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Gianfranco Zola ricorda Maradona

L’ex attaccante del Napoli, Gianfranco Zola ha rilasciato un’intervista al quotidiano Repubblica. Ecco le sue parole: ” Maradona è stato un fratello maggiore. Con me, ragazzino debuttante in A tra tanti campioni, è stato molto disponibile. Mi ha insegnato tanto e non lo scorderò mai. La scomparsa di Diego è stata un colpo molto forte. Sapevo di uno stile di vita al di sopra delle righe, ma mai avrei pensato che potesse morire. Mi ha colto impreparato, è come se fosse scomparso uno di casa. Siamo stati in gruppo al suo matrimonio in Argentina, l’abbiamo commentato come fosse stata la cerimonia di un parente strettissimo. Diego era un numero uno. Ho avuto al fianco un genio che non ha mai fatto pesare l’immensità tecnica, la gestione della gara, l’intuito. Penso all’estro di Gascoigne o Best: monumentali per visione, gesti e qualità, fragili e perduti fuori dal campo. Maradona rimane un gigante, estremamente vitale per la mia carriera: se non lo avessi incontrato sarei rimasto un buon calciatore. Ha esaltato le mie abilità potenziali. Conserverò la sua immagine in campo e da persona che andava oltre i limiti. Senza far mai male a nessuno se non a sé stesso. Il ricordo più bello degli anni a Napoli? Sono le grigliate da Careca. Abitavamo dalle parti di via Posillipo, Antonio ordinava la carne in Brasile e noi, con mogli e figli, non mancavamo. Ricordo Diego con Claudia: i valori verso la famiglia, l’Argentina degli ultimi e il Boca, erano molto solidi. Dopo gli allenamenti, mettevamo le barriere per le punizioni: per lui, distanza e potenza da dare alla palla, erano dettagli. Mi spiegò come calibrare la traiettoria. Mi faceva calciare in porta mille volte dall’altezza della bandierina, quattro metri oltre la linea di fondo. Ricordo che con Maradona giocammo a Pisa. In pullman Diego mi prese in giro: ‘Gianfranco, domani metto la 9 e tu la 10. Ma non illuderti, lo faccio solo perché voglio onorare Antonio’. Careca era out e lui rise a lungo, vedendo la mia faccia basita. Ma è anche vero che a Ferlaino disse che per sostituirlo non dovevano comprare nessuno perché c’ero io”.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.