Non c’è solo il campo nei pensieri dell’Inter. Anzi. Il presidente Erick Thohir, nella sua missione a Milano per questa fine di settembre, ha messo in agenda prima di tutto la ristrutturazione dell’organigramma societario. Perché con l’addio di Marco Fassone non è solo cresciuta l’importanza di Javier Zanetti e il potere di Michael Bolingbroke, nel cuore della ‘Seconda Repubblica’ nerazzurra.
Adesso, quest’ultimo ha assunto il ruolo anche di direttore generale quindi maggiormente operativo sulla parte sportiva; ma un’altra figura dirigenziale può rientrare nei piani dell’Inter, che si sta guardando attorno su diversi profili tra cui Pierpaolo Marino, Giovanni Gardini e anche il nome di Franco Baldini sta circolando attorno alla società.
In giornata, il d.g. ha ufficialmente risolto il suo contratto con il Tottenham dopo un’intera estate di divergenze con il proprietario Levy. E non è un caso, perché gli Spurs volevano ristrutturare l’accordo con Baldini che si è occupato anche di mercato. Ma il profilo dell’ex dirigente della Roma a livello di contatti, rapporti ed esperienza è nella lista dell’Inter che sta valutando diverse candidature. Baldini, insomma, è un nome; ci saranno contatti diretti, scambi di opinioni, Thohir non ha fretta e vuole decidere per bene.
Intanto, Baldini è libero da ogni impegno e gradirebbe un ritorno in Italia dopo tanti anni a Londra senza la semplicità di operare che desiderava vista l’incombenza perenne di Levy. E allora, sicuramente l’Inter alla ricerca di un d.g. ne valuterà molti, alcuni stranieri (occhio alle sorprese) ma anche l’ex Roma. Non sarà facile scegliere, anche perché il presidente vuole una figura che sia pienamente integrata con Bolingbroke e Zanetti per evitare nuovi problemi di gestione del ruolo e di rapporti.
Thohir non ha escluso anche dei nuovi rinforzi sul mercato, a gennaio. Anzi, li ha sostanzialmente garantiti direttamente a Roberto Mancini: serve soprattutto un terzino destro, dove almeno uno tra Nagatomo, D’Ambrosio e anche Santon andrà via. Quest’ultimo non ha mai fatto impazzire il Mancio, in caso di offerta superiore ai 6/7 milioni potrebbe salutare, come era stato predisposto già in estate. Ma al momento è l’unico terzino utilizzabile con continuità a destra, visto il pessimo impatto di Montoya che potrebbe tornare in Catalogna.
Intanto, l’Inter continua a muoversi: il capo osservatori Mirabelli tiene d’occhio Bruno Peres del Torino, che adesso costa almeno 18/20 milioni e non più di 15 (già troppi) di fine luglio. Sala del Verona invece non sta convincendo fino in fondo, sarà una lunga ricerca anche quella del laterale destro. Con un’Inter da ripensare, in corsia come in società.
