Home Calcio Serie A ADL a ruota libera sul silenzio stampa e Gattuso: ” In TV...

ADL a ruota libera sul silenzio stampa e Gattuso: ” In TV Gattuso conosce tante persone, evitate…”

SSCNapoli.it

Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri a Roma, il presidente De Laurentiis ha parlato ai giornalisti presenti, per circa due ore, di tanti argomenti. In particolare il patron azzurro è stato interrogato anche sui suoi rapporti con Gattuso e sulla scelta del silenzio stampa. Ecco le sue dichiarazioni ed i passaggi salienti del suo intervento.

Verona-Napoli, quella sera c’era qualcosa che cambieresti? “Ad un certo punto, visto che il mister non si sentiva nella forma perfetta, e tutti gli interlocutori televisivi erano persone che lui conosceva, ho pensato che fosse meglio il silenzio stampa perchè avevo intenzione di andare avanti fino alla fine. Convocai una riunione al Britannique. C’era anche Lombardo, il medico, l’amministratore delegato e tutta la squadra.”

Prima c’era l’intenzione di esonerare Gattuso? “Un paio di volte non era presente nella panchina effettiva. Ad un certo punto mi sono dovuto preoccupare, ho dovuto dire cosa accade se la situazione dovesse precipitare? Chiamai Spalletti per chiedergli la sua disponibilità. Sarebbe arrivato se fosse stato necessario, ma non lo è stato. Raccontavo di quella sera al Britannique perchè dissi potrei pagarvi in ritardo, ma ve lo sto pagando in anticipo lo stipendio di gennaio. Sappiate però che il tecnico rimane: va rispettato, seguito e non sento storie. A Rino chiesi di restare e dissi altre cose, così andò. Con Benitez tu dicevi, ma con lui mi sento spesso, è rimasta una sintonia. Ricordo che mi fece una lista, io gli dissi ma qua ci vogliono 300 mln e me ne presentò subito una seconda, ma anche quella era troppo cara. Lui non mi mandò a quel paese e si presentò con una terza che divenne effettiva e qualcuno di loro ancora c’è. Sentii cose inesatte. Con Rafa c’era un anno più di opzione, lui aveva sempre avuto un problema familiare con moglie e figlie perchè è di temperamento, molto del sud e legato. Quando esercitai l’opzione mi disse che doveva stare in Inghilterra con la famiglia. E’ rimasto e arrivammo quinti solo per colpa di un rigore di Higuain.”

Prima di Napoli-Verona, ha tentennato per confermare Gattuso? “No. Prima della partita con Lombardo, dando per scontata la Champions, avevo preparato un saluto a Gattuso col club in cui doveva andare. Barone della Fiorentina mi chiese di scrivergli due righe. Poi al pareggio ci siamo guardati e non abbiamo potuto mandare il saluto, rendendolo più snello. Sentivo poi dei giornalisti dire non si fà, ma che si fà un tweet? Ma scusate, io potevo essere molto arrabbiato, inquieto, ma il fatto di smettere con Gattuso risaliva alla scorsa estate. Non c’era tempo, l’avevo preso per tamponare l’uscita di Ancelotti. Anche se lui avesse vinto il campionato, la sua mission si sarebbe conclusa. Mendes è un amico. Ceniamo insieme, abbiamo parlato anche del rinnovo, ma non ci siamo trovati in linea. Purtroppo abbiamo perso partite che non avremmo dovuto perdere, altre le abbiamo vinte quando potevamo avere dei problemi. Questo disequilibrio, senza avere continuità, è stata una riconferma che dovevo ad un certo punto interrompere quella collaborazione anche se fossimo arrivati in Champions.”

E’ stato un errore prolungare il silenzio stampa? Lei cerca un chiarimento su Napoli-Verona, non sarebbe stato opportuno mandare qualcuno a scusarsi? “Con i tifosi mi posso scusare io, ma qualsiasi scusa dei giocatori o del capitano può sembrare una cosa voluta. Io dialogo con i tifosi. Ci sono quelli che mi amano ed altri che mi odiano. Iil tifoso ha sempre ragione, non ha interesse alla salvaguardia dei conti economici. Vuole vincere e basta, non gli interessa niente e non c’è una logica societaria.C’è anche chi a freddo poi ragiona. Il silenzio stampa è stata una panacea. I signori dei media, e noi siamo all’1 alla tv per evitare fregnacce, dove al di là del tavolo c’è un ex giocatore ed allenatore e nei confronti di un allenatore che è stato calciatore da poco, c’è un ping pong che può fare cadere nei trappoloni anche l’allenatore. L’ex calciatore intervistatore vuole lo scoop e per evitare di rovinare un rapporto tra società ed allenatore si è messo il silenzio stampa. Io l’ho messo dopo aver sentito cose inappropriate, meglio mettere uno stop. Poi l’ultima partita che c’entra. Siamo in silenzio stampa da tre mesi e togli il tappo all’ultimo, io difendevo l’allenatore e voi l’avreste massacrato.”

Articolo precedenteSky – Il Napoli punta su Ounas: Spalletti vuole valutarlo in ritiro
Articolo successivoCarnevali su Boga: “Abbiamo tante richieste per lui, ma”
Gianmarco Apuzzo nato a Napoli il 23/05/1993. diplomato nel 2012 al Liceo Classico Umberto I di Napoli e poi laureato con lode nel 2018 alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Grande appassionato di calcio (con particolare riferimento alle statistiche ed alla storia del calcio) e del Napoli è un collaboratore spontaneo di MundoNapoliSport24