Li chiamano “Millennials” o “Generazione Z”: sono gli atleti nati dal 2000 in poi, “anni digitali”, in gara a Rio. Sarà numerosa la squadra olimpica degli under 17, nati a cavallo dei Giochi di Sydney, presenti in tante discipline diverse. La più giovane tra gli 11.239 sarà la nuotatrice nepalese Gaurika Singh, 13 anni compiuti il 26 novembre. Nella sua vita pur così breve (trascorsa a Londra da quando aveva due anni, al seguito di papà Paras, medico), ha già attraversato esperienze che lasciano il segno. Nell’agosto 2015 era a Kathmandu per i campionati nazionali, insieme alla mamma e al fratellino Sauren, quando un terremoto sconquassò la regione, provocando quasi 9.000 morti. “E’ stato terribile – ricorda Guarika – eravamo al 5° piano di un palazzo, ci siamo riparati sotto un tavolo e poi ci siamo messe in salvo correndo giù per le scale. Siamo stati fortunati: era un palazzo nuovo, tanti altri intorno, più vecchi, sono crollati, causando un sacco di vittime”. La famiglia, per quel che ha potuto, ha contribuito economicamente alla ricostruzione e lei, che in Nepal torna una volta all’anno per trovare i nonni, ha donato all’asta alcuni cimeli per raccogliere fondi.la pressioneOra, provando a dimenticare quella triste occasione, le sue attenzioni sono tutte rivolte ai Giochi. Domenica, a 13 anni e 255 giorni, debutterà con la batteria dei 100 dorso. Nella stessa specialità già in gara ai Mondiali di Kazan 2015 (un personale che vale quale record nepalese di 1’07”31), in febbraio, in India, ai Giochi del sudest asiatico, ha vinto un argento e tre bronzi. “E’ incredibile che sia l’atleta più giovane di tutta l’Olimpiade – commenta papà Paras, in Brasile insieme a lei – ed è incredibile come sappia gestire la relativa pressione”. Dev’essere più semplice che sopravvivere a un terremoto.
