Home Senza categoria Aurelio De Laurentiis: “Ancelotti è destinato a restare a vita nel Napoli”

Aurelio De Laurentiis: “Ancelotti è destinato a restare a vita nel Napoli”

Il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis ha rilasciato un’ intervista esclusiva a margine dell’Assemblea Generale dell’ECA ai microfoni di Sky Sport. Ecco quanto dichiarato: “Se ho preso un allenatore che è venuto a Napoli, ama la città, la squadra, ama il centro sportivo e secondo le ultime dichiarazioni vuole battere il record di permanenza in un club, allora è destinato a restare a vita con noi. Io la penso un po’ alla Ferguson, un allenatore dovrà essere il punto di riferimento della società. La dovrà rappresentare in toto, perché oltre alla conduzione societaria, esiste pure quella sportiva che è fondamentale in ogni squadra di calcio.

Per lo stadio andrò a firmare una convenzione con il Comune per 10 anni e vedremo se potrò apportare altre migliorie e aumentare la durata della convenzione. Il distacco dalla Juventus è dipeso solamente dal fatturato. Cristiano Ronaldo è logico che faccia la differenza, ma se io avessi il fatturato che anno le squadre inglesi, spagnole e tedesche forse vincerei tutti gli anni. Noi abbiamo avuto un allenatore che con grande onestà intellettuale, voleva prima valutare tutti i giocatori nella rosa e adottando un modulo diverso, dovevi mettere in preventivo di perdere qualche partita. Io devo ragionare sul percorso e non sull’annualità. E’ normale che il tifoso voglia vincere sempre e contro la Juventus, perché ama la maglia. Però prometto che prima o poi pure noi vinceremo, ma non so fra quando tempo.

In Europa League sarebbe stato meglio se ci fosse capitata qualche rivale più debole. Io penso che Ancelotti sappia gestire al meglio la competizione. Lui preferiva giocare il ritorno in casa, io no perché sono scaramantico e le ultime volte ci era andata bene disputare l’andata in casa. L’ Arsenal ha un bravo allenatore, è una squadra competitiva, ma il nostro tecnico è miglior e questa pausa per le Nazionali è stata utile per staccare la spina e per riprendere la concentrazione in vista del campionato e della coppa.

I campionati sono un’identità da salvaguardare pure a livello territoriale. Per esempio noi in Italia abbiamo delle diversità cittadine su cui ci basiamo. Un campionato che si giochi in maniera differente è complicato da modulare, ma ci si potrebbe sedere ad un tavolino e discuterne. Io sono sempre stato attratto dalla Cina, mio nonno fu un precursore perché in questo paese ci passò 15 anni pure per motivi cinematografici ai tempi di Kung Fu. E’ un paese da frequentare, non se sia coretto iniziare d ala il campionato, ma visto che in Italia andiamo a mollo dal 12 agosto al 1 settembre con i nostri stadi semi vuoti, potremo esportare il nostro calcio. Per esempio si potrebbe disputare un Juventus-Inter a Parigi quando non gioca il Psg, a Madrid, quando non giocano l’Atletico o il Real, a Barcellona quando non gioca il Barca e la stessa cosa vale per Londra e Monaco di Baviera. Ho elencato cinque città bellissime e poi tantissimi italiani ci sono sia in Germania che in Inghilterra”.

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Claudio Gervasio nato a Napoli. Ha conseguito il diploma di Liceo Lingustico, la laurea in scienze della Comunicazione all'Unisob con master di Scienze Investigative Criminologiche e politiche della Sicurezza. Appassionato di giornalismo, è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24