Davide Ancelotti, figlio di Carlo e suo vice allenatore prima a Napoli ed ora al Real Madrid, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera alla vigilia della finale di Champions League, in programma domani 28 maggio alle ore 21, tra i Blancos ed il Liverpool. Queste le del 32enne figlio d’arte: “Se mi sento un raccomandato? Sono consapevole che ci siano questi pregiudizi, e sì, penso sempre di dover dimostrare qualcosa. Ma per me è benzina: mi fa stare motivato e non la voglio perdere. Però per il posto di vice non si fanno casting, ogni allenatore sceglie un uomo di fiducia.”
Davide Ancelotti ha poi aggiunto nel corso della sua intervista: “Qual è la squadra che mi ha fatto pesare di più il fatto che sia figlio di un allenatore come mio padre Carlo? L’unica italiana dove ho lavorato: il Napoli. Ma credo sia legato al fatto che in Italia la parentela fa più rumore. A Napoli sono nati i miei gemelli, Leo e Lucas. E questo mi farà ricordare ancora di più il bello dell’esperienza. A Napoli sono stato benissimo, vivevamo nella Riviera di Chiaia. Il primo anno abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi, ma la Juve aveva comprato Cristiano Ronaldo. Il difficile è stato quando le cose hanno cominciato ad andar male e non siamo riusciti a raddrizzarle. Mi spiace sia finita così.”
Su De Laurentiis: “Con mio padre è rimasto in buoni rapporti, si stimano, immagino lo abbia sentito per fargli i complimenti dopo la vittoria in Liga.”