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Clamoroso, Lavezzi vicino al ritorno in Italia…

lavezzi esultaSi sono addormentati per strada, esausti. Li vedi in ogni angolo di Copa. Alcuni hanno preso sonno sui marciapiedi, altri nei cofani di quelle macchine che oggi ripartiranno direzione Argentina. Le bandiere sono sempre li’, attaccate ai finestrini, più sbiadite che mai perché ha vinto la delusione. I poliziotti sono schierati in massa, eppure non c’è bisogno di intervenire duramente.Nei ristoranti, qualche brasiliano fa partire un coro spontaneo, quello che risuonava spesso al Maracaná per contrastare la muraglia bianco e azzurra: “Mille gol li ha segnati soltanto Pelè, mentre Maradona…“, con il riferimento alla vita extracalcistica di Diego, l’unico appiglio per attaccarlo nella sfida secolare con O’Rey. Il paragone con Messi invece dura poco, ripassare per credere. Nel giorno in cui avrebbe potuto entrare nella storia, Leo -altro che Maradona- ha giocato a nascondino, persino imbarazzato alla fine nel ricevere il premio come miglior giocatore del Mondiale. Eh? Mentre Messi non sorride, i brasiliani con la maglie della Germania cantano e ballano: “Siamo pentacampeao (con riferimento ai cinque titoli mondiali vinti), voi oggi solo vicecampeao…”, e a poco serve spingere con quel “argentino es un sentimento” che alle sette di sera ormai pochi hanno voglia di urlare. In molti -argentini- ce l’hanno con Sabella, ci e si chiedono perché ha tolto Lavezzi, il migliore del primo tempo. Pensano e pensiamo tutti a un problema fisico, ma basta un sms a chi è informato per capire invece che il sospetto era lecito: scelta tattica, o forse di comodo perché Aguero è un pupillo di Messi. Mossa pericolosa, un boomerang mortale. Loew invece mette Goetze e vince quando ormai si preparano le liste dei rigoristi. Ci sono più brasiliani che tedeschi, ecco perché il boato si sente forte. “Noi non avremmo mai indossato la maglia di un’altra squadra: siamo l’Argentina, loro sono il Brasile, perché tifare Germania?“, mi chiede un ragazzo con la divisa del Rosario Central, seduto a pochi passi da Denis, il Tanque versione ultrà. Perché in una Coppa così disgraziata per il popolo verdeoro, una sconfitta dei vicini di casa (che da giorni sbeffeggiano Pelé) vale una piccola grande rivincita. Copacabana vestita a festa per l’Argentina, nell’ultima notte del Mondiale, sarebbe stato davvero troppo. Boa noite, Rio. Sembra già una liberazione.

Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport) 

da: Calciomercato.com

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