Il Napoli è lì. E’ lì in vetta al passo delle altre attuali pretendenti al titolo: Fiorentina, Inter e Roma. Gli azzurri sfoderano una prestazione eccezionale per tre quarti di partita, per poi subire un lieve calo fisico, con il conseguente ritorno dell’Udinese. Gli uomini allenati da Colantuono non sono venuti al San Paolo per fare catenaccio, e lo si nota sin da subito: Reina, in fase di rinvio da fondo, non può appoggiare il pallone ai difensori, ma è costretto a rinviare lungo, visto il pressing altissimo dei bianconeri. Nella prima frazione di gioco però, il Napoli, con un grande reparto mediano, riesce sempre a sbrogliare situazioni difficili con grande eleganza e pulizia. Innumerevoli sono le occasioni da gol del Napoli, con l’Udinese che soffre molto le incursioni tra i due centrali esterni e i due laterali. Higuain riesce a contenere da solo i 3 centrali di difesa, Callejon insegue fino in difesa prima Edenilson, poi soprattutto Adnan. Encomiabile la prova difensiva dell’andaluso. Intelligente la mossa Aguirre: l’ex Empoli riesce a dare il giusto apporto a Thereau. Sarri nel secondo tempo si aspetta un lieve calo fisico che, puntuale, arriva. Il mister toscano cambia l’attacco in blocco, sperando di velocizzare il contropiede. Mertens sbaglia un po’ troppo, El Kaddouri fa le veci di Callejon, rientrando fino in difesa. Buona quindi l’interpretazione della partita da parte di entrambi gli allenatori, ma prova eccezionale del Napoli che vince, gioca bene e porta a casa i tre punti nonostante una grande sofferenza finale.
Lorenzo Mancini
