Fabio Capello, ct della Russia, è nella bufera. E’ stato convocato domani al Parlamento russo, insieme ai dirigenti del Ministero dello sport e dell’Unione calcistica, per spiegare il flop della Nazionale russa ai Mondiali e i suoi progetti per il futuro: lo ha annunciato il deputato Igor Ananskikh, capo della commissione sport della Duma.
Don Fabio è finito nel mirino della stampa russa e del mondo politico, anche per il suo ingaggio stellare: secondo i media, 5-6 milioni di euro l’anno nel primo contratto biennale firmato nel 2012 e 8-9 milioni di euro l’anno nel rinnovo dello scorso gennaio sino al 2018. Nel 2018 la Russia ospiterà i Mondiali. Ieri alla Duma, la camera bassa del parlamento russo, il leader ultra-nazionalista Vladimir Zhirinovski, lo ha chiamato ”ladro”, mentre l’on. Pakholkov ha chiesto che restituisca tutti o almeno metà degli 800 milioni di rubli (oltre 17 milioni di euro) ricevuti finora per un risultato “‘vergognoso”.
All’indomani dell’uscita dal torneo brasiliano, Capello, che da ieri risulta in ferie, si era auto assolto: “Con questa squadra siamo arrivati al Mondiale per la prima volta dopo 12 anni. Penso di aver fatto un buon lavoro finora ed è un peccato che non siamo riusciti ad andare avanti”