Home Copertina Luciano Spalletti live in conferenza stampa: “Sono felice della preparazione che abbiamo...

Luciano Spalletti live in conferenza stampa: “Sono felice della preparazione che abbiamo svolto”

Castel Volturno

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha presentato in conferenza stampa a Castel Volturno per presentare Inter-Napoli di domani sera ore 20.45. Ecco le sue parole: “Noi abbiamo sviluppato questo periodo di break, con ciò che dovevamo fare. Siamo andati a lavorare in profondità con tutte le qualità che ci vogliono, valutando singolarmente i calciatori tornati in vacanza e dal Mondiale per la tipologia di lavoro da fare. Per noi tutto è perfetto, per noi con la testa stiamo dove avevamo iniziato. Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio da un anno e mezzo, dove non ci sono fermate e stazioni, ci fermeremo solo quando sapremo come sarà andata a finire.

Allora per il ruolo che abbiamo, per i professionisti che siamo noi non pensiamo a nessun tipo di complotto. Però se in tanti pensano a ciò, il nostro sistema è migliorabile. Probabilmente in un momento dove la credibilità deve essere il punto cardine, bisogna andare a lavorare con estrema attenzione noi che siamo addetti ai lavori ed essere bravi nei comportamenti scritti, parlati ed usati per non alimentare dubbi. Noi dobbiamo continuare alo stesso modo, usare l’amore di Napoli che ha per questo sport, continuare per le persone che ci vogliono bene e continuare a giocare belle partite. Come ho detto prima è fondamentale continuare a comportarsi in maniera corretta.

Lobotka e Kvaratskhelia in questo periodo si sono allenati correttamente. Nell’ultima amichevole contro la Juve Stabia è stato un avversario di tutto valore, entrambi nel tempo che li ho tenuti dentro hanno fatto benissimo. Kvaratskhelia si gestisce da solo, ha questa imprevedibilità che la fa diventare una cosa eccezionale e per la nostra squadra è un grande valore aggiunto. Sono questi giocatori che determinano le partite, senza aver bisogno di schemi particolari.

Amir Rrahmani ha attraversato un periodo delicato e con lui bisognerà valutare bene la prestazione. ci vorrà la partita per poi trarre le conclusioni sulla sua condizione. E’ chiaro che per me diventa facile dire che ha fatto tutto, rientrando gradualmente, seguito passo passo da Cacciapuoti, siamo soddisfatti ma serve il risultato del campo, della partita, per giudicare. Cercare altri stimoli per evitare appagamento?
“Noi non ci arriviamo forti della posizione in classifica o di non aver mai perso, ma forti per la consapevolezza di ciò che sappiamo fare in campo. E’ quello fondamentale per avere buone statistiche, solo su questo svilupperemo le prossime gare, su quello che sappiamo fare in campo. Avremo di fronte una grande squadra, non ti salva dove sei ma cosa sai riproporre in partita, come sai confrontarti anche se alcuni club superati sono di quelli importantissimi e non c’è stato timore di non farcela. Contro l’ Inter si continuerà a giocare il nostro calcio, che ha dato beneficio a tutta la squadra. Io le sensazioni ce l’ho sempre giuste, io voglio essere sotto pressione al massimo per quello che è il mio lavoro e la mia testa. Io sono felice di essere sempre sotto pressione, quando sei al massimo con la voglia di fare, con il livello di attenzione massimo, mi aspetto una risposta corretta da parte di tutti i giocatori per quello che sono le attese del nostro popolo.

