“Purtroppo, come tanti napoletani, mi sto facendo il sangue amaro, come si dice dalle nostre parti – queste le parole di Massimiliano Esposito, ex calciatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione in onda su 1 Station Radio -. Da addetto ai lavori non riesco a capire tante decisioni di Gattuso: non capisco perché si ostini con questo 4231 anche ora che diversi calciatori sono palesemente affaticati, e la linea difensiva è priva di titolari. Si è perso una gara che era fondamentale per il quarto posto. È vero che Gattuso non ha quasi mai avuto l’organico al completo, è sicuramente una situazione critica, ma nonostante le attenuanti potrebbe e dovrebbe fare meglio. Questa squadra non ha identità, non ha un’idea di gioco. Se vedi l’Atalanta, i calciatori sanno bene quello che devono fare in campo. Manca identità ed organizzazione in mezzo al campo, lo si vede anche quando il Napoli subisce un gol e non ha mai una reazione per ribaltare il risultato. Secondo elemento fondamentale è che agli azzurri manca un leader, e questa situazione si vede da anni, precisamente da quando sono andati via Hamsik e Reina. A questo punto non credo nemmeno che si possa arrivare quarti, almeno fino a quando l’organico non sarà al completo. La speranza è che la classifica rimanga corta fino a quando si recupereranno gli assenti”.null
SU OSIMHEN – “Pian piano sta migliorando, ma nella squadra che è scesa ieri in campo al Gewiss Stadium salvo solo Zielinski e Politano. In generale, questi due calciatori, insieme a Lozano, sono gli unici che si salvano in questa stagione. Insigne – ha continuato Esposito ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore” -, purtroppo è discontinuo: ha una grossa responsabilità perché è il capitano, è napoletano, a volte vorrebbe risolvere da solo la situazione, ma è difficile. Poi non è avvantaggiato dal fatto che manchi un’idea di gioco alla squadra, e si ritrova da solo a voler fare qualcosa. Ad oggi la stagione di Gattuso non è ancora da bocciare. Fino a poche settimane fa eravamo in corsa su tutti i fronti. A fine stagione si tireranno le somme. Ora come ora, la cosa migliore per l’ambiente è finire la stagione con Rino. Non so cosa porterebbe di positivo un cambio in panchina in questo momento, tanto più che la squadra è palesemente con l’allenatore. Se mi proponessero la panchina del Napoli? Come potrei mai dire di no? Qualsiasi napoletano non ci penserebbe due volte ad accettare”.
SUI PROSSIMI IMPEGNI – “Europa League? Contro il Granada sarà difficile ribaltare il risultato, ma non è impossibile. Peccato che non ci sarà il pubblico che avrebbe dato tanto per spronare la squadra. È importante recuperare qualche calciatore in vista di questa partita così delicata. Settore giovanile? Bisogna lavorare molto su questo aspetto. Bisogna credere nei giovani dandogli spazio. È ovvio che in piazze dove vogliono tutto e subito, come Roma e Napoli, diventa difficile. Questo è un problema di mentalità. Se guardiamo all’estero, molte squadre blasonate lanciano subito in prima squadra giovani del proprio vivaio. Ieri ha esordito col Manchester United un ragazzino di 17 anni”.
Fonte: tuttonapoli.net