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Alla scoperta del girone D, Mondiali Brasile 2014…

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Analizziamo il girone D dei mondiali con la presenza dei nostri Azzurri che dovranno vedersela con l’Inghilterra, l’Uruguay e infine la Costa Rica. Gruppo equilibrato dove oltre ad esser decisivi gli scontri diretti, conterà molto non perdere punti e fare molte reti nel match con i costaricensi.
Gli azzurri non partono in questa competizione nel novero dei potenziali favoriti, ma hanno nel loro DNA una particolare predisposizione a questi tipi di tornei. L’allenatore Cesare Prandelli ha fatto le proprie fortune con il Venezia e il Parma. Si esalta a Firenze dove, oltre a proporre un gioco spettacolare e offensivo, raggiunge una storica qualificazione in Champions League. Diviene commissario della nazionale nel 2010, nei successivi Europei ottiene un ottimo secondo posto. Una squadra, quella italiana, in cui la forza sta nel gruppo e nel blocco  Juventus (tra i pali Gigi Buffon è ancora considerato il numero uno nonostante i suoi 36 anni). Il reparto arretrato è affidato ai difensori della squadra campione d’Italia: Barzagli, Chiellini e Bonucci garantiscono un’ottima solidità e offrono la possibilità di giocare sia a tre che a quattro in difesa. Sulla destra la scelta ricadrà tra Darmian, adatto sia sulle fasce che come centrale, Maggio (anche se non al 100%) e il giovane De Sciglio. Colonna portante e forse il centrocampista più decisivo di tutto il mondiale, per qualità e visione di gioco, è Andrea Pirlo micidiale con i suoi calci piazzati. Il reparto vede la presenza di “capitan futuro” De Rossi che garantisce copertura e inserimenti, Montolivo, giocatore del Milan pronto a dare una mano in cabina di regia e lo juventino Marchisio piazzato sulla trequarti. Il reparto offensivo è un rebus, unico certo è Balotelli che potrebbe essere affiancato da Rossi, ancora in forse dopo il grave infortunio, e Cassano che ha conquistato la nazionale con un grande campionato. L’attacco vede anche la presenza del capocannoniere Ciro Immobile e, ottimi, in caso si scelga di giocare con il tridente Candreva e Cerci.
L’Inghilterra, inventori del football, vivono un momento non molto florido, dal punto di vista nazionale, ma non per questo poca temuta: resta comunque una squadra ostica per chiunque. L’allenatore Roy Hodgson, una vecchia e simpatica conoscenza del calcio italiano più per le sue interviste che per i risultati raggiunti. Ha allenato in molte nazioni europee: Svizzera, Filandia, Norvegia e Svezia. Il suo capolavoro è con il Fulham dove raggiunge una sorprendente finale di Europa League persa contro l’Atletico Madrid. Con il Liverpool non ripete lo straordinario lavoro, dopo aver condotto alla salvezza il WBA diviene commissario della nazionale inglese nel 2012. La squadra tra i pali inserisce Joe Hart, eccezionale nelle sue parate negli ultimi match del campionato. Sicuro titolare a difesa sarà il centrale del Chelsea Cahill, uomo di fiducia di Josè Mourinho, affiancato da Jagielka (Everton), che ha passato gran parte della stagione nei box per colpa di un grave infortunio, o Smalling, autore di un disgraziato campionato con lo United. Le fasce difensive verranno affidate a Glen Jonhson sulla destra, ottimo sia in fase di spinta che in difesa, invece il titolare sarà Baines dell’Everton sulla fascia sinistra, letale con il suo mancino in “zona” punizioni. Le redini del centrocampo verranno affidate al capitano del Liverpool Steven Gerrard che vorrà vendicarsi per aver gettato un titolo perso all’ultima curva, gravi sono le sue responsabilità nel match contro il Chelsea. La mediana vede la presenza di due giovani: il fenomeno dell’Arsenal Wilshere, forte in fase realizzativa e ottimo nel dinamismo, e Henderson, il giocatore del Liverpool in grado di far girare la squadra con lanci precisi e veloci. Le ali saranno: Steerling( talento del ’94) vera sorpresa del Liverpool che ha deliziato con i suoi dribbling l’Anfield e il suo compagno di squadra Sturridge che finalmente ha raggiunto i livelli che si pronosticavano ad inizio carriera, autore di ben 22 goal in questa stagione. La stella della squadra è Wayne Rooney, vero prototipo del calciatore moderno; instancabile, garantisce copertura e non perde lucidità dinanzi alla porta. Temibile dalle conclusioni da fuori e ultimo a mollare nei match è uno dei pochi a salvarsi quest’anno nello United. Degni di nota sono l’ala Lallana, il terzino sinistro Shaw(Southampton) e il trequartista Ross Barkley ( Everton) del 1993.
