Home Copertina Rileggi Live-Spalletti: “Orgoglioso di sedermi sulla panchina dove ha giocato Maradona. Su...

Rileggi Live-Spalletti: “Orgoglioso di sedermi sulla panchina dove ha giocato Maradona. Su Insigne…”

SSCNapoli.it

Amici di Mundonapolisport24 ben venuti alla diretta testuale della prima conferenza stampa di Luciano Spalletti da allenatore del Napoli. La conferenza avrà inizio alle ore 15:00.

Luciano Spalletti è entrato nella sala conferenze in compagnia di Nicola Lombardo.

Le prime parole di Spalletti:Buongiorno a tutti, è un piacere essere qui, qualcuno di voi già lo conosco. Permettemi di fare la prima domanda, chi è il più cattivo tra di voi?

Sul ritiro: “Resteremo 2,3 giorni a Castel Volturno per i test e poi partiamo per Dimaro, i giocatori impegnati con le Nazionali ci raggiungeranno direttamente a Castel di Sangro. Mertens? L’ho sentito il giorno prima dell’intervento e il giorno dopo, mi ha detto che avrebbe piacere a passare a salutare tutti ma è chiaro che gli verrà concesso qualche giorno di riposo in più. “

“Il Napoli è una squadra forte e sono curioso di entrarci dentro il prima possibile. Il Napoli è forte ma deve esserne consapevole, da quando mi hanno detto che sarei stato il nuovo allenatore del Napoli, non gli ho tolto gli occhi di dosso, questa squadra mi somiglia.”

Sono stato diversi mesi a casa con la famiglia a guardare le partite e a stare in campagna. Ho detto dal primo momento che ero contento di essere qui perchè il Napoli è una squadra forte ed è una città forte. Completo il mio tour dell’anima perchè ho allenato a Roma che è la città del Papa, ho allenato a San Pietroburgo che è la città degli Zar, a Milano che è la città della moda e della madonnina. Io sono orgoglioso di essere qui, siederò sulla panchina dove ha giocato Maradona ed è il tour dell’anima perchè qui ci ha giocato Maradona e Napoli è la città di San Gennaro. È la città dove calcio e miracoli sono la stessa cosa”.

“Abbiamo solo una strada, una sola risposta: i risultati. Non c’è altra strada. Ai tifosi quello che gli dai glielo rendono con gli interessi, è un progetto importante allenare qui. Mi piace lo slogan “sarò con te”, la canzone di battaglia di tante partite, mi piace particolarmente perché è un segnale, un grido d’appartenenza che non deve mai mancare nelle squadre e nello sport, ma è una mano che ti tende la città, forte, importante, che dovremo stringere forte per arrivare lontano, dimostrare di meritare questa maglia.”

Su Insigne: “Ci ho parlato a telefono, gli ho fatto i complimenti dopo il gol con la Nazionale e gli ho detto che mi farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi naturalmente ci sono altre questioni nel calcio e quelle le vedremo quando ritornerà. Voglio fare i complimenti a lui e a Di Lorenzo per l’europeo spettacolare che hanno giocato finora. Di Lorenzo ha dimostrato di essere completo, forte fisicamente presente, che si adatta a fare tutto in maniera di qualità.

Cosa chiede a se stesso? : “Io tutto, mi sveglio sempre in forma, preciso, mi deformo in base a chi trovo nel corso della giornata (ride, ndr), per me non chiedo niente, chiedo solo per il Napoli. Io non ho bisogno di niente, mangio una bistecca, non ho bisogno di una mucca, sono qui per allenare bene il Napoli, per fare risultati per il Napoli, questo mi darà possibilità per restare forte per Napoli. Napoli è piena di uomini che hanno lasciato il segno nella sua storia, Napoli ama come nessuna altra città i propri eroi, io e la mia squadra vorremmo diventare delle persone ricordate dai tifosi azzurri, questo vorrei”.

Sulla serie su Francesco Totti: “Sono contento di avergli dato la possibilità di fare una serie tv, ma aveva i contenuti per farla anche su di lui. Mi dispiace che non abbia avuto successo e sia stata criticato e se me lo dicevano prima io un paio di scene per fargli fare il pieno le facevo. o non voglio sottrarmi, poi ci sarà spazio per le cose meno importanti, ma ora c’è una importante, il Napoli ed i suoi calciatori”.

Champions League? “Il presidente ha toccato i tasti giusti, deve mettere a posto i conti e puntare sulla Champions. Servono calciatori forti per entrare nelle prime 4 perchè ci sono squadre forti. Ho letto che Napoli è la città che ha più napoletani in giro per il mondo e questo è il primo motivo per non restare fuori dall’europa che conta. È venuto fuori che io terrei tutti quelli a disposizione e sarei contento così, ed era un tentativo anche per fare i complimenti a chi ha creato la squadra che è forte, poi sappiamo che per contratti in scadenza e Covid e altre questioni il prossimo Napoli qualche conseguenza e sarà differente dai precedenti, ma siamo qui per questo, per costruirne un altro altrettanto forte, i dirigenti lavorano per questo”.

Un aggettivo per questo Napoli? Dobbiamo mettere in campo un calcio che somigli alla città, mi piacerebbe una squadra sfacciata di Scugnizzi che credano nel proprio talento e che vadano a metterlo in campo contro qualunque avversario.

Europa League un obiettivo? Tengo molto all’Europa League come al campionato e alla Coppa italia, per me contano anche le amichevoli. Bisogna dare il meglio in tutti gli allenamenti e tutte le volte che si scende in campo perchè rappresentiamo sportivamente la città di Napoli. Non c’è una maglia per le amichevoli e una per le altre partite, la maglia è sempre quella del Napoli e si fa sul serio ogni volta che la si indossa.”

