Home Calciomercato Il talento Mori: “Ho preferito l’Udinese al Napoli”

Il talento Mori: “Ho preferito l’Udinese al Napoli”

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Un difensore addestrato all’Empoli (una garanzia) e sbocciato definitivamente con la maglia del Novara: Daniele Mori, classe 1990. Ai microfoni di Tmw Magazine il giovane livornese ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera

Sei nato a Livorno ma sei cresciuto calcisticamente nel settore giovanile dell’Empoli, che ricordi hai di quei primi passi?
“Inizialmente arrivando da una squadra di dilettanti del mio paese era un mondo un po’ strano. Non sapevo come poterla prendere all’inizio, poi pian piano ho trovato professionisti fin da quando avevo dieci anni e mi hanno messo a mio agio. Subito ho legato tantissimo con Tonelli che oggi gioca ad Empoli in primasquadra, abbiamo fatto 12 anni insieme”.

L’Empoli da sempre sforna grandi talenti: secondo te qual è il merito della società toscana?
“Rispetto a tante altre società quando un ragazzo riesce ad arrivare in primavera e riesce a fareun buon campionato gli danno la possibilità diiniziare il ritiro con la prima squadra. Se uno merita non ci pensano due volte a buttarlo subito dentro facendolo giocare: è una filosofia che sarebbe utile usare ovunque. In Italia c’è molta più difficoltà nel far giocare un giocatore rispetto ai campionati esteri ed Empoli è un esempio che tanti club possono seguire”.

Come ti sei sentito quando hai saputo che un club di serie A come l’Udinese ti aveva comprato?
“Quell’anno lì non ho avuto infortuni, stavo veramente bene. Ho fatto un bel campionato e la chiamata di un club di serie A è stata una grande soddisfazione. Ho avuto diverse richieste nella massima serie, poi col procuratore abbiamo deciso di andare a Udine e sono stato contento della scelta”.

Tra l’altro c’era l’interesse anche di altre squadre come il Milan o la Juventus…
“Si, fino all’ultimo giorno di mercato dovevo andare al Napoli. Poi c’erano la Juve, Milan e altre squadre poi è saltata fuori l’Udinese e con il mio procuratore abbiamo deciso di accettare la società friulana. Come piazza, se uno merita ed è giovane, ti da possibilità di farti notare, l’abbiamo visto con Bruno Fernandes. Invece Napoli, Juve e Milan sono piazze più difficili per poter giocare”.

Tu sei particolarmente legato al club rossonero, il tuo idolo era Nesta vero?
“Sono sempre stato milanista, così come la mia ragazza e la mia famiglia. Un domani è un sogno che vorrei realizzare anche se è difficile, però non si sa mai nella vita. Il mio idolo è sempre stato Nesta, in proporzione mi rispecchio come caratteristiche, un vero idolo. Poster in stanza non li ho però è il mio mito in assoluto, per lo stile che aveva mi sono sempre rivisto in lui”.

Hai un amico al Milan, Riccardo Saponara:un giorno magari potresti raggiungerlo a Milanello…
“Un grandissimo amico. Se con Tonelli sono stato dodici anni a Empoli, con lui quattro, ma siamo sempre stati ottimi amici, anche con i familiari. Mi sento spesso con Riccardo, quando ha giocato contro il Barcellona ha fatto i biglietti per me e la mia ragazza per andare a vedere la partita, siamo sempre in contatto”.

Invece quando sei arrivato a Novara come è stato l’impatto?
“Appena ho visto il centro sportivo ho detto: ‘Ma è una squadra di Champions League?’. Tutti hanno visto che abbiamo una struttura bellissima, credo che in serie B non ce l’abbia nessuno e in serie A in pochi club. Per quanto riguarda tutti coloro che ci lavorano, a partire da mister Aglietti che c’era prima, a Calori oggi, si vede che è una società di veri professionisti. Mi hanno fatto sentire sempre sentire a mio agio.

Quando è arrivata la chiamata del Novara hai subito accettato.
“Assolutamente si. Poi c’era mister Aglietti che conoscevo già dai tempi di Empoli. Avevo diverse richieste in B però il Novara è una piazza importante e ho deciso di accettare”.

In Nazionale hai fatto tutta la trafila, dall’Under 16 all’Under 21, quanto aiuta l’esperienza azzurra nel processo di crescita di un giocatore?
“La Nazionale a livello giovanile aiuta tantissimo, perché in Italia i giovani non riescono a fare esperienza, in prima squadra non li fanno giocare. Mentre in Nazionale abbiamo affrontato ragazzi che hanno giocato in prima squadra in Spagna o Germania e sotto tanti aspetti sono più avanti di noi. In azzurro affrontiamo gente più matura di noi rispetto a quando sei nel club. Andare in Nazionale è una grande soddisfazione perché onorare la maglia dell’Italia è bellissimo, poi ti aiuta anche sotto tanti punti di vista”.

