Home Copertina Gennaro Gattuso: “Per battere l’Inter, servirà la partita perfetta”

Gennaro Gattuso: “Per battere l’Inter, servirà la partita perfetta”

Gattuso

L’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa per introdurre Napoli-Inter che si disputerà domani sera ore 20.45 allo stadio San Paolo di Napoli. Ecco le sue parole: “Fa più freddo qua rispetto che a Milano, scusatemi per la voce. Mi preoccupa il ciclo terribile di ferro. Domani affronteremo una grandissima squadra, con un ottimo allenatore, per vincere dovremo fare la partita perfetta, se dovessimo giocare come a Sassuolo, perderemo. Dovremo ripartire dagli ultimi 25 minuti. Questa squadra ha ampi margini di miglioramento, vorrei vedere l’entusiasmo del primo giorno di allenamento, i ragazzi stanno facendo grandissima fatica. Sinceramente non sento molto questa partita, sono orgoglioso di allenare il Napoli, il passato è passato. Oggi bisogna rispettare l’ Inter una grande squadra e si dovrà pensare a preparare bene questa partita come ho detto prima.

La mia idea è quella di portare rispetto al gruppo di giocatori. Parlare in questo momento di mercato non è giusto, verso questi ragazzi che stanno dando tutti. Mi piace lavorare con le coppie e in questo momento numericamente a centrocampo siamo mancanti. Mertens a livello aerobico ha fatto allenamento, ma ogni volta quando toccava palla aveva un’edema e una lesione agli adduttori. Un giorno fa abbiamo deciso di mandarlo in Belgio da un suo uomo di fiducia e fargli svolgere una risonanza magnetica. Non è questione di gol o non gol, quando si parla di compattezza difensiva, bisogna parlare di tutto il collettivo per come si sta in campo. I nostri terzini sicuramente hanno fatto meglio la partita di Sassuolo rispetto alla partita contro il Parma. Roma non è stata costruita in un giorno e ci vorrà pazienza.

Domani vorrei vedere la mentalità di fare una corsa in più, senza andare nel panico e sapendo che ci sarà da soffrire. Vorrei vedere questo tipo di Napoli che dia la sensazione agli avversari di tenere botta. Questa squadra quando ha la pala tra i piedi sa giocare. Antonio Conte ha dato la giusta mentalità, ha voglia di combattere e come ho detto prima è una squadra di qualità. Quest’anno esprime un calcio migliore, che gioca in maniera collettiva e questo è merito dell’allenatore. Io vorrei vedere una squadra che sappia attaccare bene e difendere bene. Vorrei vedere il mio Napoli come gioca l’Inter.

Io non ho detto che la prova di Fabiàn Ruiz non mi è piaciuta. Ci sta una prestazione ogni tanto sottotono. Ho grande fiducia in lui, negli ultimi due giorni non si è allenato con continuità per via della febbre, ma se dimostrerà di stare bene scenderà in campo e avrà la mia fiducia così come tutti i giocatori. Se si lavora in un certo modo, se prepari gli allenamenti e la settimana in un certo modo, bisogna trasferirlo. Noi lavoriamo per palleggiare

bene e senza soffrire. Quando abbiamo la palla dovremo palleggiare, ci può stare l’errore per chi osa. L’importante è annusare il pericolo.

Insigne ha fatto tanto nella sua carriera, nessuno gli ha regalato nulla. Io sono uno che quando vede partecipazione, che nessuno mi prende per i fondelli, sono a disposizione per dare tutti i giocatori. Questa è una squadra che da quando sono arrivato sta dando tantissimo a me e al mio staff pure del dovuto. Questo vale per tutti e non solo per Insigne. Il fatto di essere napoletano l’ha penalizzato di più perché ha subito più insulti. Dovrà pensare ad allenarsi bene recuperare la condizione fisica. Essere leader significa non aprire bocca sempre, grande partecipazione e puntualità agli allenamenti. Sono i compagni, la coerenza che ti fa diventare leader.

Devo riuscire a capire il più fretta in possibile il lavoro e responsabilizzare tutti. La fortuna dell’ allenatore è quella che i giocatori ti seguono senza che tu apra bocca. Ci abbiamo provato a recuperare Koulibaly, grande responsabilità di Kuli, ma non possiamo permetterlo di rischiare e rispettare il calciatore. Qualora non dovesse farcela Fabiàn Ruiz, vediamo e valutiamo come sta oggi e dopo vedremo. I giocatori che in questo momento fanno i vertici bassi sono lui e Gaetano, poi ho provato tutti da mezz’ala.

Se non sbaglio sono 18 punti di distacco dall’ Inter e penso che tutto questo era impensabile ad inizio stagione e vedendo gli ultimi anni. I valori delle due squadre sono importanti. In questo momento noi non dobbiamo guardare la nostra classifica e pensare a migliorare quotidianamente e a portare a casa qualcosa in più. Noi domani dovremo pensare ad affrontare una grande squadra e affrontare una dura partita dal punto di vista della mentalità e fisica. Vediamo domani chi affiancherà Manolas, ho provato pure Di Lorenzo, vedremo chi sta meglio. Non ci voleva uno scienziato per capire che Allan fosse una mezz’ala. In carriera ho sempre giocato così, Allan è un giocatore di contenimento. Per fare quel ruolo la bisogna essere ordinati. Io sapevo che ad Allan gli piacesse andare in avanti. Pure a me è capitato qualche volta di fare il vertice basso. Contro il Parma abbiamo preso ripartenze, contro il Sassuolo abbiamo sbagliato solo uscite. Se siamo a tre più 1, o più 2 è meglio. Prima per come i terzini erano schierati era un 2 più 2. Bisogna lavorare bene con le preventive. Adesso un terzino va e l’ altro rimane.

Lozano da quando sono arrivato l’ho visto bene, ripeto abbiamo cambiato pure modo di lavorare, però deve migliorare non fare solo 20-30 scatti, ma 120-130 come gli ultimi due anni e se dovessimo riuscire a farlo esprimere come al Psv Eindovhen sarà molto importante per noi. Callejòn è più avanti di lui, conosce il campionato italiano. Voglio vedere il Lozano degli ultimi giorni sgusciante e con il veleno. E’ un giocatore che ci potrà dare una grossa mano. Negli ultimi 4 mesi ha giocato da prima punta, o da seconda punta, non ha mai fatto l’ esterno. Non mi aspetto nessun regalo per i 42 anni, voglio vedere una squadra che è orgogliosa, prima della partita contro il Sassuolo ho detto che ho l’obiettivo di far respirare un’aria diversa, di far tornare l’entusiasmo, io voglio vedere i tifosi che rendono l’ambiente caldo, io ho giocato al San Paolo e non è facile, è un ambiente di solito caldo e invece adesso è freddo. So delle problematiche delle due curve e sta a noi far tornare le miccie. Non ho pensato di tornare a giocare, se no a 42 anni ci rimetto le penne. Vedendo le foto di Ibra io sembro un nonno(Una battuta N.D.R)”.

Fonte foto:SSCNapoli.it

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24