Il preparatore atletico Eugenio Albarella è stato intervistato dal quotidiano il Roma. Ecco le sue dichiarazioni: “In Italia come numeri di infortuni, non stiamo così distanti dagli altri campionati europei. Il calcio moderno è completamente diverso dal passato. I calciatori importanti rischiano di giocare 79-80 partite all’anno. Fino a dieci anni fa le velocità di gioco erano diverse. Ora pure a livello tattico si pratica un altro tipo di calcio. Quasi tutte el squadre accorciano gli spazi e nei calciatori aumenta lo stress biomeccanico. Pure il rischio di collisione con un avversario è maggiore all’aumentare delle azioni da goal. Per evitare gli infortuni, bisogna cercare di migliorare le strutture di approfondire gli studi e cercare di abbassare gli infortuni dovuti ai fitti calendari del mondo del calcio. Il Napoli rispetto alle altre società di A ha uno staff medico all’avanguardia e non partecipa alle tournèe durante al preparazione estiva. Il problema però e che pure Sarri non ha potuto lavorare a Dimaro con tutta la rosa a disposizione a causa degli Europei. Il doppio impegno per gli azzurri sta incidendo parecchio. Per esempio la Lazio sta andando been in campionato perché non gioca le coppe. Solo i top player sono abituati a a giocare ogni tre giorni. Si prosciugano soprattutto le energie mentali. Questo non vale solo per i calciatori, ma pure per tutti i dirigenti dei club. Milik per l’infortunio che ha subito secondo i protocolli internazionali dovrebbe tornare in campo tra 4-6 mesi. Non bisognerà commettere l’errore di Radamel Falcao che si infortunò nel febbraio 2014 e fece di tutto per recuperare in tempo per disputare i Mondiali con la Colombia. Solo ora con il Monaco sta ritrovando la giusta forma. L’attaccante polacco ha a fortuna di essere giovane,di aver subito il primo grave infortunio della sua carriera e di aver uno staff di primo livello a sua disposizione”.
[do_widget id=poll_widget-2]