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De Luca: “Salvini propone l’autonomia differenziata. Sarebbe la condanna a morte per il Sud” 

Regione Campania

“In Italia, essendoci un sistema elettorale sgangherato, nessuno è in grado di assumere impegni certi. Per fare un governo in Italia bisognerà per forza fare dei compromessi. Dopo il 25 settembre nessuno sarà in grado di fare un governo avendo la possibilità di dire ‘questo è il mio programma e questo si farà’, perchè ripeto, questa legge elettorale demenziale non consente la governabilità. C’è un tema delicato, però, per il sud e per la Campania: ho sentito che nel programma che propone Salvini uno dei temi decisivi sarà l’autonomia differenziata. Qui dobbiamo stare attenti. Cosa significa in sostanza l’autonomia differenziata: anche la Regione Campania l’ha chiesta, ma per alcuni colleghi autonomia differenziata significa sostanzialmente una cosa, compartecipazione al gettito fiscale. Cioè immaginano di realizzare questo sistema: ogni regione compartecipa al 10% del gettito iva. E’ evidente che siccome nel centro nord la base imponibile, il gettito fiscale è enormemente superiore rispetto al sud, questo significherebbe la condanna a morte per il sud. Già oggi l’inflazione al sud è più alta che al nord, già oggi le previsioni che fa lo Svimez per il 2023 sono di una crescita economica del Mezzogiorno di 6/7 decimali al di sotto di quella del nord. Già abbiamo una prospettiva che è complicata, se vanno avanti su questa idea di autonomia differenziata che propone la Lega, noi avremo un disastro a danno del sud. Questo è un tema su cui mi permetto di sottolineare l’importanza cruciale delle decisioni che prenderanno gli elettori. Poi ovviamente terremo conto di quello che sarà il risultato elettorale, ma è doveroso mettere in guardia da questo pericolo che è grande”. Così Vincenzo De Luca, nel corso della sua ultima diretta social del venerdì pomeriggio prima della pausa di qualche settimana, ha parlato della campagna elettorale e delle imminenti elezioni Politiche di settembre. 

Il Cardarelli

“Spegnete la tv quando cominciano a parlare della sanità campana, ormai siamo in campagna elettorale. Date per scontato che qualche criticità che c’è al Cardarelli avviene moltiplicata per 10 in tanti pronto soccorso del nord e del centro”. 

L’emergenza giovanile

“Abbiamo in Italia un’emergenza giovanile. Siamo arrivati ad un punto tale che, soprattutto di notte nei fine settimana nei luoghi della movida, succede di tutto e sembra che lo Stato non esista. Siamo arrivati al punto che bisogna avere i brividi addosso quando una ragazza o un ragazzo esce di sera, il venerdì, il sabato, la domenica. Abbiamo genitori che ormai aspettano a notte fonda il ritorno a casa delle ragazze e dei ragazzi perchè succede di tutto. Ragazzi e persino ragazze di 15 anni che vanno ormai in giro con i coltelli in tasca per fare guerre, scontri. Sono cose inimmaginabili. Mi diceva una docente di scuola media che oramai doveva fare quasi la perquisizione degli alunni e delle alunne che andavano in classe per vedere se avevano i coltelli in classe. Mi hanno raccontato che in alcune discoteche è diventata ormai diffusa in maniera ampia l’abitudine di alcuni rapper, che fanno appello ai ragazzi che ballano perchè si forniscano del ferro, che sarebbe il coltellino. Mi dicono che ci sono ragazzine di 15 anni che si mettono nel reggiseno il coltellino. Cose dell’altro mondo. Questi fenomeni coinvolgono oramai centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze. Ormai pare diventata diffusissima l’abitudine di consumare gli ‘shottini’, che confesso non sapevo neanche cosa fossero, quasi un obbligo sociale per i ragazzi. Ragazze che vanno in coma etilico, ragazzi che perdono la lucidità, risse continue. Questi fenomeni stanno diventando purtroppo la norma, anche se non bisogna mai generalizzare. Rischiamo di veder perduta un’intera generazione, se non prendiamo provvedimenti. I genitori devono ritornare a controllare i figli. Anche la scuola deve contribuire ad un dialogo per il ritorno di alcuni valori, perchè la situazione sta diventando davvero drammatica. Questa dovrebbe essere una delle preoccupazioni principali del governo”. 

L’accorpamento degli uffici della Regione


“Abbiamo l’intenzione di accorpare tutti gli uffici della Regione Campania, oggi disseminati per tutto il territorio della città di Napoli, in un unico luogo. Stiamo lavorando per poter raggiungere questi uffici regionali con i mezzi pubblici. Abbiamo individuato l’area delle ferrovie di fronte all’hotel Ramada a Napoli all’uscita dell’autostrada, perchè in quel luogo confluiscono le ferrovie dello Stato, le metropolitana, la Circumvesuviana e tutte le linee di trasporto su gomma. Stiamo lavorando perchè si possano raggiungere tutti gli uffici della Regione senza prendere l’auto privata. Questo è un progetto di straordinario valore ambientale per Napoli, perchè prevede la realizzazione di un grande parco verde di 5000 mq a Napoli est e perchè soprattutto prevede di liberare dal traffico il centro della città. Qualcuno aveva ipotizzato altre zone della città, come il Centro Direzionale. Ma lì non è possibile avere tutta la mobilità pubblica che consenta di raggiungere gli uffici. L’area individuata, che è di proprietà delle ferrovie, è l’unica che consenta un’operazione di decongestionamento. Il Comune di Napoli sta riflettendo con la Regione per trovare un punto di equilibrio con le necessità delle Ferrovie dello Stato. La Regione ha bisogno di 60000mq, che ovviamente sottraiamo alle Ferrovie dello Stato pagando l’area. Bisogna trovare un equilibrio, ma non sono accettabili i 120000mq di solaio richiesti dalle Ferrovie al Comune. Dobbiamo scendere. Troveremo una soluzione ragionevole dal punto di vista urbanistico, ambientale e dei servizi. L’intervento della Regione Campania muove quasi un miliardo di investimenti. Il Centro Direzionale richiederà altri interventi a cui credo penserà il Comune di Napoli”. 

fonte: NapoliToday

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Matteo Merolla nato a Napoli. Diplomato in Economia, appassionato di calcio e giornalismo, collaboratore spontaneo di MundoNapolisport24.