Hai passato anche dei brutti momenti come i mesi dell’infortunio al ginocchio,
in quei momenti ti sei buttato giù o sei un tipo che non si abbatte?
“Sono onesto, quando ho saputo della gravità dell’infortunio mi sono subito spaventato. Sono andato vicino a smettere di giocare. Poi l’Udinese mi ha mandato dal chirurgo del Barcellona che mi ha tranquillizzato, mi ha detto che potevo tornare. Lui è uno dei primi al mondo nel suo ramo, così pian piano sono tornato sul campo. Però ho avuto tantissima paura di smettere”.

Ti è stata vicino la famiglia in quel momento…
“Mi ha aiutato tantissimo, sin da quando avevo 10 anni. Penso inoltre che la ragazza accanto ad un giocatore sia una cosa importante, e da quando sono con la mia attuale donna ho trovato equilibrio. Anzi, penso che l’equilibrio che un giocatore trova fuori dal campo sia più importante di quello durante gli allenamenti, perché ti permette di essere sereno. Grazie ai miei genitori e alla mia ragazza sono riuscito a ritrovarmi come persona”.

Stare fermo 8 mesi ti ha dato molto tempo per riflettere, in quei giorni di riabilitazione
qual era la tua paura più grande?
“Fermo 8 mesi senza poter proprio giocare, poi per rientrare in campo ho impiegato un annetto in totale. In quei momenti non mi ero abbattuto però vedere tutti i miei compagni che andavano a duemila e nei contrasti non avevano paura, io invece tornavo a casa con il ginocchio che mi faceva male. Un po’ di pensieri è normale che ti vengono in testa…”.

Hai altri interessi oltre al calcio?
“Particolarmente no. Mi piacciono tennis e basket quando ho un po’ di tempo libero. Vado sempre a fare shopping con la ragazza o con i miei amici quando torno a Livorno”.

A Novara città come ti trovi?
“Mi trovo bene, è molto simile a Udine. Città piccolina ma dove non manca nulla. La chiamo l’ombelico del mondo perché è in mezzo a tutto. Torino e Milano vicino, così come Lugano. Riesci a girare tanti posti”.

Chi è il difensore italiano più forte in attività?
“Secondo me Andrea Barzagli, in Italia”.

Se ti faccio un nome: Totò Di Natale, tu cosa rispondi.
“Con Totò ho avuto un bellissimo rapporto per il poco tempo che sono stato con lui a
Udine, forse perché mi conosceva dai tempi di Empoli. Ho bellissimi ricordi, è un professionista sotto tutti i punti di vista. Ti fa capire che per arrivare dove è lui ora, bisogna lavorare sempre al massimo e con serietà”.

Oltre Tonelli con chi hai stretto più di tutti?
“In assoluto Bardi, era qui a Novara ed ora è a Livorno. Abitiamo vicino e ci sentiamo sempre, ci chiamiamo “fratello” in ogni sms, ha tutte le carte in regola per diventare un grande campione”.

Nel calcio attuale dove le “creste” e gli orecchini la fanno da padrona, un ragazzo semplice come te cosa ne pensa?
“Non sono un tipo a cui piacciono queste cose, nemmeno apparire e mettermi in evidenza. Non me ne frega niente, vivo il calcio nelle due ore di allenamento o la partita al sabato poi per il resto sto con la mia ragazza. Dei vip non mi importa, non vengo esaltato da certe situazioni.Vivo il calcio come passione e come lavoro, quando non gioco a calcio penso alla famiglia”
.
Ci lasciamo con un auspicio per il futuro: dove ti vedi tra qualche anno?
“Innanzitutto di star bene dopo il brutto infortunio che ho avuto. Poi spero di far bene a Novara, penso sia la squadra ideale per rilanciarmi. E poi di vestire prima possibile la maglia di una squadra di serie A. Credo sia l’auspicio di ogni ragazzo”.

Daniele Mori
Novara Calcio, Serie B (Italia)
Data di nascita: 28.06.1990
Luogo di nascita: Livorno
Età: 23
Altezza: 1,90
Nazionalità: Italia
Ruolo: Difesa – Difensore centrale
CARRIERA IN NAZIONALE
Nr Squadra nazionale Presenze Gol
Italia U21 7 0
Italia U20 3 0
Italia U17 3 0
Italia U16 7 2
CONFRONTO GIOCATORI

Daniele Mori – in confronto con:

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