Lo sport continua a essere ostaggio dell’emergenza Coronavirus. Se in Ungheria Giuseppe Sannino è stato temporaneamente allontanato dall’Honved (club che allena dal maggio scorso) per «essere entrato in contatto con persone che vivono nelle aree in cui è esploso il caso Coronavirus, in Lombardia», adesso è il turno di Son Heung-min, messo in quarantena dal Tottenham. A dare la notizia è stato lo stesso José Mourinho, che ha spiegato la decisione del club. Infortunatosi nel match contro l’Aston Villa del 16 febbraio (frattura del gomito destro), l’esterno rientrerà a Londra nei prossimi giorni. Ma rientrerà dalla Sud Corea, dove era tornato per sottoporsi a un’operazione dal suo chirurgo di fiducia, dal quale era già stato in passato.
Però, subito dopo la partenza del giocatore, il governo inglese ha reso note alcune misure di prevenzione volte a evitare la diffusione nel paese del Coronavirus. Tra queste, c’è anche un protocollo riguardante la disciplina dei viaggi verso (e di ritorno da) la Corea del Sud, paese dove in queste ore (come in Giappone e Iran) stanno aumentando i contagi. Così adesso Son non potrà né frequentare il campo di allenamento né vedere i suoi compagni di squadra prima che siano trascorsi 14 giorni. «Io non sono nessuno per giudicare questa decisione. In queste situazioni è giusto che a prendere le misure adatte siano le autorità, il governo. E il club, ovviamente, si atterrà alle loro disposizioni anche nel caso di Sonny», ha spiegato Mourinho.