Bentornati a DasviTania, l’unica rubrica bipolare: passa infatti dall’euforia per la qualificazione alle semifinali del Belgio alla tristezza per l’eliminazione dell’Uruguay, alla gioia traboccante per la figureemmmeè del Brasile alla tenerezza del mitico Tabarez (che ricordo sempre con piacere sulla panchina del Milan… Sono figlia di un milanista, che aggia fa?), orgoglioso e indomito. Bene, i primi due quarti sono andati: dell’incontro Brasile – Belgio ricorderemo l’impresa belga in quanto tale, ma anche svariate altre cose:
1) La conclamata sopravvalutazione di Neymammt, la sua scorrettezza e il suo essere ancora, e decisamente, un moccioso con il ciuccio in bocca, che nulla, se non la nazionalità, ha in comune con gente come i gloriosi Falcao, Zico, Junior etc… Gli consiglio lezioni di ommità (oltre che riconsiderare l’idea di avere ancora nella sua vita, lo stesso parrucchiere)
2) La perdita, pressoché totale, del celebre gioco alla sudamericana a favore di quello europeo (facevano un poco impressione, diciamocela!)
3) Ma Hazard e Lukaku che fantasmagorici giocatori sono?
4) Ciro in semifinale
5) Witsel e Fellaini in campo contemporaneamente (capelli e cardilli di entrambi compresi)
Bene, sbattuto fuori dal Mondiale il Brasile, oggi altri due quarti: una noiosissima Svezia – Inghilterra (manco i pop corn ho preparato!) andata agli Inglesi che non si sa come, stanno in semifinale… simpatici nonostante siano fortemente scoordinator… Solita domandona: ma in Svezia c’è qualcuno brutto/a? No, per sapere!
Secondo quarto, PADRONIDICASA – Croazia. Breve sintesi: vantaggio Russia, pareggio Croazia, supplementari, gol di Vida (Croazia) al 100esimo, 2 miracoli del portiere croato nel secondo tempo supplementare, pareggio russo, Modrić più brutto del solito, rigori, CIAO! Croazia in semifinale e PADRONIDICASA a casa (ah no, stanno già a casa loro!)
Vabbbbene, due giorni di stop (i Mondiali, io no!) e saranno, appunto, semifinali. Dicono che la Francia sia favorita; io dico che non hanno il bidet, quindi muti! A domani, se sopravvivo allo spettacolo pirotecnico praticamente davanti casa mia.
Simona Cannaò
