Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli è intervenuto a Radio24, dopo la vittoria con la Roma e la conquista della finale contro la Fiorentina e alla vigilia del match di campionato contro il Sassuolo. Facendo una panoramica sul campionato azzurro e sul suo personale rapporto con Benitez. Ecco quanto emerso:
VERDONE: “Ho sentito Verdone, mi ha detto che dopo il primo gol aveva già capito purtroppo come andava a finire. Non finisce qui, però, perchè avremo un’altra sfida alla Roma in campionato a marzo e ci sarà anche lui, ma non con me!”
IL RICORDO DI NAPOLI-ROMA: “Non credo alle immagini, il calcio è adrenalina pura. Ricordo le emozioni del ritorno in B, del ritorno in A, dell’Europa. La vittoria sul Chelsea ed il Borussia e l’Arsenal. L’importante è onorare la maglia e condividere il nostro progetto troverà spazio altrove”.
RAPPORTO CON BENITEZ: “L’ho fatto alla prima colazione che lui mi offrì. Sembrava mio padre, mio fratello, un amico… Mi ha impressionato, dopo due ore non ci ho pensato più, avevo capito che era l’uomo giusto per me. Gli ho dato fiducia completa”.
DIFFERENZA TRA BENITEZ E MAZZARRI: “Hanno metodologie diverse. Rafa non usa il 3-5-2, che non usa nessuno in Europa. I campioni giocano col 4-2-3-1, questo ci poteva creare problemi inizialmente ma si doveva cambiare. Dovendo dare via Cavani, che diceva di aver chiuso il suo percorso a Napoli ed era scontento, abbiamo ideato un attacco senza egoismi, con tutti che dovevano andare in rete e non solo un giocatore. Così sono arrivati Mertens, Callejon e gli altri. Con Mazzarri c’era timore di inserire nuovi giocatori, ad esempio Vargas che è in prestito in Spagna ed ha subito fatto un gol ed un assist. Da noi è stato un fantasma e l’abbiamo pagato tanto perchè era un pallone d’argento sudamericano”.
MARADONA: “Ha avuto questi problemi col fisco ed era difficile vedersi o darsi appuntamenti. Lui potrebbe essere un fantastico ambasciatore. Il Napoli ha 6mln in Italia ed altrettanti nel mondo e lui può essere il nsotro ambasciatore ad esempio in Usa o Inghilterra, oltre che in Sudamerica ed in Oriente. Noi ci siamo globalizzando e quando gli Usa e la Cina diranno la loro, più di quanto stanno già facendo, dovremo adeguarci”.