Home Copertina Aurelio De Laurentiis: “Faremo diventare bellissimo lo stadio Maradona”

Aurelio De Laurentiis: “Faremo diventare bellissimo lo stadio Maradona”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha ricevuto una statua in miniatura di Diego Armando Maradona e ha parlato in conferenza stampa da Palazzo San Giacomo sede del Comune di Napoli andando via alle ore 16.39. Presente pure l’amico di vecchia data di Diego Armando Maradona Stefano Ceci che ha lasciato la sede del Comune alle ore 16.30. Ecco le sue parole: “Il mister ha un contratto di due anni con opzione per il terzo a mio favore e sta lì. Lasciamo che lavori e si ambienti. E’ un allenatore formidabile e un uomo serio. Rimetteremo a posto lo stadio e lo faremo diventare bellissimo, ma dobbiamo studiare tutte le situazioni per farlo funzionare. È vero che in Inghilterra ci sono gli stadi migliori al mondo e c’è una legge che ha messo fuori causa gli hooligan, ma qui con ‘ndrangheta e camorra è più complicato agire.

Il sindaco mi disse che dello stadio si sarebbe interessato in prima persona e io non ho invaso il suo campo d’azione. Quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 7-8 mesi per capire che casino c’è, è come una piovra che ti risucchia nel caotico non fare di decenni. “Lui ha dovuto, in questi 7-8 mesi, immergersi e capire: lo stadio noi lo rimetteremo a posto e lo faremo diventare un bellissimo stadio, ma dobbiamo studiare tutte le problematiche collaterali che lo facciano funzionare. Viabilità, servizi e trasporti, possibilità di far vivere la struttura 7 giorni su 7 e non solo.

In una città e in un quartiere come quello, bisogna trovare le opportune volontà, di chi abita in quel quartiere, per concertare le cose in modo da rispettare tutti. Io vorrei abbandonare l’idea del vecchio: io sono un visionario e tutto quello che ho predetto, pur non venendo dal calcio, si è avverato.

L’allenatore è un dipendente di altissimo livello, non l’ho preso qui per fare bubù-settete, l’ho preso perché era il signor Spalletti . Ha preso casa in città? No. Prima deve sentirsi partenopeo nella testa e nell’anima: se si tingerà di azzurro, non ne potrà fare a meno. Per otto mesi non ho rilasciato interviste, pure per me c’era la necessità di conoscere l’allenatore e l’uomo e secondo me anche questa volta ho fatto centro. Quando sarà finito il campionato, il 22 maggio, ci sediamo e mi farete tutte le domande che vorrete e io vi darò tutte le risposte che per ora vi state dando da solo, a volte azzeccando e molto spesso sbagliando.

La prossima sarà l’ultima di Insigne in casa.
“Ma io non faccio differenze tra in casa e fuori casa, per me tutti i match sono da affrontare in maniera esemplare, con attaccamento alla maglia. Sia in casa che fuori casa uno partecipa sempre in maniera importante.

Sul regalo della statuetta del piede sinistro di Maradona.
“Lo metterò sulla mia scrivania a Via XIX Maggio. Deve essere un simbolo per poter dare un calcio, di tale portata e importanza come il sinistro di Maradona, a tutti i rompiscatole del mondo.

Bella l’idea di porre la riproduzione anche a Scampia.
“Stefano Ceci mi ha regalato un piede, la base del piede. Invece il piede che sarà realizzato per una piazza di Scampia è un piede tridimensonale a misura gigantesca su un piedistallo che deve avere anche simbolicamente una sua valenza e una sua importanza”.

Chiede ai tifosi di venire allo stadio contro il Genoa?
“Chi ama Napoli, chi ama il Calcio Napoli, chi ama un giocatore fedele alla maglia azzurra per tutti questi anni non può non venire. Abbiamo messo dei prezzi ultra-stracciati, stra-popolari, non solo perché è l’ultima in casa, ma anche per poter onorare la partenza di Insigne. Poi mai dire mai. Se Insigne non si dovesse trovare bene in Canada, lascerà la casetta in Canada e qua deve tornare. Noi lo accoglieremo sempre a braccia aperte”.

Il suo Napoli è quasi maggiorenne. Ha un progetto per il prossimo quinquennio?
“Oggi come oggi si può andare di quinquennio in quinquennio? Bisogna cambiare assetto e avere capacità di adattamento agli stravolgimenti del mondo.

Come si immagina il prossimo mercato?
“Me lo immagino aperto. Per la prima volta dopo il Covid ci sarà tanta voglia di fare, di mutare, di cambiare. Sarà un mercato estremamente brillante.

Un aggettivo per il Napoli che immagina il prossimo anno?
“Io voglio sempre un Napoli cazzutissimo, questo è l’aggettivo che rende l’essere napoletano. Voglio una squadra competitiva ai massimi livelli. Voi vi sareste mai immaginati che il Manchester City soccombesse alla paraculaggine di un allenatore che sa fare i cambi come nessuno al mondo (Ancelotti, ndr)? A parte il fatto che ha anche elementi di livello: lì uno gioca per cinque, un altro per tre. Quindi diventa anche un saper amministrare un certo tipo di giocatori. Noi dobbiamo fare di necessità virtù. Dobbiamo essere virtuosi. Non possiamo dire ‘prendiamo tutti trentacinquenni’. E’ vero che oggi come oggi con allenamenti particolari e una nutrizione particolare si può arrivare a giocare fino ad oltre i quarant’anni, Ibrahimovic lo dimostra. Mi dicono ‘Ma perché De Laurentiis prende solo giovani? Non vuole vincere?’. Oppure ‘Ma perché De Laurentiis prende solo vecchi? Non ha preso nemmeno un giovane e tutti si rompono’. E’ sempre così. La critica è bellissima, è il sale della vita. Se non ci fosse la critica sarebbe tutto piatto. Almeno così la mattina tutti ci svegliamo e pensiamo ‘Che cosa ha fatto oggi il mondo? Cosa ha declamato a favore o contrario?’. E uno si diverte.

Chi la spunta tra Milan e Inter per lo Scudetto?
“E’ complicato dirlo. Questo è un campionato molto bello perché qualunque previsione è possibile”.

Ho capito una cosa molto semplice: devo spostare la Filmauro a Napoli: almeno tre volte a settimana io devo stare a Castel Volturno per affrontare varie problematiche perché questi hanno mogli, famiglie, figli – .Spalletti stesso ha due figli grandi, ma anche una bambina di 10 anni e una moglie che vivono a Milano”. “Non è una situazione facile, non sono marionette ma persone con problemi, sentimenti e famiglie.

Il pubblico che ama il Napoli sa che Insigne e’ un calciatore fedele alla maglia azzurra per tutti gli anni della sua carriera e quindi non puo’ che venire allo stadio per dirgli addio. Lo faranno pure perche’ noi abbiamo previsto prezzi ultra stracciati non solo per l’ultima partita in casa ma anche per onorare la partenza di Insigne”. “Poi se non si trova bene in Canada sa che puo’ tornare e lo accoglieremo con un abbraccio.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24