Home News Antonio Corbo: “Il 4-3-3 migliore nella storia recente del Napoli”

Antonio Corbo: “Il 4-3-3 migliore nella storia recente del Napoli”

Il giornalista ed editorialista, Antonio Corbo ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano La Repubblica. Ecco cosa ha detto: “Juric contro Juric. Astuto ma anche puntiglioso, l’allenatore croato eccede nel suo tatticismo. Marca gli avversari uomo contro uomo, non dà loro respiro né millimetri. Esagera stavolta nel mettere in catene i centrocampisti, impegnando l’esterno destro russo Miranchuk nel controllo di Lobotka, il centro direzionale del congegno di Spalletti. Ma proprio Spalletti, ieri impeccabile, aveva previsto il ferreo sistema del Torino e studiato l’uomo giusto per infilare il varco libero. Sceglie Raspadori centravanti arretrato, lo piazza al centro per spostare subito il gioco su una fascia. La sinistra è libera, si vede Mario Rui correre da forsennato su quel lato. Aggancia la palla e scatta. È lo schema che vince, è una formidabile ripartenza, è anche il provino che Raspadori supera come sosia di Mertens, ancora meglio di Higuain. Il 4-3-3 migliore nella storia recente del Napoli è stato proprio quello che prevedeva (con Sarri) la punta centrale sull’asse di centrocampo ad aprire il gioco sui lati, per poi correre in avanti, spesso a concludere. Ora la conclusione è di Anguissa che incontra di testa il morbido cross d Mario Rui, ieri irresistibile a sinistra come Politano a destra. Per fortuna di André Zambo Anguissa non salta Buongiorno, si limita a salutare il primo gol in A del mediano camerunense.La sesta vittoria lascia questo frammento che apre un altro spiraglio sul futuro del Napoli. Va oltre la partita. Perché Spalletti colloca meglio Raspadori, attaccante felicemente ambiguo: Jack segna volentieri da prima punta, ma se la cava bene in posizione defilata. Con il Torino nel primo tempo e all’inizio del secondo il Napoli attacca secondo la sua vocazione: rapidità in verticale. Come se vi fosse Osimhen. Questa coincidenza rafforza il concetto di identità tattica, il biondo nigeriano tornerà presto a scavallare con la sua prepotente allegria come se non fosse mai uscito.Juric si fa espellere per contestare un mancato fallo in favore, ha ragione ma la reazione è ingiustificata. Più grave aver concesso al Napoli le fasce laterali per quelle sue ossessive marcature al centro. Se rivede il film della partita, Juric scopre che il Napoli segna sempre e solo in ripartenza sulle corsie. Dopo il primo gol che gli arriva da sinistra, il Torino subisce il secondo ancora da Anguissa che corre per 50 metri sulla destra, scortato dall’ininfluente Buongiorno, gol favorito anche dal portiere Milinkovic che si inginocchia davanti all’angolo del primo palo. Batte poi la corsia sinistra del Napoli per il terzo il sempre convincente Kvaratskhelia, che distribuisce reti ovunque giochi, con Nazionale o Napoli. È sempre il suo momento.A tre a giorni dall’Ajax, trasferta ad Amsterdam, il Napoli lascia sul campo un solo dubbio. Si è abbassato troppo per difendere il vantaggio: stanchezza per un’ora di ritmo alto, ingresso di Lozano che copre i trenta metri finali ma non rientra come fa il prezioso Politano, disagio acuito su quel versante dalla giornata opaca Di Lorenzo; oppure, solito calo di tensione? In chiave scudetto preoccupa solo il quarto indizio”.

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Anastasia Marrapodi, laureanda in scienze Politiche. Collaboratrice spontanea di MundoNapoliSport24.