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Conte:”Dobbiamo andare avanti cosi”

Il tecnico del Napoli Conte è intervenuto nella sala conferenze per rispondere alle domande della stampa.

Ecco le sue parole:

Lei disse subito ‘Amma faticà’, adesso per queste tre partite quali sono le parola d’ordine?
“Dobbiamo continuare, dobbiamo cercare di finire il lavoro. Mancano tre partite e il lavoro va finito, in base a quanto detto a Giugno, ” amma faticà”, il lavoro non è ancora finito, quindi continuiamo a lavorare in maniera seria come fatto fino ad adesso”.

Lei vive molto la città,vivendola in pieno, che sensazione ha carpito? Quali sono le sue emozioni?
” Questa settimana sono stato più a casa, per vari motivi. Però ho avuto modo di frequentare la città e tastarne il polso, e devo dire che sto trovando grande responsabilità da parte del tifoso. Il tifoso sogna, come noi, qualcosa di importante, ma sto trovando molta maturità da questo punto di vista, almeno personalmente. Trovo la gente che dice una delle cose più belle che si possano sentire, ‘grazie’, perché significa che il lavoro che stiamo facendo è apprezzato ed è la soddisfazione migliore che possiamo avere sia io che i calciatori”.

Come sta Lobotka? Ci sono possibilità sui rientri di Neres e Buongiorno di vederli da qui a fine campionato?
“Pe quello che riguarda Lobo, ieri è rientrato in gruppo, si è allenato anche oggi, abbiamo anche domattina  e la rifinitura per prendere la decisione migliore. E’ un giocatore importante nei nostri meccanismi, ha anche esperienza e maturità che lo collocano ad essere forte centrocampista importante per i nostri ingranaggi, e non vorrei farne a meno, questo di sicuro. Per quanto riguarda Neres, ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi, oggi ha fatto allenamento e penso che possa essere convocato e venire in panchina anche per assaggiare di nuovo l’atmosfera. Già averlo visto con noi è stato molto importante, per lui e per noi, perché sapete benissimo che si tratta di un giocatore che può fare la differenza. E per quello che riguarda Buongiorno, è ancora fermo, non ha ripreso a fare attività, quindi dovremo aspettare. Questa settimana potrebbe incrementare e può iniziare un po’ a lavorare, ma c’è più difficoltà nei confronti di Buongiorno e Juan (Jesus) che muore dalla voglia di tornare e recuperare, lui dice che è pronto ma i dottori frenano ed apprezzo la voglia di tutti di mettersi subito a disposizione e cercare di ovviare a qualche problemino”.

I tifosi oltre a dirle grazie le rivolgeranno anche la domanda che fanno a tutti: resta o no? C’è un contratto, ma si parla di un incontro con ADL.
“Il tifoso oltre a grazie mi dice: lo vinciamo? E io dico ci proveremo sicuramente come stiamo facendo. E’ questa la domanda dopo il ringraziamento. Il resto? E’ noia
Giocando conoscendo il risultato dell’Inter può aumentare la pressione o siete abituati?
“A prescindere ci sarà, dovremo essere bravi ad indirizzarla nella maniera positiva, affinché sia un aiuto a stare concentrati, avere voglia, motivazione, penso che le prossime due gare dovremo giocare in contemporanea e sarà anche meglio. Giocare prima, giocare dopo, noi sappiamo che non cambierà niente a prescindere: dobbiamo pensare al nostro, sapendo bene che affrontiamo una squadra che ha reso difficile la vita a tanti, ho visto l’ultima col Milan, un’ottima gara nonostante il risultato, verranno a giocarsi la partita per dare fastidio, come giusto che sia”.

All’andata un meraviglioso primo tempo, sofferenza nel secondo, quali sono le caratteristiche che possono dare fastidio?
“La ricordo benissimo, l’ho rivista, anche su quella abbiamo fatto delle riflessioni su cosa poter fare meglio. E’ una gara, come le altre due, difficile perché comunque ci giochiamo la vita a livello sportivo e loro vorranno fare bella figura. Ci sarà un ambiente caldo, sold-out, ma non ho visto nessuno che depone le armi prima di giocare tanto meno contro il Napoli in questo momento”.
All’andata il miglior primo tempo, prima di soffrire. Poi è capitato altre volte, è solo un fattore psicologico la sofferenza nei secondi tempi?
“Ci sono stati secondi tempi in cui hai sofferto di più, se rivedete la partita, è la paura che ci possano pareggiare, ci sono state partite anche con secondi tempi importanti che hanno cambiato la storia della gara come con Juventus, Inter, tante in cui abbiamo gestito bene fino all’ultimo come col Torino, il Lecce. Abbiamo vinto 1-0, ma sono stati comunque annullati due gol, uno per millimetri, fa parte anche di un percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che s’è trovato in testa per tantissime giornate. Non siamo partiti con i favori dei pronostici da tutti, siamo partiti per dare fastidio e non lo dimentichiamo mai. Quando soffriamo, ci diventa bella la sofferenza ricordando l’anno scorso dove si è sofferto veramente”.

Il Napoli ora ha i matchpoint, ora come si evita il braccino del tennista?
“La sento questa domanda da quando mancavano 10 finali, poi sono diventate 7, 5, ora 3, bisogna giocare 3 finali, prendendole una per una e cercando attraverso il lavoro di vincere sul campo. Dobbiamo essere focalizzato solo su quello su cui ci alleniamo, per evidenziare i difetti degli avversari ed i pregi nostri. E’ una pressione, ma c’è uno stress positivo ed uno negativo”.

Cosa aggiungerebbe nel suo libro testa, cuore, gambe, dopo questa stagione?
“Tutto dipende dalla testa, parte dalla testa, poi quello che ci chiedono i tifosi, il cuore, non può essere messo in dubbio il nostro, e le gambe che vanno allenate. Ciò che muove tutto è la testa, quello che mi piacerebbe, se dovessi aggiungere un altro vocabolo, che si sta anche perdendo anche nella crescita dei giovani, è la resilienza, essere pronti a sopportare la fatica, l’ostacolo, superarlo, andare oltre. Spesso è volentieri appena arriva la fatica o l’ostacolo si molla”.