Coli Saco, centrocampista di proprietà del Napoli trasferitosi in estate in prestito all’Ancona in Lega Pro, ha rilasciato negli scorsi giorni una lunga intervista al portale La casa di C.
Tanti i retroscena svelati dal calciatore maliano sul proprio arrivo in Italia nel lontano 2020: “All’inizio mii voleva anche la Lazio. Ma non ho avuto mai troppi dubbi. Mi piaceva pensare ad un futuro con la maglia del Napoli e quindi ho scelto subito loro. L’anno dopo Spalletti ha iniziato a chiedere sempre di me a Frustalupi. Quindi, a dicembre, mi dissero che da gennaio in poi mi sarei allenato regolarmente con la prima squadra. Così è stato. Era incredibile. Dries mi è stato vicino dal primo all’ultimo giorno. Ha sempre creduto tantissimo nelle mie potenzialità. Infatti ancora oggi mi dice che devo rimanere tranquillo, perché il mio momento arriverà.”
Il calciatore ha poi raccontato il mancato esordio da titolare in Juve-Napoli del 6 gennaio 2022: “Era tutto pronto. Il giorno prima della partita raggiungo gli altri compagni per partire. Nei giorni prima della gara, Spalletti mi diceva che dovevo allenarmi forte perché avevo la possibilità di esordire. Io do sempre tutto. Ma all’aeroporto di Napoli, poco prima di prendere il volo, mi dicono: ‘Coli, sei risultato positivo al tampone per il Covid. Devi tornare indietro’. Ci sono rimasto malissimo. Ero sicuro che avrei giocato, anche solo per un minuto, ed ero anche pronto. In quel momento sentivo la fiducia dell’allenatore e io stavo bene“.
Saco ha poi parlato dei suoi ex compagni di squadra: “Zielinski tecnicamente è il più forte. Per Osimhen il calcio è troppo semplice: una volta gli passo la palla, non la controlla bene e gli scivola sotto al piede. Corre dietro quella palla che sembrava persa e dopo un attimo la riprende. Poi fa anche gol. Ero incredulo. Poi Ounas: l’ho visto due anni fa e come talento puro è un giocatore di livello altissimo.”
Sulla mancata permanenza a Napoli ha dichiarato: “Sono stati giorni di riflessione. Fino alla fine del mercato sono stato indeciso se rimanere a Napoli o no. Perché Rudi Garcia mi aveva detto che potevo rimanere definitivamente. Il Napoli mi voleva confermare dopo il pre campionato con loro. C’era solo un problema: avrei fatto panchina. Alcuni giocatori mi dicevano di restare, perché la mia occasione sarebbe potuta arrivare. Ci ho pensato tanto ma alla fine ho detto a Rudi che volevo andare a giocare fuori. Pensavo al mio percorso, volevo giocare e crescere. E poi farmi trovare ancora più pronto.”