Gattuso ha fatto un lavoro splendido, gli do merito, è una persona che conosco bene e so le sue idee, è un passionale, ci mette sentimento, per quello che può essere accaduto non lo so, è mancato un risultato ma per arrivare lì ne hanno vinte tante, ma a volte si resta fuori per la differenza reti e si dà colpa ad un gol ma hanno pedalato nel girone di ritorno anche se a volte si trovano squadre che probabilmente hanno meno da dire, a volte alcune non hanno proprio niente da dire ma fanno comunque grandi partite e bisogna pensare a noi, mettere in campo sempre il massimo”.

Su Inter-Juve del 2018: “Credo ci sia stato anche un cambiamento dirigenziale negli arbitri. Io ne conosco molti, sono anziano, diventa difficile sindacare, ne ho ricevuti tanti a favore o sfavore, ho fiducia e mi fido di queste persone che ci sono adesso. Mi hanno arbitrato anche da giocatore quelli che ci sono ora, ho un rapporto amichevole dentro la professionalità e quindi non posso aiutarla”. 

“Se ho sentito Emerson Palmieri? Non posso rispondere a questa domanda, ma diciamo che potrebbe essere successo.(Ride ndr.)”.

Oshimen? Attacca molto bene la profondità e siccome va di moda venirci a prendere col portiere , con la difesa sulla metà campo ci sono più spazi per lui che può essere devastante. sa fare gol aiuta la squadra, copre quegli spazi e non li lascia agli altri, se li conquista da solo, è uno forte come Mertens, Petagna e ci vorranno un po’ tutti per arrivare in fondo, le distanze da colmare sono ampie”.

Bisogna essere bravi a fare tutto, anche le grandi squadre come il City, il Liverpool e il Real in certi momenti si mettono davanti alla linea a fare blocco difensivo. La nazionale ha saputo adattarsi ed è andata in finale, ma il passaggio fondamentale è che si faccia tutto come squadra, non disuniti e sbrindellati a giro, ma sempre in 30 metri, aggressivi e cattivi quando si va in pressione, correre per la squadra quando si deve difendere, la partita va riempita di cose, non una sola. Poi c’è il lavoro sporco, i contrasti, tutte quelle cose che aiutano i compagni a fare meno metri, a dare più fiato”.

Sul modulo: “Il 4-2-3-1 sarà la base poi naturalmente la differenza la fanno le qualità dei giocatori, quello conta, poi si modella col possesso, tutte ora occupano le piazzole sulla linea difensiva per minare la struttura difensiva. Le novità degli ultimi tempi vanno sullo spazio in trequarti, anche senza preoccuparsi della palla, perché lì l’alternarsi porta alla differenza, è una rumba di alternanza di posizioni per non dare riferimenti, mantenendo l’ampiezza, con la difesa a 3. In Italia siamo sempre stati attenti ad avere più uomini nella costruzione che avere calciatori in zona trequarti sopra la palla, a Coverciano parlano addirittura di costruttori ed invasori, l’Atalanta ci ha insegnato, ti manda tutta la gente subito lì, ma a noi dicevano quando perdi palla ho più uomini dietro che costruivano, ma loro hanno più uomini lì per riattaccarti e si fa meno metri. Ci si rende conto di potenziale e caratteristiche e poi si va”.

Riapertura Stadio Maradona? Inutile dire che lo stadio Maradona con i tifosi è diverso dalle partite che si sono viste finora.

Su Napoli-Verona: “I giocatori sono in debito con me, tutti, poi lo racconterò a loro non posso parlarne con voi”

Mourinho ha fatto cambiare la scritta a Trigoria? Non si possono fare paragoni con lui, sotto l’aspetto motivazionale è uno dei migliori. Noi abbiamo fatto mettere la scritta sulle casacche, ora ve la faccio vedere. La scritta è “Sarò con te e tu non devi mollare”

“Meret e Ospina sono portieri importanti, siamo contenti di avere due portieri di questo livello qui, ci sarà bisogno di gestire tante partite e tanto stress, servono 20 più 3 portieri forti e avere 2 portieri così è un grande vantaggio”.

“Cosa penso del VAR? Penso che sia perfetto, ho visto partite di serie b dove non c’era il VAR e si è vista la differenza.”

Sulla città di Napoli: “Ogni volta che sono venuto qui l’ho sempre trovata una città piena di iniziative, movimento, emozionante, non ci sono stati per lunghi periodi, ho ricevuto anche un premio a Castel dell’Ovo, amici a Ischia passando da qui, non sono adatto a viaggiare per Via Toledo di continuo, farò una vita molto focalizzata, in quelle strade voglio la felicità dei napoletani e noi possiamo dargliela”.

Cosa prometto ai tifosi? Solo l’impegno, il mio e di chi lavora con me. Con ADL d’impatto mi sono trovato bene, io mi trovo sempre meglio con chi dice ciò che pensa rispetto a chi pensa ciò che può dire e lui è uno che ti dice le cose in faccia e quindi sono a posto. Il matrimonio è lungo, spero sia lunghissimo, ma le cose bisogna farle bene, sempre ed ho i miei punti di vista che gli dico”.

4-3-3? Basta invertire il vertice alto con il vertice basso, ovviamente il riferimento al 4-2-3-1 è in particolare riferito alla fase di non possesso.

Lozano? Mi piace ma mi buttò fuori dalla champions con l’Inter(ride ndr), fu una sua accelerazione a crearci problemi”.

Fonte foto: Official SSC Napoli

Articolo precedenteResp. Ticket One Bardelli: “Sull’apertura degli stadi De Laurentiis ha ragione”
Articolo successivoCovid-19: migliora la situazione in Campania
Laureato in scienze e management dello sport, grande appassionato di calcio, ma anche di tennis, basket e motori, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24.