Home News L’editoriale di Chiariello: “Spalletti grande allenatore! I tifosi possono sognare, ma…”

L’editoriale di Chiariello: “Spalletti grande allenatore! I tifosi possono sognare, ma…”

Canale 21

Il giornalista Umberto Chiariello ha commentato, nel suo consueto editoriale per il programma televisivo Campania Sport in onda su Canale 21, la straordinaria vittoria per 4 a 0 del Napoli in quel di Udine.

Queste le sue dichiarazioni: “Prima di questa sera ero preoccupato, perché mi venivano in mente le parole di un dirigente molto esperto di coppe, ossia il teorema del geometra Galliani. Con un linguaggio da edilizia disse: ‘Le coppe cubano almeno 10 punti a campionato’, cioè tolgono una serie di punti. Infatti guardando al rendimento delle italiane impegnate in Europa giovedì, abbiamo visto la Roma di Mourinho franare a Verona e perdere l’imbattibilità dopo sei partite. La Lazio di Sarri arrancare contro il Cagliari del neo tecnico Mazzarri e riacciuffare un pareggio con Cataldi. Le italiane di Coppa non hanno dato una grande impressione di sé, perché Juve-Milan non è stata una grande partita e l’Atalanta a Salerno la partita l’ha vinta per un episodio e non l’ha meritata. L’unica ad aver fatto una discreta gara in coppa e che in campionato ha letteralmente maramaldeggiato sul povero Bologna è stata l’Inter di Simone Inzaghi, che fino a ieri era prima in classifica. Se guardiamo il cammino europeo di tutte quelle che hanno giocato giovedì hanno perso e pareggiato tante squadre importanti, hanno fatto malissimo: Leicester, West Ham e Tottenham in Inghilterra, Eintracht Francoforte e Union Berlino in Germania, Real Sociedad e Betis Siviglia in Spagna, Lione e Monaco in Francia. Le uniche ad aver vinto sono state: Bayer Leverkusen e Marsiglia, però i francesi hanno giocato col Renne che anche aveva giocato in coppa.

Gli auspici ad Udine quindi non erano brillantissimi, perché c’erano questi elementi di preoccupazione: il maledetto giovedì di coppa, la pressione sul Napoli che poteva andare in testa da solo e dare 10 punti alla Juve e un Udinese che con 7 punti aveva dimostrato di essere una squadra quadrata e ben allenata da Gotti. Devo dire che il laboratorio Pozzo stasera è stato letteralmente spazzato via. L’Udinese ha una rosa con giocatori racimolati da tutte le parti del mondo, solo il portiere è italiano. Il Napoli, dopo un inizio un po’ lento nel quale è stato un po’ sornione, ha dato una prova di forza. E’ bastato il famoso gioco del terzo uomo con Insigne che viene incontro, parte alle spalle di Becao e viene visto splendidamente da Mario Rui: pallonetto da urlo e Osimhen che la mette dentro. Quello non è un gol ma un colpo da ko. Nella boxe, da quel momento in poi c’è stato un tale monologo di un pugile che l’altro aveva solo la possibilità di gettare la spugna. La seconda rete del Napoli di Rrahmani è frutto di uno schema straordinario così come quella di Koulibaly, che d’esterno collo tira una fucilata che Silvestri neanche vede. Il quarto gol di Lozano, servito da Mario Rui in area, ancora una volta toglie la ragnatela dal sette della squadra avversaria. Una cooperativa del gol che gioca con tutti i suoi elementi, Spalletti ormai è chiaro che fa cambi che consente al Napoli di rifiatare ma di ridare forza. Chiunque in questo Napoli si rende partecipe e dà il suo contributo, nel finale anche Ounas stava per segnare. Il Napoli ha fatto ben 7 palle gol, perché Anguissa di testa e Insigne col suo tiro a giro hanno impegnato Silvestri e Fabian Ruiz ha preso un palo. Il primo tiro l’Udinese l’ha fatto all’ultimo minuto di gioco, giusto per far scaldare i guanti a Ospina.

E’ stata una prova di forza da togliere il fiato, che stasera i tifosi del Napoli hanno il diritto di sognare anche se stiamo solo alla quinta giornata e che nulla è accaduto. Il campionato è lunghissimo e da qui alla sosta del 10 ottobre ci saranno molte prove complicate, perché il Napoli giovedì va su un campo difficile, quello della Sampdoria. La Samp ha fermato l’Inter, sta facendo molto bene ed ha una coppia di anziani attaccanti ma sempre molto in gamba, come Quagliarella e Caputo. Dopo dovrà incontrare il Cagliari di Mazzarri, un ex che ha lasciato molti rimpianti, dopo dovrà affrontare lo Spartak Mosca in Europa League. Infine ci sarà la sfida prima della sosta, che forse sarà importantissima, contro la Fiorentina di Italiano che sta salendo forte.

Ecco questo ciclo di partite ci darà la dimensione di questo Napoli, che in questo momento guarda tutti dall’alto in basso. Questo non accadeva dai tempi di Sarri, quando si laureò per due volte campione d’inverno e ahi noi non riuscì a completare l’opera. Questo Napoli di Spalletti ha raggiunto una cosa fondamentale, ha allontanato quello che eduardianamente possiamo chiamare ‘questi fantasmi’, che ci ricorda Napoli-Verona. Dopo quella gara il pubblico si è allontanato ed rimasto amareggiato, la squadra è rimasta colpita da sé medesima. Spalletti ha avuto un compito principale: quello di ricostruire mentalmente questa squadra. Non so se il Napoli lotterà per lo scudetto fino alla fine e manterrà un ritmo del genere che è straordinario, però so per certo che Spalletti ha saputo avviare un’opera di ricostruzione mentale di questa squadra degna di un grandissimo allenatore, quale egli è.”

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Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24