Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha lasciato alcune dichiarazioni sulla Dea ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
“Con i Percassi c’è un rapporto di stima e gratitudine. Ho detto loro: “Forse sono io quello che deve andare via” ma non hanno voluto assolutamente. Ora ci unisce lo slancio per ripartire. Se sono ancora qui è per il forte legame con la città. Ho percepito forte la richiesta della gente e questo mi ha condizionato perché io ero veramente pronto a lasciare, se la società avesse voluto”. Ora però ha anche una richiesta per i tifosi: “Bergamo non si può gonfiare la bocca dicendo “torniamo in Champions”, altrimenti non è più Bergamo. Altrimenti saremo scontenti anche di un pareggio e tutto si farà difficile. Non possiamo avere la convinzione di essere una big. Noi non siamo una big, lavoriamo per diventarlo. E intanto diamo battaglia e ci divertiremo.
Mercato? Nuove energie ci avrebbero aiutato. Un campione avrebbe portato entusiasmo e stimolato la competitività. Abbiamo avuto delle cessioni importanti, introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti. Negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione come Gomez e Ilicic. Sono arrivati altri profili. Non è stato fatto ciò che chiedevo e ci siamo ritrovati a fare tic-toc al limite per 60 minuti. E in contropiede ci facevano gol.
Boga? Il problema di Boga è il costo. Fosse costato quanto l’ha pagato il Sassuolo, tutti saremmo contenti. È stato pagato come un campione decisivo ma al momento è un giocatore individuale e basta. Ma è giovane, imparerà”.