Home Calcio Serie A Inter-Lecce finisce 4-0: In gol all’ esordio Lukaku e Sensi

Inter-Lecce finisce 4-0: In gol all’ esordio Lukaku e Sensi

Quando Marcelo Brozovic trova l’incrocio dei pali con un destro imprendibile a girare, Antonio Conte festeggia davanti alla sua panchina come se non ci fosse un domani e i 65mila di San Siro fanno tremare lo stadio. L’Inter è pronta: forte nella testa e solida sulle gambe. Decisa, convinta, attrezzata. Il raddoppio di Sensi, nel giro di tre minuti, dopo due dribbling perfetti e una rasoiata dritta al cuore dell’intraprendente Lecce, chiude il conto e fa sognare i nerazzurri dopo meno di mezz’ora. Il terzo gol, firmato da Lukaku, è la ciliegina su una torta buonissima. L’euro gol di Candreva nel finale trasforma la vittoria in goleada. La terza pretendente al titolo è già a immagine e somiglianza del suo allenatore: in una parola, scatenata.

Siamo solo alla prima giornata e i giudizi definitivi sono pericolosi, ma l’Inter ha già un’identità precisa nel 3-5-2 contiano, al netto di qualche apprensione difensiva figlia anche delle assenze, quella scontata di Godin e quella improvvisa di De Vrij, che si fa male nel riscaldamento e viene sostituito da Ranocchia. Tutto il resto funziona che è una meraviglia: pressing, intensità, velocità. Sensi, al di là del gol, aiuta alla grande Brozovic nella costruzione della manovra. Candreva, pupillo dell’ex c.t. e Asamoah (suo l’assist al volo per Brozovic) comandano sulle fasce e Lukaku è un giocatore di squadra: segue il gioco, si lancia negli spazi, attacca la profondità e al momento buono colpisce. All’appello manca Lautaro Martinez che, dopo dieci minuti, di testa, si divora la più clamorosa delle palle gol e nella ripresa arriva in ritardo sull’invitante cross dello stesso Lukaku.

San Siro è in festa. Ha capito che l’Inter non fa scherzi. Una squadra che ha fame di riprendersi quello che le spetta. Rispetto a Juve e Napoli, almeno dopo il primo round, verrebbe da azzardare che è la migliore, quella con meno incertezze, non fosse che ha giocato in casa contro un avversario palesemente inferiore. Ma nel recente passato erano le partite in apparenza semplici, quelle più scivolose.

Il Lecce è persino ammirevole. È sua la prima vera occasione con Lapadula dopo un’uscita azzardata di Handanovic (provvidenziale Skriniar), ma poi viene travolto. Liverani, regista dal piede sopraffino, ha dato un’impronta ai pugliesi che giocano bene, ma sono troppo leggeri in attacco e si espongono al contropiede. Per la salvezza servirà un po’ di sana concretezza. Quella che all’Inter di Conte non manca. Il nuovo allenatore viene accolto con un’ovazione dallo stadio e la sensazione è che le antiche ruggini siano già cancellate. Il condottiero torna in A cinque anni e tre mesi dopo l’ultima volta e riannoda subito il filo con la vittoria. Del resto lo hanno preso per questo. Non ha pietà del Lecce, la squadra della sua città e non si cura degli insulti dei suoi concittadini (duemila nel terzo anello) concentrato com’è sulla costruzione del progetto nerazzurro. Parte la rincorsa allo scudetto. Conte sia alla Juve che al Chelsea ha sempre vinto al primo tentativo.

Fonte: corrieredellasera.it

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