Home Copertina Carlo Ancelotti: “Sono sicuro che presto il Napoli vincerà”

Carlo Ancelotti: “Sono sicuro che presto il Napoli vincerà”

Il tecnico del  Napoli Carlo Ancelotti  alla vigilia dell’incontro  Napoli-Juventus ha rilasciato un’intervista al quotidiano  La Stampa. Ecco quanto dichiarato: “La classifica non mente, demerito nostro e merito loro. Loro sono sopra la media, noi rispettiamo una media molto elevata. Abbiamo sbagliato pochi match, ma è un giudizio offuscato da una  Juventus strepitosa. Per me competere con i bianconeri è possibile, altrimenti non sarei venuto qua. Cristiano Ronaldo  è sempre lo stesso, un giocatore molto motivato, concentrato su quello che dovrà fare. E’ meglio ascoltare un calciatore come lui. I bianconeri difficilmente sbagliano le partite. Verranno qua per chiudere la pratica scudetto con le loro caratteristiche. Difesa solida, contropiede, agonismo e velocità. Non ci sono segreti tra questi due club. Certo se dovessero vincere, potrebbero pensare ad altro, se no dovranno restare sempre sul pezzo.

Questa squadra può e dovrà riuscirci. Questo gruppo di giocatori è meno formato rispetto a Real Madrid, Bayern Monaco o Chelsea, dunque puoi incidere di più. Questa esperienza mi ricorda quella passata nel  Milan di Berlusconi. De Laurentiis è simile a lui pure nella gestione della società che la gestisce come se fosse una grande famiglia e io mi sento parte integrante. Non esiste l’ancelottismo, per me la squadra non deve avere un’identità ben precisa, ma deve saper fare tutto. Devi costruire in base alle caratteristiche dei giocatori che hai. Non puoi fare una granita senza ghiaccio, il calcio può essere interpretato in varie maniere.

Meret è un grande talento, mi ricorda, il primo  Buffon. Ha avuto tanti problemi fisici e dunque è leggermente approssimativo, ma con il tempo guadagnerà la personalità giusta. Koulibaly è un difensore molto intelligente, di solito è così veloce che pensa di non risolvere i problemi in un altro modo. Io divido i giocatori in ottimisti e pessimisti. Lui è pessimista, sa che non basta solo quello. Per cui è molto attento e ha una personalità forte. Insigne deve trovare solo più continuità, anche nelle sue pause basta che non siano ripetute. Al talento non puoi chiedere troppo. Nel Real  a Ronaldo piaceva giocare a sinistra, avrebbe dovuto giocare più di copertura, ma neanche ci provavo. Preferivo aggiustarmi sacrificando altri. Sacchi si arrabbiava con Van Basten perché correva poco, io lo facevo per lui. E Marco mi diceva: “Dammi la palla e corri ad abbracciarmi”.

La VAR è utile e importante, ma ora c’è un abuso nel suo utilizzo. I falli di mano per esempio restano un fattore soggettivo, pure dopo aver rivisto l’azione, il caso di  Firenze è emblematico. Io punirei solo il chiaro ed evidente errore, se no le partite durano troppo.

Ora nel calcio di oggi se si offende la memoria di Astori o la figlia di Simeone, mancano i cardini dell’educazione. Si sono perse le differenze tra genitore e figlio e alunno professore. Se uno trascende così’, è una mente malata. Ora i social hanno dato parola a tutti, ma non bisogna esagerare nella democrazia.

Questa città non trasmette tensioni, ma molto amore. Anche quando le cose non vanno bene. A Napoli la gente non si prende troppo sul serio e ci sono meno problemi di quanto sembra fuori. Io sono un uomo del  Nord. La cosa più divertente che mi hanno detto è stata: “Omm’ e panz’, omm’ e sustanz'”. Uno sfizio che non mi sono ancora tolto è quello di vincere con il  Napoli e penso che ciò accadrà molto presto”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24