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Gabriele Gravina: “La quarantena soft da noi non esiste”

FIGC

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del Consiglio Federale . Eccole: “Sono preoccupato per il mancato coordinamento di alcune Asl, perché la mancata disponibilità di calciatori a livello internazionale comporta delle sanzioni. Ci siamo mossi con i ministri competenti. L’Italia da questo punto di vista non sta facendo una bella figura internazionale. Avere pressione da altre federazioni in questo momento in cui dovremmo dare un segnale di partecipazione… Siamo l’unica federazione in Europa che ha problemi di questo tipo. E’ sotto gli occhi di tutti l’incongruenza delle scelte delle ultime ore. A Firenze ci sono dei tesserati che si allenano alla Fiorentina e nello stesso stadio non possono far parte di un altro gruppo negativo come la bolla delle nostre Nazionali. Ci sono divergenze anche a livello internazionale. La Uefa, addirittura, esonera dal fare tamponi a calciatori, atleti e membri dello staff che hanno già superato il contagio del Covid. Noi in Italia invece lo disconosciamo, li sottoponiamo a tamponi e quarantena. Io non posso dare una spiegazione tecnica e politica a un quesito posto oggi al CTS. La quarantena soft da noi non esiste, è un termine coniato da chi si è appassionato all’espressione ma non è così. La quarantena è quarantena a tutti gli effetti e c’è un equivoco. C’è semmai un fraintendimento su cosa si intende per isolamento presso struttura di fiducia. Se si intende il centro sportivo, tutti dovranno andare al centro sportivo. Per struttura abbiamo inteso sempre una struttura dove si isola tutto il gruppo squadra, le risposte arriveranno comuni a tutti. Di certo è una situazione di emergenza anche per il nostro campionato, che rischia di non poter terminare in modo regolare. .”Esiste un piano B e anche un piano C. Li teniamo per noi, ci sono confronti costanti e continui con le diverse leghe e ipotesi alternative in base alle possibilità, che ci presenterebbe il calendario. Siamo in emergenza, la riflessione che bisogna fare è cercare di essere preparati a fronteggiare momenti più critici che si potrebbero prospettare all’orizzonte, anche se l’ottimismo deve esserci sempre nella nostra programmazione. Il problema a quel punto non sarebbe solo il calcio”.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.