (4-3-3): Iliev; Cicinho, Terziev, Grigore, Nedyalkov; Dyakov (22′ st Badji), Anicet, Cauly (45′ st Biton); Marcelinho, Swierczok (31′ st Tchibota), Wanderson. All.: Vrba. 
Inter (3-5-2): Padelli; Godin, Ranocchia, D’Ambrosio; Moses (27′ st Barella), Vecino, Borja Valero, Eriksen, Biraghi (36′ st Young); Lautaro (19′ st Lukaku), Sanchez. All. Conte. 
Arbitro: Carlos del Cerro Grande 
Reti: nel st 26′ Eriksen, 49′ st Lukaku (R) 
Note: Recupero: 0′ e 4′ Angoli: 4 a 3 per l’Inter Ammoniti: Lautaro Martinez, Grigore, Wanderson, Tchibota, Anicet.     

Fonte: repubblica.it

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