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Club Napoli Treviso, tra i primi cuori azzurri a battere nel Veneto

club napoli trevisoMundonapolisport24 in esclusiva ha contattato il presidente del Club Napoli Treviso, il quale ha offerto i lettori una piacevole ed interessante intervista, ecco quanto emerso:

Carmelo ci presenti il Club Napoli Treviso e la sua storia?

Il Club Napoli Treviso nasce da un’idea, buttata li, quasi come una sfida, dicendo: ”Voglio creare il primo Napoli Club del Veneto!”. Premetto che noi siamo nati ufficialmente il 23 Aprile del 2012 nello stesso periodo in cui sono nati i club di Padova  e Udine ma nessuno conosceva le iniziative altrui. Pian piano la passione azzurra ha fatto breccia in tutto il Veneto addirittura è arrivata a Verona( squadra rivale dei partenopei); non ti sembra incredibile? Il nostro club è partito da due amici, io e l’attuale mio Vice e Tesoriere del Club Giovanni Sabatini, pochi giorni dopo eravamo già in dieci.Come socio costituente ho nominato il primo Consiglio Direttivo che ci tengo ad elencarti per rispetto e dovere di cronaca le persone che lavorano con me e le loro cariche:

Antonio Cuva Direttore Sportivo che cura le trasferte; Antonio Di Bonito Segretario che ha creato il nostro sito (www.napoliclubtreviso.it)  e cura le comunicazioni con i soci; Ambra Colusso consigliere che si occupa di curare il nostro gruppo fb;

questi sono quelli storici tuttora in carica, poi dopo alcune alternanze sono stati nominati Antonio Mazza e Francesco Alberigo in qualità di consiglieri. La nostra sede attualmente si trova in un locale ad uso esclusivo del club che gestiamo con un regolare contratto di comodato e che ci è stato messo a disposizione dalla pizzeria Amalfi di Istrana.

Voglio subito dirti una cosa, dalla nostra costituzione la prima amara scoperta è stata che la SSC Napoli non riconosce i Club ma si rifà unicamente a queste associazioni dei club, delle quali ne esistono diverse come sicuramente saprai, interponendo dei paletti  fra squadra e i tifosi che ritengo non faccia bene a nessuno dei due, ad ogni modo noi abbiamo scelto di affiliarci e qui mi fermo. Dalla data della fondazione  sono successe molte cose, il club ha partecipato per tre anni di fila al ritiro di Dimaro, siamo stati presenti in tutti i gli stadi del nord, da Udine a Genoa passando per Bologna, Parma,  Sassuolo e la triste finale di coppa Italia di Roma con qualche puntatina al San Paolo nella scorsa Champions, insomma questi tre anni sono volati inseguendo un sogno che alberga nella testa di tutti i Napoletani sparsi nel mondo e tu sai di cosa parlo.

Partiamo subito forte: cosa vuol dire vivere, lavorare e al nord lontano dalla propria terra di origine?

Si convive con la nostalgia, qui si sta bene per molti aspetti, ma il ricordo continuo dei tuoi cari della tua storia e della tua terra in qualche modo ritorna sempre nel vivere quotidiano. Ora dopo 25 anni che vivo, qui posso dire di sentirmi a casa perché ho molti amici, la mia famiglia, il lavoro. Ti assicuro che i primi anni non è stato facile, perché ad in ogni occasione, c’era sempre qualcuno che ti faceva notare che tu non solo non eri Veneto ma eri napoletano con tutto il senso dispregiativo che ne deriva.

Cosa significa tifare Napoli in una città che dista 850 Km da casa?

Una bella scommessa perché ti devi arrangiare, per fortuna da quando c’è il club ho smesso di soffrire da solo sul divano di casa. O sei in trasferta o in sede, si è sempre in compagnia e il fatto di tifare il Napoli ha permesso anche di allargare la cerchia di amicizie.

1)            Quanto vi costa, in termini economici e di sacrifici portare avanti questo progetto?

