Home Copertina Kalidou Koulibaly: “Con la gente di Napoli ho un rapporto speciale”

Kalidou Koulibaly: “Con la gente di Napoli ho un rapporto speciale”

Il difensore senegalese del Napoli Kalidou Koulibaly ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni: “Sì, ho saputo di quanto avvenuto prima del gran premio d’Austria. Non ho potuto seguire direttamente, perché ero
concentrato sulla partita. A me fa piacere, Che Hamilton abbia preso questa iniziativa di Black lives matter è una figura sportiva di grande rilievo. Lo ringrazio e gli faccio i complimenti per quanto sta facendo.

Non tutti i piloti si sono inginocchiati, ma ognuno agisce come gli pare, se uno se la sente di farlo lo fa, anche tra i calciatori è successo. Ma non dobbiamo puntare il dito. Prendiamo il lato positivo di tutta questa vicenda e di quanto sta facendo Hamilton ,
questo deve restare in testa.

Osimhen è vero che mi ha chiamato, abbiamo parlato del razzismo, gli ho detto che venendo a Napoli non avrà di questi problemi, sceglierà la città giusta. Anch’io ho provato l’amarezza dell’insulto razzista, ma mai a Napoli. L’ho tranquillizzato, gli ho detto che se dovesse venire, avrà la migliore scelta. Poi, il resto dovranno farlo i dirigenti.

La mia famiglia sta molto bene a Napoli e questo mi rende contento. Se sono qui da sei anni è solo grazie a loro, perché se non si fossero trovati bene, già sarei andato via.I miei figli parlano l’italiano così come il francese. In casa parliamo entrambe le lingue. Qui si vive tranquilli, sento dire che andrò via, ma io qui sto bene, non capisco perché si debba parlare di mercato quando non c’è niente all’orizzonte. Ogni giorno ce n’è una nuova».

«A me non piace questa etichetta di mister 100 milioni. Il prezzo lo fanno i dirigenti. Io sono solo un giocatore che pensa a dare il cento per cento in campo e aiutare i compagni».

«La quarantena mi ha fatto molto bene, ho lavorato a casa, mi sono attrezzato una palestra nel garage per ritrovare la
forma fisica: ci sto arrivando. So che in questa stagione non sono stato al massimo, pure se in
Champions ho fatto bene. Questa non sarà la mia peggiore stagione. Ho pagato la partecipazione alla Coppa d’Africa,
mi sono portato dietro la fatica, il fisico non mi seguiva, reagiva poco.


Certamente mi sono dispiaciuto dell’allontanamento di Carlo Ancelotti, ma l’arrivo di Gattuso ha portato una ventata di ottimismo, ha dato fiducia a tutti noi. Mi è dispiaciuto essermi fatto male proprio nel giorno del suo esordio in panchina. Con il nuovo allenatore, prima del lockdown, sono riuscito a giocare pochi minuti col Parma e il match contro il Lecce, dove mi sono nuovamente infortunato. Si, ho dato poco, ma ora conto di recuperare il tempo perduto. Il lavoro fatto all’interno dello spogliatoio e quello sul campo, quotidianamente, lo si vede dai risultati che stiamo ottenendo, Coppa Italia compresa.
Sì, ho tanto rammarico sul fatto di non essere riuscito a contendere lo scudetto alla Juventus. La seconda parte di campionato sta evidenziando un grande Napoli. Proprio quando giocammo l’andata
contro la Roma iniziò il nostro declino. E quel periodo nero ci ha staccati di 15 punti dalla Roma, gli stessi che abbiamo recuperato col nuovo corso e che ci permettono di stare al quinto posto a pari punti proprio con i giallorossi».

«Non dobbiamo pensare al passato, sono cose successe e non possiamo cambiarle. Abbiamo chiarito tutto, ed è inutile vivere di rimorsi, dobbiamo guardare al futuro e credere nel lavoro che stiamo facendo. Dobbiamo preparare bene la Champions. Saranno partite secche e sicuramente non dal pronostico scontato. In campionato, poi, dobbiamo affrontare ancora Milan, Inter, Lazio, le motivazioni ci sono».

«No, nessuna esagerazione se si dice che noi e il Barcellona abbiano le stesse percentuali di passaggio del turno, perché noi dovremo provare a vincere. Conosciamo il loro valore, ma anche noi abbiamo
se si dice che noi e il giocatori di livello e possiamo competere. Poi, l’idea di poter fare qualcosa di unico rende ancora tutto più suggestivo. Al Camp Nou non andremo in gita, mi sento di garantirlo per tutti i compagni».

«De Ligt è un giovane che mi sta impressionando, è grande e crescerà ancora. Uno contro uno è imbattibile, Sarri lo sta perfezionando. In Serie A ci sono
tanti difensori di livello, a partire da Skriniar per finire con Mancini della Roma. Il livello delle difese italiane è buono».

«Nel calcio non si sa mai cosa succede. Non ho mai parlato con la società per andare via. Se dobbiamo trovare una soluzione la troveremo, ma io non ho mai parlato di mercato. Leggo pure io sui giornali del mio futuro. Ma io voglio pensare soltanto a giocare, sono al 100 per cento del Napolie mi dà fastidio essere accostato, ogni giorno, a questo o a quel club europeo. Vedremo cosa deciderà il presidente, se mi proporrà il prolungamento del contratto, cosa che, dunque, mi permetterebbe di concludere qui la carriera. Al momento, ho ancora tre anni di contratto: sono tanti, e non sto pensando a null’altro se non al Napoli.

«Non direi di no nel restare a vita a Napoli. Ma non vorrei illudere nessuno. Si sa come vanno le cose nel calcio. Magari dici che resti a vita e poi vieni ceduto. Allora dico ai tifosi che io darò il 200-300 per cento fino a quando vestirò questa maglietta. Con la gente di Napoli ho un rapporto speciale, un sentimento puro”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24