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Live-Spalletti: “Noi non ci nascondiamo, ma ci sono 7 squadre che possono vincere lo scudetto”

SSCNapoli.it

Gentili lettori benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Napoli-Cagliari

L’allenatore del Napoli è entrato in sala stampa in questo momento, a breve inizierà la conferenza stampa.

Ad essere noi si sta bene, stiamo benissimo, ci sentiamo avvolti da questo affetto della città e dei tifosi. Poi abbiamo la consapevolezza che ci sono momenti dove si possono fare più punti e momenti dove se ne possono fare di meno. Noi non vogliamo nasconderci da niente, ma quello dei candidati alla prima posizione è un condominio di 7 squadre. Non vogliamo le quote degli altri perchè sono uguali alle nostre.

Per quanto riguarda gli accostamenti alle prestigiose panchine precedenti non può che non farmi piacere, questo non è solo il Napoli di Sarri e di Gattuso, questo è anche il Napoli di Ancelotti e di Benitez perchè anche loro ci hanno messo la loro mano. Voi volete darmi dei meriti che hanno però innanzitutto i giocatori che sono di un livello straordinario per poter giocare nel Napoli.

Io abito a Sovignana e Mazzarri abita a un km, mi aspetto un Cagliari organizzato perchè lui è bravo a preparare le partite. La scorsa partita non hanno fatto bene, ma in quella prima si è già visto che la squadra fa ciò che gli chiede l’allenatore.

Quella dei 5 cambi è una novità importante, dobbiamo essere pronti ma soprattutto devono esserlo i giocatori. Sei mio amico se mi dai la maglia da titolare, altrimenti non sei un amico allenatore. Invece devono capire che ci sono i titolari del primo tempo e i titolari del secondo tempo. Da un mio punto di vista non lo chiamerei ancora turn over, adesso c’è gente che deve trovare la condizione, da qui in avanti le partite iniziano ad essere un numero che bisogna stare attenti. La possibilità di fare più cambi soprattutto offensivi aumenta lo spettacolo e diventa tutto più bello. In futuro introdurrei anche il tempo effettivo sempre per aumentare la spettacolarità. Chi ha più possibilità di vincere lo scudetto? Abbiamo tutti le stesse. Noi siamo fortunati che la società è riuscita a mantenere la stessa formazione dello scorso anno, anche se sono partiti Hysaj, Maksimovic e Bakayoko.

Chi ha talento di solito si accontenta di quello, i nostri giocatori invece nonostante hanno talento non si accontentano, vogliono metterci anche lavoro, fatica e sudore, e questa è una qualità importantissima e voglio complimentarmi con i miei giocatori, si stimolano a vicenda e questo è un fattore fondamentale. Essendo di questa pasta qui, il pericolo della presunzione si cancella immediatamente. Qualcosa da correggere nell’ambiente? Non ho nulla da correggere, il tifoso del Napoli è alimentato dall’amore, non crea mai disturbo, anzi più aumenta meglio è.

Fabian Ruiz è un calciatore che conosce il calcio, sa di che cosa si parla, è la sua materia principale, aveva solo il vizio di trascinare troppo la palla, come tutti quelli che sono bravi gli piace tenere palla. Mertens? È a disposizione e viene con noi, abbiammo accelerato i tempi perchè il ragazzo, anzi il campione, ha voglia di tornare con il gruppo. Abbiamo fatto un controllo con il dottor Canonico che ha dato l’ok per il suo rientro.

Io vi ringrazio per quello che vorreste dirmi ma vi ricordo che ho 62 anni, sono io che decido quello che mi fa piacere o meno. Questi giocatori vogliono creare una squadra forte, si autocoinvolgono, si abbracciano, hanno il salvadanaio dei meriti che alla fine dell’anno vogliono dividerseli in parti uguali. È facile allenare quando hai una squadra così, abbiamo un capitano che sa come si fa il capitano, abbiamo il comandante che con la sua maestà fisica ti guarda negli occhi e ti fa capire cosa fare, poi parla anche benissimo la nostra lingua quindi quando deve dire qualcosa non ha problemi a farlo.

Ho notato dei miglioramenti sotto l’aspetto mentale, non sono uno psicologo ma qualcosa posso dire per stimolarli. Demme? C’è anche lui e diventa fondamentale perchè fino ad ora abbiamo dovuto tirare molto la corda, Diego ci servirà e probabilmente anche subito, il suo rientro è un sospiro di sollievo perchè invece Lobotka si era fermato e non ci sarà prima della sosta.

Su 6 centrocampisti abbiamo due qualità per ruolo, per quanto riguarda i difensori centrali siccome siamo una squadra che vuole partire dal basso devono saperlo fare, sento dire spesso che si verticalizza, ma come fai a verticalizzare se le squadre ti aspettano di là. Il portiere deve saper palleggiare con i piedi, non deve solo saper parare, non lo dico io ma lo dicono gli allenatori bravi in europa. Se le squadre ti vengono a pressare bisogna saper uscire palla a terra e cercare di verticalizzare, e deve saperlo fare anche il portiere. La qualità dell’azione inizia con i primi passaggi, quindi anche con i difensori centrali.

Ospina ha fatto due parate fondamentali contro la Sampdoria, non è così rotondo se lo avessero segnato, poi Osimhen ha avuto un’occasione da gol che non ha concretizzato. A volte capita di non fare gol e poi subirlo, si può sempre migliorare. Ci sono momenti che verranno in futuro dove si potrà essere in difficiltà, quindi l’essenziale è lavorare.

Centrocampista stoccatore? È una caratteristica che hanno solitamente gli incursori come Zielinski ed Elmas, ma anche Fabian e Anguissa sono bravi a calciare da fuori. Anche Demme ha un po’ il tiro da fuori, Lobotka meno.

La prestazione di Manolas potete giudicarla voi perchè domenica ha giocato un tempo e ha fatto molto bene. Rahmani fa sempre parte di quel discorso di un gruppo che vuole autoalimentarsi per dividersi i meriti a fine stagione. Quando hai un gruppo squadra motivato e compatto è più facile arrivare lontano.

Anguissa? Quando Giuntoli e Micheli mi hanno parlato del giocatore io non lo conoscevo, nel campionato inglesi ci sono tanti giocatori che hanno quelle caratteristiche perchè è un calcio molto fisico, in un contesto come questo è più facile per lui perchè ci sono meno giocatori che hanno questo tipo di caratteristiche. Poi quando mi sono informato su che tipo di calciatore fosse e che tipo di ragazzo fosse abbiamo avuto tutti la stessa sensazione. È una persona splendida, un ragazzo da gruppo Napoli, sembrava che il suo fosse un ritorno per come si è integrato facilmente.

Ciclo Spalletti a lungo termine? Non si può fare un discorso ad ampio raggio, è come ci comportiamo giorno dopo giorno che fa la differenza, bisogna iniziare abbastanza bene per poi crescere continuamente. Bisogna mettersi lì, arrivare in tempo per portare risultati. Ghoulam? Vuole star dentro anche lui, se continua così la prossima lo portiamo. Se avessimo altri giocatori di questo livello qui e bisognerebbe fargli spazio, glielo farei io(ride ndr).”

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Laureato in scienze e management dello sport, grande appassionato di calcio, ma anche di tennis, basket e motori, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24.