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Jonathan De Guzman: “Giuntoli mi diede un pugno in faccia, perché me ne dovevo andare a tutti i costi dal Napoli”

L’ex centrocampista del Napoli Jonathan De Guzman ora in forza all’ Eintracht Francoforte ha parlato in una chat Skype del suo periodo in azzurro in un Hotel di Rooterdam . Ecco quanto dichiarato al portale olandese De Volkskrant: “La prima parte della stagione con Benitez andò bene, poi a marzo ebbi dei problemi di stomaco. Nei parlati con il dottore del Napoli De Nicola che mi mise a dieta e mangiai meno carboidrati e mi sono riposato. Il dolore continuava e ho fatto varie risonanze magnetiche e non davano risultati. Benitez mi disse: ” vai da un altro dottore”. Però questo non è permesso dal Napoli perché De Nicola ha il potere su tutto. In estate si è riproposto il problema, ma nessuno mi credeva. Benitez andò via, come Bigon e al club azzurro iniziò l’era Sarri- Giuntoli. Il dotto De Nicola aveva dichiarato che stavo in forma, invece ero malato. Se un giocatore invece di correre per  10 chilometri, può correrne solo 6 un allenatore non ti vuole. Al Napoli non credevamo che avessi avuto dei problemi. Pensavano che me lo fossi inventato. Me lo dicevano spesso e iniziai a dubitare del mio corpo.

Dissi che mi dovevo allenare il giorno dopo e Giuntoli rispose che dovevo restare a Milano perché me ne dovevo andare.

Mi fece incontrare con il manager del Sunderland Dick Advocaat e gli dissi che volevo tornare prima in form e lui rispettò il mio pensiero. Poi gli chiesi se poteva parlare con Giuntoli nonostante fosse leggermente aggressivo e lui mi rispose di si, ma la trattativa non funzionò perché Giuntoli parla a malapena l’inglese. Il giorno dopo ci fu la proposta del Bournemouth, ma io non ci volevo parlare perché volevo tornare prima in forma. Giuntoli in questo caso si arrabbiò molto. Il suo asssitente disse: “Ascolta, se non firmi, si arrabbia davvero. A Napoli sei morto e non giocherai più”.

Il giorno dopo De Guzman andò a parlare con i suoi agenti Jan De Visser Roger Linse, con cui decise di risolvere prima i problemi fisici, per poi cercare un’altra squadra. Arrivò il 1 settembre e ci fu la chiusura del mercato. Giuntoli mi chiamò dicendo: “Hey pezzo di m, pezzo di m vieni qui. Andammo nella sua stanza e mi disse: “Tu me l’hai promesso devi andare via”. Io risposi di non aver promesso nulla e improvvisamente mi diede un pugno in faccia e a quel punto sono impazzito. Iniziarono a volare sedie e litigammo ferocemente. C’era il mio compagno di squadra Zuniga che cercava di separarci e mi consigliò di prendere le mie cose e di andare via.

Dopo le rissa il quotidiano olandese ha scritto che De Guzman chiamò il suo agente De Visser, che provò a contattare De Laurentiis senza avere risposte. Il giorno dopo venne il preparatore atletico e mi comunicò che ero fuori rosa e che avrei potuto fare solo corsa. Poi venne Giuntoli e mi domandò perché volessi parlare con De Laurentiis. Poi venne Edo e disse: “Tu non andrai de nessuna parte, resterai qui, sei morto”. Per 4 mesi ho lavorato da solo e nessuno dei miei compagni mi ha aiutato. da un lato li capisco.

Dopo un po’ di tempo racconta il quotidiano olandese, gli fu permesso di andare da un altro dottore italiano Americo Menghi che gli voleva fare un’ operazione, ma De Nicola non voleva andare in chirurgia, stessa cosa dopo il consulto con il medico danese Edwin Goedhart. Il medico De Nicola disse che no voleva essere lui a rovinarmi al carriera.

A gennaio a 29 anni andai al Carpi e mi sentivo un giocatore amatoriale. Svuotato sia dal punto di vista fisico che mentale. La gente di Carpi era felice e mi fu permesso di andare a Monaco per farmi operare dal dottor Ulrike Muschaweck. Il dolore era sparito, ma il mio corpo era debole che passai da un infortunio ad un altro.

Nell’estate del 2016 Sarri disse che potevo mettermi alla prova.E’ un buon allenatore e ora lo sta dimostrando al Chelsea. Al Napoli tutto è al top,  i tifosi e le strutture. A parte qualche uomo, ma lo capisco, ormai il calcio è tutto business, gli affari sono complicati, ma il mio caso era inumano.

A fine intervista il quotidiano olandese De Volkskrant ha fatto sapere che in Germania il giocatore si sente felice ed è tornato a giocare il suo calcio. Il quotidiano olandese ha fatto sapere che ha permesso il diritto di replica alla SSC Napoli, ma il club azzurro non ha voluto parlare.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24