Julio Sergio, ex portiere brasiliano della Roma, attualmente procuratore, ai microfoni di Radio Crc ha parlato del momento che vive il Napoli soffermandosi sul suo rapporto con Spalletti, che lo ha allenato in giallorosso. Ecco quanto dichiarato: “Meret? Il portiere è un ruolo molto particolare, stimo Luciano proprio per questo: ho giocato solo un match con lui, ma mi ha insegnato tantissimo e non è semplice per un tecnico. Io devo tanto a Luciano. Alla Roma, oltre a Totti che era unico, c’erano tantissimi giocatori forti come De Rossi. Giovani brasiliani? Ce ne sono tanti, però con il mio lavoro non è facile. In Italia bisogna trovare i calciatori giusti, deve avere il passaporto italiano, quindi stiamo cercando di portare più brasiliani nel calcio italiano anche perché il numero è calato.
Abbiamo molti calciatori bravi dai 14 anni fino ai professionisti, sarò in Italia a fine marzo per iniziare a proporre giocatori. Magari chissà far arrivare un brasiliano forte al Napoli di Luciano. Credo che Giuntoli mi offrirà un caffè quando tornerò in Italia.
“Osimhen e Careca? Parlare di Careca per un brasiliano è complicato, per me dopo Ronaldo è stato uno dei più forti. Careca aveva tantissima qualità, intelligenza e non penso possa essere paragonato ad Osimhen per come si gioca il calcio oggi. Dobbiamo aspettare leggermente per paragonare un mito come Careca con un giovane come Osimhen”.