La celeste ha vinto l’ultima Coppa America ma non sembra in grado di ripetere l’eccezionale mondiale del 2010 in cui sfiorò la finale. L’allenatore Oscar Tabarez, il “Maestro”, deve molto delle sue fortune al campionato italiano e al Cagliari. Fallisce nel Milan dove appena undici giornate e viene licenziato. Nell’Uruguay dal 2006, raggiunge una sensazionale semifinale (persa con l’Olanda) e la vittoria della Coppa America del 2011. La squadra: a difendere la porta uruguagia ci sarà Muslera( Galatasaray) in grado di compiere eccezionali interventi ma anche errori grossolani. La retroguardia è composta dall’eroe dell’Atletico Madrid Godin, autore del goal decisivo contro il Barça. L’altro centrale è Lugano(Wba) non più il temibile difensore di qualche anno fa. Ballottaggio a sinistra tra l’ex inter Pereira Alvaro( San Paolo) e Jorge Fucile(Porto) in passato anche lui vicino a squadre italiane; a destra c è Maxi Pereira, tassello importante della celeste e del Benfica di Jorge Jesus. Jolly difensivo è Martin Caceres lo juventino in grado di ricoprire tutti i ruoli del reparto arretrato. Tabarez a centrocampo si affida a giocatori di solito abili nella fase di interdizione per un gioco basato prettamente al contropiede; interpreti saranno i suoi fedelissimi Perez( Bologna ) e l’ex palermitano Arevalo Rios ( Monarcas Morelia) . Sicuro titolare come ala sarà Cristian Rodriguez, giocatore di affidamento.Rebus a destra dove si giocano il posto l’ex bolognese Ramirez( Southampton),Stuani ( Espanyol ) e infine Alvaro Gonzalez della Lazio. La celeste in attacco potrà puntare su due veri top players: Cavani e Luis Suarez. Il primo ha lasciato Napoli per il PSG, non ha risentito della concorrenza di Ibra ed è stato decisivo con una doppietta nella coppa di Lega. L’unica pecca di questo “animale del goal” è di non esserlo altrettanto in nazionale. Luis Suarez ha dimostrato quest’anno di non esser inferiore a Messi e a Ronaldo. La stagione appena passata ha dimostrato che i suoi limiti caratteriali e comportamentali sono venuti meno e adesso ha tutte le qualità per esser un leader sia in nazionale che nel Liverpool. Il reparto offensivo è completato da Diego Forlan (Cerezo Osaka ) e da Hernandez del Palermo.
La Costa Rica dovrebbe essere la squadra materasso del girone ma allo stesso tempo ago della bilancia: un solo punto vorrebbe dire l’eliminazione di una delle tre favorite del girone. L’allenatore Jorge Luis Pinto, colombiano, ha svolto gran parte della sua carriera in patria e in Perù (Allianz Lima), è divenuto C.T. della selezione costaricense nel 2011. La squadra: non c è molto da dire, questa nazionale non offre tanto dal punto di vista tecnico .Gran parte dei giocatori militano nel campionato locale o in quello statunitense, certamente di non primissimo livello. Perno fondamentale della squadra è il portiere Levante Keylor Navas, talento che ha permesso alla squadra spagnola di non esser una delle difese meno perforate del campionato spagnolo. Ottima alternativa è l’estremo difensore Esteban dell’AZ. Degno di nota nel reparto difensivo è Duarte del Bruges. I giocatori più rappresentativi si trovano dal centrocampo in su: Bolanos del Copenhagen, Ruiz del Psv e la seconda punta Celso Borges dell’Aik Solna. Discorso a parte merita Joel Campbell ( Olympiakos) la vera stella della nazionale,nonostante sia del 1992, impressionò gli scout dell’Arsenal che decisero di investire su di lui dopo averlo ammirato nella Coppa America del 2011. Wenger lo seguirà con molta attenzione infatti è intenzionato a riportarlo a casa e renderlo una delle armi del suo reparto offensivo.
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