Home News Fabio Festa: “Miglioramenti con il Bologna?Era difficile fare peggio”

Fabio Festa: “Miglioramenti con il Bologna?Era difficile fare peggio”

Fabio Festa

Il redattore di Mundo Napoli Sport 24 Fabio Festa ha parlato alla trasmissione “Uanm Che Napule” In onda su Facebook condotta da Roberto Stanzione del Club Napoli Brescia. Ecco le sue parole: “Io sono molto critico verso Rudi Garcia, se vogliamo i passi in avanti contro il Bologna se vogliamo andarli a cercare ci sono stati, ma era difficile tornare indietro sulle prestazioni, io non parlo di risultati perché non si possono vincere tutte le partite, però io penso che il risultato deve essere condizionato da una prestazione positiva. Ciòè si può giocare male una partita e vincerla, ma deve essere una eccezione e non una regola. Anche il Napoli di Spalletti su 50 partite una o due le vinceva gicoando male, ma questo Napoli non gioca a calcio, forse solo contro il Sassuolo ha giocato bene, ma gli avversari non hanno fatto granchè. la stessa cosa vale per il Bologna che praticamente si è solo difeso. Io poi ricordo solo due occasioni nitide per il Napoli, il palo di Osimhen ed il rigore sbagliato da Oismhen. Io poi ho sentito gente rpendersela con lui per il rigore sbagliato, ma se Osimhen segnava avremo vinto, ma ciò non toglie che ha giocato una brutta partita, così come a Braga nel primo tempo ha creato tante occasioni, però poi sull’1-2 ha subito tante occasioni da una squadra forse di livello inferiore del Bologna e l’ha vinta con miracolo grazie al palo di Pizzi. Io ho visto molta paura, poi il Napoli a Bologna ha sofferto poco, ma in fase offensiva non ha prodotto grandi occasioni. Poi il pareggio è stato provocato dai cambi di Garcia che ha avuto paura di perderla.

Sulla preparazione Garcia è stato chiaro, io sono molto critico, ma forse l’unica cosa dove non lo sono è sulla preparazione atletica. Punto primo io che sono lauretao in scienze motorie non ho mai fatto il paragone con il calcio e lascio i giudizi agli addetti ai lavori che hanno le loro competenze  e soprattutto non ho visto gli allenamenti dei giocatori dal vivo  e non so  i metodi di lavoro usati dallo staff  di Garcia che sicuramente saranno persone valide. Ma soprattutto sui metodi hanno detto cose che a parole mi hanno convinto. Ragazzi l’anno scorso a dicembre c’è stato il Mondiale che ha fermato il campionato per un mese quindi si fa una preparazione basata sullo stop a dicembre. Quest’anno non solo non c’è il Mondiale a dicembre, ma a dicembre si gioca solitamente  verso il 21 dicembre c’era la pausa e si riprendeva il 7, invece ora si gioca il 28 quasi come in Inghilterra, anche senza box-in day e quindi c’è una continuità. L’unica cosa che mi ha convinto di Garcia è quando dice  che la squadra deve arrivare fino in fondo, come diceva Benitez. Io poi la squadra non l’ho vista male fisicamente, io la vedo male mentalmente. Se una squadra non è motivata, è  incerta, ed è insicura ti vengono meno anche le gambe. Nel senso che se non ho un obiettivo davanti, se la squadra non crede nel gioco dell’allenatore è chiaro che non ci vado nel contrasto con la stessa cattiveria come era l’anno scorso con Spalletti.

E’ facile cambiare quando le cose vanno male, ma quando le cose vanno bene sappiamo che per chiunque sarebbe stato  difficile. Quando si vede la difficoltà, quando ci sono i primi momenti negativi della stagione  quando si vede una controtendenza. Al primo momento negativo contro la Lazio, mi aspettavo una grande prestazione contro il Genoa e non c’è stata, anzi ci sono stati i  due gesti di Kvarastkhelia  e di Osimhen a Bologna. Lui non ha fatto nulla di male, ma ha detto in modo plateale di voler giocare con le due punte accanto a Simeone, lui non ha ancora rinnovato ma ha fame di vittorie perché vuole vincere come tutti i grandi campioni e non si accontenta e lo dic ein modo plateale verso l’allenatore che deve avere il privilegio di allenare la squadra Campione d’Italia.

Allora innanzitutto è chiaro che umanamente e professionalmente è da condannare, perché nessuno crede che sia giusto  fare in maniera plateale quello che ha fatto lui, così come faceva  Cr7, perché i giocatori sono pure un esempio per i giovani. Io non ho fatto sport chissà a quali livelli , ma posso capire la rabbia di un atleta che vuole vincere e vede in quel momentonell’allenatore il colpevole non voleva comuqnue  uscire e quindi in quel caso fa un gesto che avrebbe dovuto controlalre che è chiaro che doveva controllare davanti a tutte quelle persone, ma non dimentichiamoci  che sono comunque esseri umani. Deto questo il gesto è da condannare, però io in due anni di Spalletti forse Osimhen si è lamentato qualche volta, ma io non l’ho mai visto in maniera platale, ma Kvara per esempio mai. Io vi voglio far riflettere, questo gruppo qualche mese fa sembrava la squadra più compatta del mondo, è andato via solo Kim, la squadra è la stessa ed il Napoli ha vinto uno scudetto che non vinceva da 33 anni quindi ha vinto uno scudetto non solo giocando bene, ma di coesione, di gruppo, di armonia. Ciòè Simeone ha giocato pochissimi minuti rispetto a ciò che meritava, ma ogni volta che entrava giocava come se fosse l’ ultima partita della sua vita. Io questo atteggiamento non lo rivedo, quindi l’unica colpa che posso dare è a chi è subentrato.

Io ho dato molte colpe a Garcia, ma il mercato del Napoli non è stato molto comprensibile, Kim per Natan lasciamo perdere, ma il club azzurro ha ceduto  Lozano e Lindstrom è venuto non per sostituire Lozano, ma per fare il vice. Il messicano è andato via da Napoli per questioni contrattuali non per questioni tecniche e sappiamo che non volesse rinnovare. Io vi mentirei dicendo che ho visto Lindstrom giocare prima che venisse a Napoli e non ho seguito più di tanto le sue partite. Quando il Npaoli l’ha preso, sono andato a vedere un po’ le sue caratteristiche, un po’ dove giocava e ho vistoc he lui ultimamente giocava da trequartista, quindi nememno da esterno ed ultimamente ha giocato da esterno a sinistra e non a  detsra. In questo momento non è valutabile e ci può stare visto che è arrivato negli ultimi giorni di mercato e non capisca gli schemi di Garcia. Dunque non li critico la sua gestione, ma quella di Simeone si. Lindstrom avrà tutta la stagione per mostrare il suo lavoro.

Natan è molto giovane e per i difensori conta molto l’età, Kim l’abbiamo preso a 26 anni ed è da cosniderare che Natan l’abbiamo preso dal Brasile, mentre Lindstrom dalla Bundesliga ed i tempi di adattamento dovrebebro essere più rapidi”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24