Il Napoli esce dalla Europa League dopo una partita dominata per lunghi tratti e un doppio incontro non superato per la bravura difensiva degli avversari, una non perfetta lucidità in fase offensiva, arbitri non irreprensibili e quella tanto odiata malasorte che ha deciso di scatenare le sue ire sugli azzurri. Parlare di statistiche ha senso fino ad un certo punto, perché nonostante il Napoli abbia continuato a giocare come sa, anche durante la dura partita contro la Juventus, macinando gioco, dimostrando la qualità nel palleggio, subendo poco e arrivando alla conclusione quasi come al solito, esce dalle ultime quattro partite con 2 sconfitte e 2 pareggi. Il gol di Pina è solo l’ultima pagina di una capitolo di questa stagione, che vede fulmini e saette divini scagliarsi sui ragazzi di Sarri, chissà quali malocchi, fattucchiere, maghi e stregoni si celano dietro queste coincidenze sfortunate. Mettendo da parte l’ironia, le cose non girano come hanno sempre fatto, e gli episodi ci vanno contro, l’attesa è la soluzione, prima o poi arriveranno momenti nei quali la sorte si manifesterà più benevola.
Proseguire in tutte le competizioni è il sogno, ma forse questa eliminazione potrebbe aiutare il Napoli che, alla prima stagione di un nuovo progetto, ha già ottenuto risultati che hanno sorpreso lo stesso Sarri e i tifosi tutti, o almeno quelli che non hanno contestato giovedì sera al San Paolo. Nel finale della scorsa stagione si evidenziò quanto fosse corta la coperta in casa Napoli (leggi qui), Benitez ebbe come obiettivo le 3 competizioni, e forse solo alla fine ci si rese conto che per portarle avanti si sacrificò qualche cosa in campionato. Anche per demeriti della classe arbitrale, il Napoli uscì dalla Europa League e dalla Tim Cup, retrocedendo all’ultima di campionato al quinto posto, trasformando un buon (se non storico, in caso di vittoria in Europa League) finale in una drammatica fine. In quella situazione si evidenziarono dei limiti di rosa e mentali. Nel pezzo che scrissi in quella occasione (leggi qui) feci un paragone con un rettangolo, nel quale la lunghezza della base indicava i vari impegni, l’altezza il cammino durante la stagione e l’area la somma delle forze tecnico-tattiche e mentali della squadra. Il Napoli allargò la base del rettangolo, ma date la fissata forza della squadra (l’area del rettangolo), l’altezza del rettangolo si è accorciata, e quindi sul lungo i risultati sono stati peggiori di quelli che ci si aspettava.
Questo Napoli, liberatori di due impegni, potendo dedicare l’intera settimana alla partita, un modus operandi che Sarri conosce bene, potrà convogliare (giocando quasi sempre con quelli che stanno meglio) tutte le energie fisiche e mentali nell’incontro del fine settimana. Il sogno di un lungo cammino europeo rimane tale per il momento, ma potrebbe rendere più facile un altro sogno, che parte dal lavoro e arriva attraverso i risultati, con episodi che guardino benevolmente gli azzurri. In testa le cose sembrano cambiare più di quanto ci si aspettasse, le inseguitrici si avvicinano, tocca a Napoli e Juventus accelerare, per giocarsela fino in fondo.
Crescenzo Tortora
La mia sul Napoli
il blog: lamiasulnapoli.wordpress.com
Metti Mi Piace sulla pagina Facebook, vai qui.
Segui @lamiasulnapoli su Twitter, vai qui.
Segui la rubrica anche su Google+, vai qui.
Segui l’account su Instagram, vai qui.
Iscriviti al canale Youtube, vai qui.