Home Copertina Lorenzo Insigne: “A 28 anni, potrei ricevere un’offerta irrinunciabile”

Lorenzo Insigne: “A 28 anni, potrei ricevere un’offerta irrinunciabile”

Il capitano del Napoli Lorenzo Insigne ha rilasciato una lunghissima intervista esclusiva ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue parole: “Sto quasi bene, ho fatto un allenamento differenziato giovedì e un robusto venerdì . Adesso resta la rifinitura, poi deciderà Ancelotti. Direttamente o indirettamente il pensiero è chiaro che sia a Londra. Una partita ogni tanto la puoi pure toppare, un calo è fisiologico. Amcelotti è entrato nello spogliatoio sempre con il suo tono cordiale. Sapete che sono arrabbiato con voi per come abbiamo giocato e voi con l’allenatore per come ha preparato la partita, adesso andiamoci ad allenare ovviamente per i due match Genoa e Arsenal.

All’ Emirates mi aspetto di affrontare una squadra con tanta qualità e giocatori bravi,. Poi troveremo organizzazione tattica, intensità e ritmo. Adesso non ci penso neppure a cambiare maglia, però so bene che qualcuno mi possa stimare. Ho il dovere però di dire che abbai dato tutto per questa maglia. Ho cambiato procuratore, perché attualmente Raiola con Jorge Mendes , sia il più forte agente in circolazione di questa materia. Però non c’è nessuna dietrologia, io spero di restare qui a lungo e finché resterò, darò il 110%. Però sono a conoscenza che avendo 28 anni può capitare di ricevere un’offerta irrinunciabile.

Mi scoccia arrivare sempre ad un passo dal vincere senza mai alzare un trofeo. Ciò annoia pure i miei compagni di squadra del Napoli che è fortissimo e merita di ricevere una soddisfazione. La finale di Baku è ciò che stiamo progettando, anche se ci aspettano due partite complicate, in caso di passaggio del turno ci sarà la semifinale. Non è semplicissimo e non abbiamo paura, anzi è il nostro desiderio.

Lo scudetto perso un anno fa, è stato difficile da suturare, ma bisogna guardare avanti, così come la sofferenza di San Siro per non aver potuto disputare il Mondiale. E’ come se in quegli istanti mi fosse crollato il mondo addosso. Higuaìn c’è lì’aveva con noi, non ci è venuto mai a salutare nello spogliatoio, la Juventus fu una sua libera scelta e ci mancherebbe altro , però era naturale salutarci, visto che i suoi compagni di squadra gli hanno permesso di segnare tante reti in campionato.

Un impulso alla mia carriera l’hanno dato Zeman e Pavone per avermi chiamato nel Foggia. L’anno dopo stavo per andare a Crotone, mi chiamò il Boemo e mi disse che aveva firmato per il Pescara e non ho avuto dubbi sulla scelta da fare. A lui voglio molto bene, è il tecnico che mi ha formato e costruito. A Mazzarri devo essere riconoscente perché è stato il mio primo allenatore in Serie A, con Benitez ho acquisito una maturazione ampia e mi ha fatto conoscere ruoli diversi. Sarri mi ha fatto tornare al modulo di origine il 4-3-3. Su Ancelotti ripeto quello che dissi in ritiro: Per me è un onore essere allenato da lui un uomo e un tecnico straordinario che non devo raccontare io”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24