“E’ una musica senza tempo, leggiadra, che riempie i contorni di un paese, riempie le fessure delle grandi muraglie e delle grandi faglie di questa terra, di questa steppa, così lontana dal resto dell’universo. La grande prateria mongola, deserto immenso, terra di Gengis Khan. Entrarci è solcare la soglia di scenografie naturali, immutate dal tempo, immutate come le melodie autoctone promanate dal morin khuur e dal urtyn duu“. Come a Rio si stanno celebrando le Olimpiadi, accadeva oggi 11 agosto di secoli fa, in Mongolia si festeggia la festa del Naadam, l’Olimpiade più antica del mondo. Si tratta della festa più popolare e celebre del paese che richiama nella capitale centinaia di migliaia di mongoli e di turisti. Si festeggia fin dai tampi di Genghis Khan, quando si riunivano nomadi ed eserciti mongoli. Musiche e danze in stile medievale si susseguono per ore, per poi dare inizio alla gara più attesa, in cui gli uomini si battono nella specialità della lotta, il loro sport nazionale, per conquistare il titolo di Leone della Mongolia. Tocca poi agli arcieri uomini e donne, ad affrontarsi in gare di tiro con l’arco. Infine, oltre seimila cavalieri danno vita alla manifestazione più spettacolare, quella della corsa sui cavalli.
Accadeva oggi 11 agosto 1991, nasceva una donna con una grande luce interiore… Platone diceva che un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione. Un pizzico della mia metà l’ho trovata, in un lontano paese e so che mi vorrà bene per sempre. Tantissimi auguri моя сестра. A mia sorella Veronica. Annarita Ambrosio
