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La rivincita di David Lopez

LOPTwittiamoci su. E questa volta niente insulti, niente palabrotas, ma soltanto una sfilza di bravo, complimenti e così via. Nel calcio ci vuole davvero poco a cambiare le cose: sembra ieri – in senso figurato – che il popolo del web si scatenava contro un David Lopez colpevole di essere stato acquistato dal Napoli al posto di un campione già affermato; è dell’altro ieri – in senso stretto – l’ovazione del San Paolo che ha salutato la sua uscita dal campo dopo una splendida prestazione con la Roma. Ridiamoci su. E poi twittiamoci: «Grande!».

CHE FORZA. E allora, la scalata. L’affermazione sorprendente di questo granitico mediano di 25 anni nato a Barcellona, tutto fatti e pochissime parole: zero commenti agli insulti di fine estate beccati senza un briciolo di colpa, tre parole e un’icona per il suo primo tweet tinto d’azzurro. «Grande partita con la Roma». E poi di fianco l’emoticon di quelli gagliardi: il bicipite che vale la forza. Proprio così: che forza il Napoliammirato sabato con la (ex) capolista; e che forza lui, Lopez. David, con la A, e non Devid all’inglese. Ci tiene alla pronuncia. E del resto è così che si chiama.

MADE IN RAFA. La sua genesi? Beh, l’ha scelto Rafa: dopo la serie degli accordi mancati – da Mascherano a Lucas, passando per Camacho, Fellaini e Kramer –Benitez lo ha indicato, l’ha cercato e alla fine se l’è preso: 5 milioni di euro all’Espanyol e il gioco è servito. Alla faccia delle perplessità suscitate nei dintorni di casa azzurri e anche oltre. Ci ha creduto, il tecnico, e benissimo ha fatto considerando le prestazioni e la crescita progressiva del suo pupillo: dal discreto esordio di Udine alla Roma, Lopez ne ha messe in fila 7 in campionato, di cui 6 dal primo minuto, diventando nei fatti il centrocampista più titolare insieme con Inler, nonostante l’handicap dell’arrivo ritardato (acquistato il 31 agosto, a campionato iniziato). E soprattutto, uno di quelli della svolta.

UOMINI DURI. Sì, è proprio così: complice l’infortunio che ha costretto Gargano a saltare tre partite di fila, Lopez è entrato in formazione in pianta stabile dalla notte di San Siro con l’Inter, ricamando tra l’altro l’assist geniale del raddoppio di Callejon, e non è più uscito. Totale: 4 partite, squadra trasformata, volumi di gioco enormi, miglioramenti in fase attiva e passiva, 2 vittorie (Verona e Roma) e 2 pareggi (Inter e Atalanta) che sarebbe meglio definire come vittorie sprecate in malo modo. Lui, insomma, fa parte del manipolo degli uomini duri che hanno propiziato la rinascita del Napoli in campionato dopo l’avvio-choc: lo dicono i numeri e anche la storia. Per la cronaca, 2 le sue presenze in Europa League: a Berna è rimasto in panchina.

CALCIO E MODA. Per rendere il quadro completo, e anche perfetto, servirebbe un gol: ha un bel tiro secco e potente, il catalano, nonché la personalità per provarci. Con la Roma ha strappato applausi anche per un tentativo del genere, ma soprattutto per la capacità di fare schermo, di rubare palla e dettare la ripartenza (con giocate tanto semplici quanto intelligenti) e poi per la cattiveria agonistica. Davvero interessante, David: un mediano moderno, atletico e sagace. Ottimo acquisto, Rafa. Nella vita privata, invece, ad acquistarlo – diciamo così – è stata Andrea Mendez Creu, 24 anni, catalana, personal shopper e titolare di un fashion blog attraverso il quale ha anche lanciato la sua prima collezione di camisetas. Pardon, T-shirt. I due sono sposi novelli.

CdS

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