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Inter-Napoli,i cinque campioni che l’hanno decisa

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La partita clou del diciottesimo turno fra Inter e Napoli è uno dei match più sentiti di tutta la storia della Serie A, e vedrà ancora una volta il confronto fra due squadre che hanno da sempre rappresentato due aree del Paese differenti e con tifoserie molto calde.

Quest’anno la partita vedrà in campo un’Inter in difficoltà, in cui sta muovendo i primi passi il nuovo amministratore delegato Marotta, e sono passi che stanno già facendo rumore come l’esclusione di Nainggolan per motivi disciplinari, mentre il Napoli ha un suo equilibrio ormai raggiunto in cui sta emergendo anche Milik, l’uomo più atteso dopo i tanti problemi fisici che lo hanno colpito.

Nella storia di Inter-Napoli sono stati davvero tanti gli scontri da ricordare, spesso anche fondamentali per la lotta scudetto. In questa partita in particolare spiccano i nomi dei grandi campioni che sono andati in rete nel corso del tempo. Ripercorriamo gli incontri in cui i campionissimi delle due squadre hanno lasciato il loro segno.

21 marzo 1971: Boninsegna colpisce due volte Zoff e il Napoli

Domenica, 21 marzo 1971, Inter e Napoli lottano, insieme al Milan, per la vittoria della Serie A.La partita di San Siro può essere decisiva e dopo la vittoria dei partenopei all’andata l’Inter cercherà in tutti i modi di superare la banda di Chiappella, allenatore che gioca un calcio molto dinamico che guarda al futuro. Un’Inter troppo contratta per la posta in gioco subisce fin dall’inizio le iniziative del Napoli fino al gol di Altafini al 40’.

I nerazzurri vanno negli spogliatoi e tornano in campo completamente trasformati. Il Napoli accuserà per anni il fatto che Mazzola e Boninsegna siano entrati nello spogliatoio dell’arbitro Gonella e abbiano alzato la voce. La vicenda non è stata mai chiarita fino in fondo, fatto sta che al 55’ Gonella dà un rigore discutibile all’Inter, che poi va in vantaggio con una frustata di testa di Bonimba, su cross felpato di Corso, non trattenuta da Zoff. Come preventivato, la partita risulterà decisiva per la vittoria del campionato da parte dei nerazzurri.

10 novembre 1985: Maradona con lo stop e tiro che fulmina Zenga

Prima della partita del 1985 Rumenigge e Maradona parlano e scherzano con Galeazzi nell’area riscaldamento, sapendo di essere loro i leader che dovranno guidare le due squadre. La partita è frizzante, Giordano dribbla due difensori e Zenga, ma il suo tiro è salvato sulla linea da Giuseppe Baresi. Ma quando proprio Giordano, svariando in fascia serve al centro Diego, il numero 10 stoppa e tira in un solo movimento, fulminando il portiere della Nazionale italiana.

Ancora una volta, l’Inter inizia a giocare di tutto cuore e si butta in attacco, prendendo un palo con Mardolini, che trova il tempo anche di rompere tibia e perone a Buriani, pareggiando alla fine solo per un rigore ancora una volta parecchio dubbio su un contrasto aereo fra Bertoni e Collovati. A realizzarlo però non è il campione tedesco ma Liam Brady, che spiazza Garella

28 maggio 1989: la bomba di Matthaus dà lo scudetto a Trapattoni

Il 28 maggio 1989 l’Inter è sulla cresta dell’onda nella sua annata magica, quella che lo porterà a conquistare la Serie A con 58 punti sui 68 possibili. L’unica squadra che ha cercato di contrastare nel corso dell’anno lo strapotere dei nerazzurri è il Napoli di Ottavio Bianchi. Il destino vuole che la partita decisiva per vincere lo scudetto si terrà a San Siro proprio contro i partenopei.

La partita, nonostante la tensione, è bellissima. Il Napoli che ha sette punti in meno dei nerazzurri al momento del fischio d’inizio gioca senza grandi paure e Careca fa faville. Segna al 36’ con una botta da 30 metri all’incrocio dei pali. Nel secondo tempo l’armata di Trapattoni però chiude all’angolo il Napoli, prima pareggiando grazie ad un tiro di Berti, deviato da Fusi. Quando poi tutti sono convinti che il pareggio sarebbe stato il risultato giusto e quindi posticipare la vittoria dello scudetto alla settimana successiva, il grande campione interista, Lothar Matthaus sceglie di decidere il campionato con una sberla su punizione che passa accanto alla barriera. La potenza espressa da quel calcio è incredibile.

28 febbraio 1998: Ronaldo crea e realizza affossando il Napoli

Il Napoli e l’Inter della stagione 1997-98 sono due mondi diversissimi. Il Napoli sta iniziando ad avere grossi problemi societari e la campagna acquisti per la stagione è ridicola. Alla fine dell’anno verranno assunti quattro tecnici e più di quaranta giocatori, i quali non riusciranno a creare un equilibrio consistente per una squadra che scende in B dopo tanti anni. L’Inter invece è la prima con Ronaldo il Fenomeno in grande forma, da unire ai vari Zamorano, Moriero, Winter, Pagliuca.

La partita non ha storia, l’Inter straccia il Napoli sotto tutti i punti di vista e il gol di tacco di Zamorano dimostra anche la differenza di tasso tecnico fra le due squadre. In una partita del genere non poteva non mettere il suo timbro Ronaldo, che al 73’ si procura un rigore dopo un triangolo con Zanetti e poi lo trasforma, beffando Taglialatela.

9 dicembre 2012: Cavani timbra il cartellino nel suo anno magico

Il Napoli da quel 1998 in poi entra nella bufera più totale, ritrovandosi in Serie C, da cui riparte grazie al prgetto De Laurentiis un passo alla volta. L’Inter che invece avrebbe dovuto vincere con il Fenomeno in campo, lo farà qualche anno più tardi, dopo che la Juve cadrà nelle maglie di Calciopoli. Le due squadre si inizieranno ad incontrare di nuovo solo nella seconda metà degli anni 2000 e la partita del 2012 resterà negli occhi di tanti per la sua intensità.
Alla fine vincerà l’Inter grazie ai gol di Guarin e Milito, ma per gli azzurri andrà in gol un Edinson Cavani, che in quella stagione metterà a segno ben 38 gol e soprattutto dimostrerà di essere un campione assoluto. Il PSG l’estate successiva metterà sul tavolo 64 milioni di euro per portarlo a Parigi.

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Giuseppe Nicola Acierno nato a Napoli. Studente di Economia Aziendale è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24, con la passione per il giornalismo e tifosissimo del Napoli.