L’ Inter è sicuramente una squadra di livello top Europeo, considerando pure gli investimenti fatti negli ultimi tre anni, poi ha questa capacità di dilatare tutto il campo sia per ampiezza che in profondità, poi sa chiudersi lasciando il doppio centravanti contro i nostri due centrali e sono bravissimi nel ribaltamento per cui ci vorrà sempre equilibrio. Per la fisicità che hanno e per la tecnica che posseggono, ti fanno modificare sempre la squadra, pure per la bravura che hanno nel giocare sui quinti e dovremo essere bravi a mantenere il comando della partita. Quanto è importante per l’Inter e quanto per il Napoli?
“Noi siamo entrati in una fase eccitante e godibile del nostro lavoro, siamo in un grande campionato a giocarcelo con le altre. Non è una sfida solo della squadra, ma di una città intera, solo le grandi sfide consegnano a chi le affronta in maniera corretta una grandezza. Si diventa grandi nelle grandi sfide, se si vanno a usare tutte le nostre qualità, dobbiamo essere più forti di tutto, scetticismo, pregiudizio, pure le paure di chi ci vuole bene. Le grandi sfide si giocano sempre al massimo, noi dovremo essere più forti di tutti i discorsi ed andare a giocare questa partita liberi da tutti i nostri i dubbi e dobbiamo giocare questa partita oltre i nostri dubbi. Dobbiamo essere bravi a farlo e questo ci aiuterà a mettere qualcosa in più e ci può aiutare l’orgoglio di tutta la città intera, per ciò che ho visto i nostri giocatori sono dentro questa grande sfida”.

Sui 5 nazionali reduci dal Mondiali.
“Stanno tutti bene, forse c’è quello che sta benissimo e quello che sta bene e basta, ma sono tutti pronti a giocare questa grande sfida, lo sappiamo da quando è uscito il calendario che sarebbe stata una grande sfida.

Mi sono fatto l’idea sulla mancata partecipazione al Mondiale dell’Italia, che sono idee da sviluppare nel tempo, dobbiamo sempre domandarci se stiamo facendo del nostro meglio per far si che il calcio diventi più credibile e da utilizzare nel sociale per renderlo credibile a tutti i generi. Ai miei calciatori deve interessare solo lo sviluppo della partita, poi ci sarà tempo per sviluppare questi argomenti.

Sulla ripresa della Serie A, intanto si può utilizzare l’entusiasmo del popolo argentino dopo la vittoria del Mondiale e possiamo usare ciò per il nostro calcio. Per le prime partite non abbiamo visto un calcio di altissimo livello, poi le partite sono migliorate e ci sono stati imprevisti come è avvenuto in finale. Penso che da questo Mondiale usciamo arricchiti”.

Riferito ai giornalisti: “Allora intanto voi per abbinarci all’ Argentina ci chiedete l’ossessione di vincere lo scudetto, ma la mia vera ossessione è quella di entusiasmare questa città e probabilmente la mia ossessione è maggiore perché sono diventato napoletano pure io e già mi ero accorto di esserlo abbastanza. Nel vedere esplodere la città di gioia mi renderebbe felice, al di là dei meriti che ti vengono attribuiti nel vincere una partite oppure indovinare una sostituzione. Pelè è stato un altor grandissimo dispiacere che abbiamo dovuto subire. Messi-Maradona e Pelè sono e sono stati calciatori anche in diverse fasi della storia hanno lasciato un marchio indelebile sulle loro qualità professionali e tecniche. Su Pelè volevo fare i complimenti a chi non ha voluto togliere la maglia. Se una maglia si toglie, non si vede più”.

Lo dice anche per rivedere la 10 del Napoli?
“Quello di avere il numero dei grandi giocatori è una cosa che ritengo corretta, non è mettendola nell’armadio… vedendola tutti i giorni ritorna in mente ancora di più ed è una responsabilità ancora maggiore per chi la indossa e chi ci gioca insieme per essere a quel livello lì”.

Fonte foto: TwitterSSCNapoli.it

Articolo precedenteCorrado Orrico: “Il Napoli di Spalletti è uno spettacolo in campo”
Articolo successivoULTIM’ORA – Inter-Napoli, la società azzurra ricorda ai propri tifosi il divieto di vendita dei biglietti ai residenti in Campania
Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24