Guarda, in termini economici il costo è gestibile, nel senso che, la spesa più grossa è quella legata alle trasferte vai da un minimo di 50€ a salire a seconda della distanza e della partita. Capirai tu stesso che una persona  con moglie e figli, magari monoreddito, non può permettersi due trasferte al mese, per cui quando non si può abbiamo la sede con maxi schermo, ovviamente li la visione partita  per i soci è gratuita. In termini di sacrifici devo dirti che si paga il prezzo più alto perché la gestione della sede e dei 90 soci, è molto impegnativa soprattutto dal punto di vista del tempo che togli alla famiglia per dedicarlo a questa attività esclusivamente volontaria per tutti noi del direttivo e questo ci tengo a sottolinearlo. C’è sempre qualcosa da fare, il telefono squilla continuamente e con whatsup non ti dico. Poi il nostro gruppo fortunatamente è molto unito e questo ci permette spesso di ritrovarci  per appuntamenti culinari che allarghiamo anche alle famiglie, d’altronde siamo napoletani.

2)            Come nasce il tuo amore per il Napoli

Per fartela breve non è che si è trattato della nascita di un amore, per me che da sempre ho tifato Napoli sin da piccolissimo, era normale che uno di Napoli o comunque delle zone limitrofe a Napoli, tifasse Napoli, la tua città, la tua gente. A differenza di molti miei amici, coetanei che tifavano Juve, Milan ecc., non ne ho mai capito l’attinenza  e cosa potesse spingere a certe scelte; per me si trattava solo di sfigati che salivano sul carro del vincitore solo per poter fare festa. Devo ammettere però che poi con l’arrivo del Mito quello che era solo un sentimento è diventata passione.

3)            Cosa significa per te, per voi vedere tutti insieme la partita?

Questa è facile, semplicemente condividere una passione e quando lo si fa in compagnia è tutto più bello.

4)            Cosa significa per voi vedere il Napoli quando viene in Trasferta?

Come avrai appreso, Udine non è l’unica trasferta che facciamo o che abbiamo fatto, comunque essendo la più comoda in termini di distanza a Udine siamo sempre tantissimi. Quella che fino ad ora mi è piaciuta di più è senz’altro Genoa sia per l’incredibile clima che si respira grazie al gemellaggio, che per lo stadio, tuttavia molto distante da noi, purtroppo. Un sacrificio!

5)            Tu come calciatore come sei

Onestamente non sono un talento, però gioco volentieri, mi considero più uno sportivo dal momento che ho praticato diversi sport e sono stato un’agonista nelle arti marziali, nelle specialità di semi, light e full contact, ma ormai mi posso considerare un ex.

6)            Qual è il tuo ruolo?

Ho sempre giocato sulla fascia dx sia alto che basso

7)            Un po’ di nostalgia: raccontaci il tuo primo ricordo legato al Napoli

La mia prima volta al San Paolo nella stagione 84/85 avevo solo 13 anni e andai allo stadio con un mio amico e il suo papà, era un Napoli-Udinese, me la ricordo per due motivi: il primo, la tanta acqua presa per la pioggia, il secondo, i tanti goal, la partita finì 4 a 3 con doppietta di Maradona con due rigori e doppietta di Bertone.

8)            Il giocatore a cui sei più legato? (se rispondi Maradona ti dico: troppo facile)

Infatti quello non è il mio preferito! E’ il mio idolo come del resto lo è di tutti ma devi concedermi due nomi:Careca come attaccante, formidabile; Romano una breve carriera, ma un regista come pochi e ad averlo oggi avremmo di che divertirci.

9)            Chi è il tuo calciatore preferito in questo nuovo Napoli?

Anche qui Higuain sarebbe stato scontato. A questa domanda ti rispondo con un nome attuale, forse fuori dagli schemi non per la classe ma per l’abnegazione e la tanta sostanza Gargano.

10)         Riusciresti a farci il tuo dream team del Napoli?

Se ho ben capito riferito a calciatori che hanno militato nel Napoli, certo ma temo che De Laurentiis non possa permetterselo: Castellini, Krol, Cannavaro F., Bruscolotti, Francini, De Napoli, Romano, Dirceu, Maradona, Higuain, Careca. Modulo 4-3-1-2

11)         Arriviamo ai giorni nostri: dall’era De Laurentiis, il primo gol che ti viene in mente

Il goal di Cavani contro il Lecce quasi allo scadere che regalò la vittoria per 1 a 0 al Napoli.

12)         La vita è fatta di dualismi: Higuain o Cavani?Perchè

Due grandissimi attaccanti, tuttavia ritengo Higuain più completo e più uomo squadra.

13)         Improvvisati ds: fai la tua analisi di mercato, dove deve migliorare il Napoli?

