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Ciro Verdoliva: “Se la squadra fosse partita, avrebbe commesso un’infrazione”

Secondo quanto riportato dal Commissario della ASL Ciro Verdoliva, la corrispondenza tra Asl di Napoli e la società sarebbe cominciata il 2 ottobre per la segnalazione di positività di alcuni membri della società e per il protocollo avrebbero salvaguardato la salute della collettività e del singolo. Il giorno dopo abbiamo avuto la conferma dall’Asl Napoli 2 Nord, che è competente per la residenza del giocatore Zielinski , dei contatti stretti.

Abbiamo avuto un lungo elenco e lì è scattato il protocollo, che in una logica giuridica vede pregiudiziale la salvaguardia della salute della collettività e del singolo. Quindi sono scattati, rispetto alle circolare del Ministero della Salute e dell’Iss, quelli che per noi sono i confinamenti, cioè la quarantena dei contatti stretti, ciò che facciamo dallo scorso febbraio per tutti.

Abbiamo riconfermato oggi al Napoli che i calciatori e lo staff tecnico sono in quarantena e pertanto non possono lasciare il domicilio dichiarato. Non abbiamo parlato di altro. Noi, per il resto, non interveniamo sulle possibili trasferte dei soggetti in quarantena, non è nelle nostre competenze, non entriamo nel divieto di giocare il match. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto per migliaia di altri cittadini. Se avessero contravvenuto all’obbligo? Un cittadino che contravviene alla disposizioni sanitarie è soggetto a sanzioni amministrative ed essendoci una pandemia possono configurarsi pure reati diversi.

Secondo la circolare del Ministero della Salute, il dipartimento di prevenzione può permettere lo svolgimento del match. Contestualizzato al momento dello scenario epidemiologico, dove abbiamo centinaia di contagi, il nostro dovere è quello di salvaguardare la salute della collettività. Abbiamo applicato quello che si fa in pandemia, il contact tracing, limitando il girovagare di persone potenzialmente positive e quindi trasferire il contagio ad altri.

Non credo che le altre Asl abbia espressamente autorizzato il Milan ad andare a Crotone. Penso che siano stati messi in quarantena dopodiché il Milan è partito. Se il Milan avesse posto il quesito all’Asl di competenza avrebbe ricevuto la stessa risposta che l’Asl Napoli ha dato al Napoli”.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.