Questa è davvero alla portata di tutti, la difesa più di ogni cosa, i titoli li vince chi subisce meno goal e onestamente non capisco perché no si investa in quel reparto.Abbiamo ancora in rosaBritosche non ritengo all’altezza per ambire a grandi traguardi, Maggio ormai in declino da almeno due anni.Non voglio immaginare cosa sarebbe stato il Napoli senza la sorpresa Koulibaly perché anche Albiol, fino ad oggi, ha disputato un inizio campionato da brividi, con un girone di andata sotto ogni aspettativa, certo un altro calciatore rispetto a quello apprezzato lo scorso anno. Ultimo neo, il portiere, onestamente Rafael, è stata una sorpresa negativa, si cercano portieri all’estero quando in Italia ci sono giocatori di tutto rispetto e con un gran spessore anche se giovani, come ad esempioSepe, che tra l’altro  è anche di proprietà del Napoli.

14)         Un nome per reparto

Benatia in difesa, Mascherano in mediana Jakson Martinez in attacco. Onestamente non mi sembrano nomi da follia economica per una società che dice di voler vincere lo scudetto ed essere ogni anno in Champions, in questo calcio c’è bisogno di scelte coraggiose nel momento opportuno e il Napoli quando poteva non lo ha fatto. Anche in questa stagione abbiamo perso la Champions per non aver avuto il coraggio di investire 15 milioni a Luglio, poi arrivi a Gennaio e sei costretto a correre ai ripari.

15)         Ad oggi quali sono i progetti del CN TREVISO

Credo che un Fans Club sia legato alle sorti della propria squadra, se questa gira bene, c’è entusiasmo e la gente si aggrega volentieri, nei periodi di crisi della squadra anche il Club soffre di assenze. Noi per esempio nella stagione scorsa eravamo arrivati a 140 soci poi complice il mercato estivo deludente e i cattivi risultati del precampionato, fra mancati rinnovi e nuovi iscritti ci siamo attestati a 90 soci. I progetti sono diversi, come ti dicevo circa il rapporto società tifosi, mi piacerebbe per esempio, in occasione delle trasferte qui al nord, che la SSC Napoli, a turno fra i club magari su richiesta, desse la possibilità di concedere una finestra di 20/30 minuti ai sostenitori per autografi e foto con i calciatori, prima o anche dopo la partita. Così come ai  club della Campania si potrebbero dare maggiori possibilità di assistere regolarmente agli allenamenti magari ad un numero limitato di persone ovviamente affiliate ad un club, come fanno tante società del nord; questo con il Napoli non succede, una volta sono stato a Castel Volturno e sono riuscito ad entrare solo grazie ad una amicizia, onestamente trovo questa cosa molto poco nobile a dispetto della gente fuori dei cancelli che sperava in un incontro fugace o un saluto di un calciatore quando questi arrivava in macchina. Un altro progetto che ci piacerebbe realizzare è quella di una scuola calcio con il nome del club dove poter accogliere i tanti figli di meridionali che risiedono qui.

Chiudiamo con quali sono i tuoi progetti per il futuro del vostro club Napoli?

Con i Briganti noi siamo in contatto io in particolare sono amico di Fernando Luisi che sento spesso e che tu conoscerai sicuramente, ho preso parte a qualche loro iniziativa l’anno scorso a Udine, e un progetto mio personale lo abbiamo realizzato con Nando proprio il 22 gennaio  in occasione di Napoli-Udinese di Coppa Italia. L’ho messo in contatto con l’associazione locale dei Lions International, il cui ex Presidente è un mio amico; l’avvocato Franco Casano, con i quali abbiamo fatto una serata dove si è parlato di ambiente di malavita legata alla problematica dello smaltimento illegale dei rifiuti e ovviamente si è parlato della Terra dei Fuochi in tutti i suoi aspetti. Alla serata erano presenti 50 persone, tra cui anche rappresentanti delle istituzioni locali e l’ex Prefetto della Provincia di Treviso gli unici meridionali eravamo io  Luisi e l’avvocato Casano, l’argomento ha suscitato un enorme interesse, poi il relatore d’eccezione, Luisi, ha letteralmente aperto gli occhi a persone che avevano una conoscenza della cosa traviata e disorientata complice i media italiani. Ora è in embrione un’altra serata che vorremmo mettere su, che vedrebbe un confronto fra due realtà storiche italiane che per certi aspetti hanno avuto le stesse sorti, ovvero il regno dei Borbone e la Repubblica della Serenissima.  Ti saluto e Forza Napoli…..sempre

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